✔ 13. Supereroe Gally

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Usciti dalla fontana, comunque, l'accoglienza non fu delle migliori; quattro uomini armati ci avevano circondati e non vi era via di scampo. Tutti e quattro alzammo le mani al cielo, impauriti di fronte alle 4 pistole cariche di scosse elettriche puntate verso di noi. Thomas provò ad afferrare la pistola, ma l'arma della guardia puntò dritta verso di lui e, con uno sguardo, lo intimai a non fare niente di stupido o avventato.
Proprio quando il ragazzo rialzò le mani sulla testa, una delle quattro guardie si voltò verso le altre tre, sparando cariche eletttiche e colpendoli nel petto, facendoli cadere a terra, in preda agli spasmi. Mi accigliai e i ragazzi si scambiarono uno sguardo confuso.
La mia mandibola cadde a terra quando la guardia tolse la maschera e la fece cadere sull'asfalto, rivelando Gally sotto di essa.

«Gally?» chiesi, la voce venne fuori più flebile del previsto «Tu eri... voglio dire, noi ti abbiamo visto...»

Gally si avvicinò a grandi passi, stringendomi in un abbraccio «Sono felice di vedere che stai bene.»

Ricambiai l'abbraccio, sorridendo appena sulla sua spalla «Sono felice di vedere che tu sia vivo.»

Il ragazzo mi diede un buffetto sulla guancia, poi ricomparì sul suo volto la solita espressione da stronzo che tanto lo caratterizzava e si voltò verso gli altri tre ragazzi «Dobbiamo muovere il culo.»

Corremmo ai ripari, mentre le sirene e gli allarmi continuavano a farsi sempre più acuti. Ci sedemmo a terra, nascosti dietro a dei muretti in marmo per riprendere fiato. Respirai affannosamente, mentre la ferita sulla gamba cominciava a fare più male di quanto dovesse. Strinsi i denti, Newt lo notò subito e mi posò una mano sulla spalla.

«Va tutto bene?»

«Per niente» risposi dolorante «La gamba ha ripreso a farmi male.»

«So come ci si sente» rispose lui in un sussurro, pensando di non essere sentito. Mi voltai verso di lui e alzò gli occhi su di me «Non devi preoccuparti per me, dico sul serio.»

«Non dirmi quello che devo fare» ribattei io, mi rivolse un sorriso «Smetterò di preoccuparmi per te quando morirò.»

Lui si fece serio «Non dirlo neanche per scherzo.»

Gli alzai il mento con le dita «Stiamo bene. Siamo fuori» lui sembrò ancora preoccupato «Andrà tutto esattamente come deve andare.»

«Spero solo tu abbia ragione.»

«Ragazzi, dobbiamo spostarci di qui.» avvisò Gally, con Minho e Thomas al seguito.
Newt mi aiutò ad alzarmi e, anche se un po' a fatica, la gamba riusciva a reggermi. Iniziammo a correre, seguendo Gally che, apparentemente, sembrava sapere cosa stesse facendo.
La nostra attenzione fu catturata da una forte esplosione a qualche metro da noi, il fuoco si alzò alto nel cielo buio e senza stelle – cosa estremamente inquietante – mentre l'attenzione dei tre ragazzi ricadde su Gally che, più di tutti, sembrava essere sconvolto.

«Che cos'era?» chiesi confusa.

«Dobbiamo andare» rispose Thomas «Te lo spiegheremo quando saremo al sicuro da quegli stronzi.»

Continuammo a correre, o almeno provare a correre. Le strade dell'intera città erano distrutte, con fuochi appiccati ovunque, alcuni morti sui marciapiedi ed edifici completamente in rovina: lo scenario era di nuovo apocalittico.
Gli allarmi e le sirene si interruppero, un suono metallico ci arrivò alle orecchie, poi la voce di Janson.

«Kathrine» iniziò, io mi bloccai «Non vorrai davvero andartene così? Ho in pugno tua sorella, sai?» poi rise «Potranno esserci stati dei dissapori, ma io lo so che non la lasceresti morire.»

«Sta bluffando» commentò acido Minho «Non dargli ascolto, Allison.»

«Sei decisamente troppo buona per lasciare che qualcun altro muoia per te. Ti aspettiamo qui, Kathrine. Non hai molto tempo.»

Thomas mi strinse la mano «Non dirmi che stai pensando di tornare indietro, ti prego.»

«Cosa potrei fare? Teresa è ancora là dentro!»

«Dopo tutto quello che ti ha fatto vorresti ancora rischiare la vita per lei?» la voce di Gally arrivò torva e dura, come se mi stesse facendo una ramanzina «Non se lo merita.»

«È mia sorella.» risposi, altrettanto dura.

«Questo non l'ha fermata dal tradirti.»

«Alli» la voce di Newt arrivò dolce, calma, apprensiva «Frypan e Brenda sono ancora nei paraggi della base, ci penseranno loro a portare in salvo Teresa» poi si voltò verso Thomas «Mettiti in contatto con Fry.»

Thomas si allontanò, con il walkie-talkie tra le mani.

«Devo andare io» continuai insistente «Janson vuole me.»

«Che si fotta» si intromise Minho «Non c'è speranza che ti lasci tornare là dentro.»

«Nessuno di noi ti lascerà tornare là dentro.»

«Fry proverà a tirare fuori Teresa non appena lui e Brenda avranno aiutato tutti ad uscire» avvisò Thomas «È il massimo che possiamo fare.»

«Adesso andiamo via, per favore» mi pregò Newt «Devo saperti al sicuro.»

Abbassai lo sguardo a terra, sospirando pesantemente «Va bene, d'accordo.»

Quando riprendemmo a camminare insistei affinché Newt mi lasciasse camminare da sola; la gamba continuava a fare male, ma finché sarebbe riuscita a reggere il peso l'avrei sfruttata.
Poi mi bloccai improvvisamente.

«Promettetemi di proteggervi a vicenda» la dolce voce di una donna «Qualunque cosa succeda, promettetemi di essere lì, l'una per l'altra. Non importa se le vostre strade si divideranno, promettetemi che farete di tutto per trovarvi di nuovo.»

«Lo prometto.» rispose una voce.

E poi una risata, di una bambina piccola, troppo piccola per suggellare una promessa a parole.

«Lo prenderò come un sì.»

Tornai in me, mi voltai verso l'edificio. La mano di Newt prese salda la mia «Che succede? Sei rimasta indietro, qualcosa non va?»

Mi scese qualche lacrima sul viso «Ti amo. Non sai nemmeno quanto.» lo abbracciai, lui mi strinse a sé dopo qualche secondo di incertezza.

«Anche io ti amo» rispose «Che ti prende?»

«Mi dispiace tanto, Newt» piansi contro la sua spalla «Spero potrai perdonarmi.»

Prima che potesse rispondere, lo baciai e, anche se rimase inizialmente sorpreso, ricambiò il bacio. Poi lo spinsi leggermente, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo cadere a terra.
Gli lanciai uno sguardo, ferito e dispiaciuto, poi mi voltai verso l'edificio e iniziai a correre.

Sentì alle mie spalle la voce di Newt che urlava il mio nome, fino a ché non si fece troppo lontana, e allora non sentì più niente, se non il cuore che mi batteva nel petto.

𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora