2. Secondo Giorno

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Mi sveglio già con l'ansia addosso, solo il pensiero di andare a scuola mi mette angoscia.
Come farò a resistere tutto l'anno? La vedo davvero dura.
Prendo un caffè e mi preparo per uscire di casa insieme alla mia solita sfiga che perennemente mi accompagna.

Naruto: Buongiorno. Sarà un piacere fare la strada insieme.

Sasuke: Solo per te.

Mi mette una mano al collo e mi sbatte contro il muro. Ha uno sguardo perfido, quasi omicida.

Naruto: Non farmi girare i coglioni di prima mattina!

Molla la presa e va verso le scale senza dire altro mentre io mi tengo la gola e tossisco cercando allo stesso tempo di riprendere fiato.

Naruto: Allora? Ti muovi o hai bisogno di una bombola d'ossigeno?

No, ho bisogno di un coltello per ammazzarti! Maledetto!
Esco dal palazzo insieme a lui evitando di fare un qualsiasi commento che lo faccia innervosire.

Lungo il tragitto mi guarda spesso, cosa starà tramando? Prego non sia qualche strana tortura. Ho sinceramente paura di scoprirlo.
Poi, arrivati davanti a scuola, Naruto si mette a chiacchierare con Kiba, col quale ha fatto amicizia ieri. Come se fosse una persona normalissima ci ride e scherza, non lo tratta di merda come fa con me.

Sakura: 'Giorno, Sasuke-kun. Sei pensieroso oggi?

Sasuke: No...non proprio.

Sakura: Qualcosa ti preoccupa?

Sasuke: No, niente. Davvero.

Naruto guarda fisso nella nostra direzione mentre Kiba continua a parlare imperterrito. Indurisce lo sguardo e mi vengono i brividi. Poi torna a guardare il suo interlocutore e chiacchierare come se nulla fosse.

È quasi ora di entrare e mi avvio verso la mia classe insieme a Sakura che mi si è appiccicata al braccio.
Non le dico più niente, sono quattro anni che va avanti così nonostante mi sia lamentato a lungo.

Mi siedo al mio posto e lei rimane accanto a me esternando i suoi futili sentimenti sulla mia persona di cui non sa assolutamente niente. Come fa la gente ad essere così superficiale? Ad innamorarsi dell'aspetto fisico? Anzi, invaghirsi. Perché non ci si può definire innamorati se non provando il vero sentimento in sé al di là dell'apparenza, dell'esteriorità.

Se dovessi pensare alla sola bellezza, di ragazze da scegliere ce ne sarebbero pure. Ma poi? Oltre cosa c'è? Non ce n'è una tra quelle che conosco che riesca a coinvolgermi.
Mi sembrerebbe di stare con una bambola vuota.

Da un lato invidio un po' Suigetsu che riesce ad essere felice facendosi solo comandare dai bassi istinti. Per lui la superficialità è quasi una ragione di vita, basta che vede un bel paio di tette e si mette a scodinzolare dietro la vittima di turno.

Suona la campanella e, finalmente, Sakura se ne torna al suo posto.
Tutti si siedono aspettando il professore continuando a vociare senza tregua.
Guardo fuori dalla finestra come mio solito e mi sento afferrare i capelli sulla nuca. Porto le mani dietro la testa cercando di liberarmi, mi sento poi strattonare e lasciare.

Naruto: Quindi abbiamo pure la ragazza quí.

Sasuke: Non credo proprio. È lei fissata con me, io la trovo noiosa.

Naruto: Sicuro? È un bel bocconcino.

Sasuke: Te la lascio più che volentieri.

Naruto: È ricca?

Sasuke: Ma che domanda è?

Naruto: Così...

Arriva il professore e, dopo aver controllato eventuali assenti, incomincia a spiegare.
Per un po' fila tutto tranquillo, finché il demonio non esprime il suo ennesimo disappunto.

Naruto: Se ti vedo di nuovo con una ragazza sono cazzi tuoi.

Sasuke: Ma si può sapere che vuoi dalla mia vita?! Pensa a quella che ti stavi facendo ieri.

Naruto: Quella paga bene.

Sasuke: Come?

Naruto: Non ho famiglia, dovrò pur lavorare.

Sasuke: E lo chiami lavoro? Questa è prostituzione! Sei pure minorenne.

Naruto: Per questo mi hanno espulso dall'altra scuola. Vedi di startene zitto o ti taglio la lingua.

Sasuke: Ma i tuoi coinquilini non si lamentano?

Naruto: Non ne ho, ho preso l'appartamento da solo. Mi paga l'affitto una cliente molto facoltosa.

Sasuke: E da quanto fai il...

Naruto: Gigolò? Più o meno da sempre.

Sasuke: Sii serio una volta!

Naruto: Lo sono. In orfanotrofio c'era un prete che spesso e volentieri ci stuprava. Ho solo imparato a rigirarlo a mio vantaggio. È grazie a questo che vivo solo già dalle medie, ho convinto una cliente a farmi da tutrice fino alla maggiore età.

Sasuke: Mi dispiace, non credevo che avessi un passato del genere.

Naruto: Non compatirmi, non ho bisogno della pietà.

Sasuke: No, hai ragione. Ma non è questione di bisogno, tu non la meriti proprio.

Naruto: Ah, è così?

Mi da una gomitata sullo stomaco senza farsi notare da nessuno e mi piego in avanti per il dolore.

Naruto: Professore. Sasuke non si sente bene, posso portarlo in infermeria?

Cosa? Che cazzo vuole fare ora?
Il prof gli da il permesso e lo stronzo mi accompagna fuori facendomi appoggiare a lui.
Arriviamo nella stanza e la dottoressa mi fa sdraiare sul lettino per controllarmi.

Naruto: Credo sia un bel mal di stomaco.

Tsunade: Sono io che faccio le diagnosi quí.

Naruto mi guarda minaccioso perché io gli regga il gioco.

Sasuke: Ha ragione, il latte di stamattina non era tanto buono.

Tsunade: Va bene, ti do una medicina. Poi resta quí finché non passa.

Naruto: Posso fargli compagnia?

Tsunade: Non ci sarebbe bisogno ma nessuno te lo vieta.

La dottoressa esce a fare delle commissioni lasciandoci soli, e, una volta allontanatasi, Naruto chiude a chiave e si viene a sedere a cavalcioni sul mio bacino. Si abbassa a baciarmi il collo ed infila una mano nei miei pantaloni.

Sasuke: Che cazzo fai?! Levati!

Mi tappa la bocca con l'altra mano e continua a fare come vuole. Poi avvicina le labbra al mio orecchio.

Naruto: Vedi di stare buono se non vuoi prenderle.

Abbassa i miei pantaloni ed i suoi e prende i nostri membri in una mano masturbandoli insieme mentre continua a tormentare il mio collo.
Non dovrei provare alcun piacere per questo ma il mio corpo reagisce contro la mia volontà.
In poco tempo vengo ed iniziano ad uscirmi le lacrime dagli occhi per quanto non volevo che accadesse.

Si mette dritto sulle ginocchia e mi tira su seduto poggiando il pene sulle mie labbra. Lo lecco mentre continua a segarsi finché mi eiacula in bocca e sul viso.
Scende dal letto, prende dello scottex e si risiede accanto a me per pulirmi.
Resto immobile ed inespressivo con le lacrime che continuano a scendere.
Mi carezza una guancia asciugandola col pollice e lo guardo dubbioso.

Naruto: Come cazzo fai ad attrarmi così?

Sasuke: Come?

Non mi risponde e si gira dall'altra parte.

Lui, Il DemonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora