Io e Thomas avevamo fatto una gentile donazione di sangue quel giorno, a quanto pare era utile a Brenda per un miglioramento di condizioni che, in quel momento, erano davvero pessime. La dottoressa Mary, così si chiamava, aveva detto a me e a Thomas di aver contribuito ai successi del braccio destro in passato, garantendo loro di scoprire la posizione di W.C.K.D grazie al nostro aiuto dall'interno. Quello faceva di me una traditrice o un'eroina?
In qualcunque caso, Mary mi aveva comunicato che aveva altro da raccontarmi e che avrebbe preferito farlo in sede privata, così, una volta prelevato il sangue, la seguì fuori dal tendone ed entrambe ci sedemmo a terra per parlare.«Come stai?» esordì lei.
Ho vissuto gli ultimi due anni chiusa in un Labirinto, visto i miei amici morire, sono stata catturata e drogata, ho attraversato la zona bruciata rischiando di essere fritta da fulmini, appesa a testa in giù e poi trascinata qui da due ragazzine con dei fucili in spalla, per poi scoprire che in passato sono stata una traditrice e che il mio sangue è, in qualche modo, speciale «Sto bene.»
Lei mi osservò un secondo «Assomigli molto a tua madre.»
Io sobbalzai, conosceva mia madre? Questo significava che- «Puoi- puoi raccontarmi di lei?»
Mary sorrise «Lei sarebbe stata così orgogliosa di te. Era una dottoressa, proprio come me, è così che ci siamo conosciute. Era una donna incredibile, estremamente forte e determinata, molto ambiziosa. Era una vera forza, sai? Riusciva a mettere a sedere una ventina di uomini solo con una o due frasi.»
Perché mi sembrava che stesse descrivendo me?
«Era una persona bellissima. Molto genuina e leale. Una delle migliori amiche che abbia mai avuto, a dir la verità.»
Io esitai «Conoscevi anche mio padre?»
«Oh certo, William. Come dimenticarselo. Era un militare. Un uomo molto in gamba.»
Era? E poi, un militare? Non era mica quel pazzo di W.C.K.D mio padre?
«Mio padre è morto?»
«Katherine, tu eri molto piccola. Avevi all'incirca due anni quando è successo.»
«Io credevo che mio padre fosse-»
«Janson, non è vero?» io annui «No, non è tuo padre. Non il tuo padre biologico, almeno. Dopo la morte di tuo padre, vostra madre non sapeva come gestire la situazione. Era spiazzata e in lutto, così vi affidò a Janson, tu e tua sorella.»
Rimasi in silenzio, incerta se essere felice di non esser venuta fuori da quel mostro oppure triste, sapendo che mia madre aveva passato un inferno tale da affidarci a quello squilibrato. Immagino, comunque, che perdere l'amore della tua vita non sia facile. Il solo pensiero di perdere Newt mi fa uscire di testa.
«Forse per te è stato troppo scoprire tutto insieme, ma sono consapevole che tua madre l'avrebbe voluto. Avrebbe voluto che tu sapessi la verità e soprattutto quanto ti amasse.» poi mi accarezzò i capelli dolcemente.
Io chiusi gli occhi e sospirai rumorosamente «Anche i miei genitori lavoravano per W.C.K.D?»
Mary annuì «Sì, anche se non per loro volontà. Era stato fatto credere a tutti di lavorare per una buona causa, di salvare il mondo da morte certa... poi tua madre ha scoperto la verità e avrebbe voluto abbandonare tutto. Janson la minacciò. A quel tempo DeeDee viveva lì con i tuoi genitori e promise di far del male a lei se avessero abbandonato. Tua madre non ebbe scelta se non quella di rimanere, e quando rimase incinta per la seconda volta aveva paura. Venne da me quella mattina dicendomi di non volere un'altra povera anima sulla coscienza, ma alla fine la convinsi del fatto che l'aborto non sarebbe stata la soluzione al problema... sono felice di averlo fatto.»
Io le sorrisi «Vai avanti, ti prego.» la invitai, le lacrime ormai mi rigavano le guance.
«Quando nascesti era talmente felice. Ti considerava la cosa più pura tra quelle mura, fu per questo che ti chiamò Kathrine. Il tuo nome significa purezza e genuinità» si fermò per sorridermi, mentre io continuavo a piangere in silenzio «Ma era spaventata che Janson usasse te per ricattare lei e William, e così fece. Quando tuo padre morì lei perse il senno. Non era più in grado di guardare due figlie, così si fece isolare e fu Janson a prendersi cura di voi, al meglio delle sue possibilità, nonostante non fosse proprio il migliore dei padri.»
Tutto quello era surreale. Avevo sognato per anni il mio passato, immaginandomi come fosse, e adesso che ne ero a conoscenza rimpiangevo i tempi in cui ancora non sapevo delle sofferenze di mia madre e del mio vero padre.
«E poi sei cresciuta, lo siete entrambe. Due splendide donne, fotocopia di vostra madre» si fermò un istante, che se la stesse figurando in mente per fare un paragone? «Ricordo che quando cominciasti a lavorare per W.C.K.D eri spaventata. L'unica cosa che ti spinse a farlo fu uno dei tuoi più cari amici, Thomas. Lui lavorara per Janson già da un po' di tempo, e cominciasti a farlo anche tu, pensavate di fare la cosa giusta al tempo. Poi mi ricordo che faceste entrambi amicizia con i ragazzi del progetto del Labirinto, e quando scoprì che delle vite innocenti sarebbero state sacrificate mi sono tirata indietro e sono arrivata dal braccio destro.»
«E poi io e Thomas vi abbiamo aiutati a trovare le basi di W.C.K.D? E so per certo di aver manomesso un dolente per evitare che uccidesse uno dei ragazzi... così mi mandarono nel Labirinto.»
Mary annuì «Proprio così.»
«Mary, mi puoi scusare?» chiesi alzandomi da terra, lei mi fece un cenno con la testa «Devo parlare con mia sorella.»
Mary mi sorrise e io mi incamminai verso i ragazzi, impegnati a chiacchierare seduti tra le rocce che portavano alla salita.
Mi piegai sulle ginocchia per parlare con loro «Avete visto Teresa?»Newt indicò con il dito la salita dietro di lui «È andata laggiù.»
Io gli sorrisi e mi sporsi per lasciargli un bacio sulla guancia, poi salutai gli altri con un gesto della mano e mi avviai su per la salita. La vidi in lontananza, con le spalle rivolte verso di me, impegnata a guardare chissà cosa.
«Vuoi sapere perché volevo tornare indietro?» mi chiese dal niente.
«Se vuoi dirmelo...»
«Perché la ritengo la cosa giusta da fare. Abbiamo la possibilità di salvare tante persone...»
«E di ammazzarne altrettante.» aggiunsi a bassa voce.
«Non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di mamma che si cava gli occhi, Allison, non ci riesco» disse tirando su con il naso «Ci penso e mi domando se avessi potuto salvarla se solo avessi capito prima la cosa giusta da fare.»
«Mamma non vorrebbe mai vederti dalla loro parte, non lo vorrebbe per nessuna delle due.»
«E tu cosa ne sai? Neanche l'hai conosciuta così bene la mamma» domandò, alzando leggermente il tono della voce «Scusa, non avrei dovuto.» si pentì subito dopo.
«Che cosa stai facendo qui, comunque?» chiesi affiancandola.
«Io-» fece per parlare, ma le pale di un elicottero le sormontarono la voce, facendomi bloccare sul posto «Mi dispiace davvero tanto, ma è la cosa giusta da fare.»
Io sgranai gli occhi non appena vidi un walkie-talkie nella sua mano destra, e nel mentre il suono dell'elicottero era sempre più vicino «Che hai fatto?» le chiesi.
Lei singhiozzò «Mi dispiace tanto, perdonami.»
Io sbottai, iniziando ad urlare come una pazza «Teresa, che hai fatto?»
«Ciò che è giusto.»
Allora io le andai contro, spintonandola e piangendo istericamente «Che cazzo hai fatto?»
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𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗
DiversosSono passati due anni, due anni da quando Allison è arrivata nel labirinto. Sembra che l'equilibrio sia stabile, e che tutto fili liscio, almeno fino a quando due nuovi fagiolini arriveranno nella radura: Thomas e Teresa. Allison dovrà affrontare i...