✔17. I dolenti

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Mi ero risvegliata solo quando le urla di Minho mi avevano distrutto i timpani.
-I dolenti!- mi aveva gridato.
-Dolenti? Come cazzo è possibile che siano qui?-
-Non lo so, dobbiamo scappare e basta!- mi prese il braccio, cominciando a trascinarmi in giro per la radura, quando sentì delle urla dietro di noi e, inconfondibilmente, le riconobbi come del piccolo Chuck.
Mi liberai dalla presa di Minho, che pensando che lo avessi seguito, continuò a correre verso il casolare, mentre io tornavo indietro fino al macello, dove trovai il piccolo Chuck rannicchiato su sé stesso, piangeva come un disperato e le sue urla di aiuto mi straziavano.
-A-allison...- sussurrò tirando su con il naso.
-Andiamo al casolare, coraggio, prima di diventare la loro cena.- gli dissi tirandolo su da terra.
Lasciai che Chuck corresse davanti a me, in modo da salvare almeno lui tra i due.
Eravamo quasi arrivati, o meglio, Chuck era quasi arrivato, io come una cretina ero caduta a terra, ferendomi un ginocchio.
-Allison!- gridò voltandosi.
-Vai nel casolare, muoviti!- gli urlai mentre cercavo di alzarmi.
Lui mi guardò titubante e poi corse nel casolare, di certo non mi aspettavo che come un eroe tornasse indietro.
Spostai il peso sulle mani per alzarmi, reggendomi dolorante il ginocchio, mentre sapevo che quella che camminava dietro di me sarebbe stata la mia fine.
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Quando Chuck arrivò nel casolare non ricevette la migliore delle accoglienze, dato che Newt stava animatamente discutendo con Minho.
-Ti assicuro che era con me!- insisteva Minho.
-Già, peccato non sia qui!- ribatteva Newt.
-Allison è in gamba, sarà sicuramente nascosta a dovere.- cercava di convincere tutti Jeff.
-Allison è tornata indietro per salvare me, è colpa mia.- disse Chuck, accennando un pianto.
-Cosa?- chiese incredula Teresa, -Non dirmi quello che stai per dirmi.-
-Stava correndo dietro di me, è inciampata e dietro di noi c'era un dolente, non so se sia morta.-
Newt si passò una mano sui capelli nervoso, trattenendo le lacrime dovute alla frustrazione, cercando di sforzarsi di non tirare un pugno al bambino davanti a lui.
-Potevi aiutarla, codardo!- lo accusò Newt.
-Mi ha detto lei di andare via!- rispose Chuck piangendo sempre più forte.
In quel preciso istante la porta si aprì violentemente, ed Allison entrò nel casolare strinsciando a terra e tenendosi con entrambe le mani il ginocchio, che perdeva molto sangue, più del previsto a dire il vero.
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Newt si piombò su di me all'istante, sedendosi a terra e abbracciandomi.
-Credevamo fossi morta.- ammise Thomas.
-Un po' di fiducia non farebbe male.- risposi io, ironica nel momenti meno opportuni, come al solito.
-Stai sanguinando troppo, se continua così ti verrà un'emorragia.- si intromise Jeff, osservando la ferita da vicino -e forse anche un'infezione.- disse pulendo la gamba da terra e erba, rimasta attaccata al sangue.
Trattenni un urlo al contatto del panno con la gamba, stringendo la mano di Newt sempre di più.
-Tieni questa.- disse Newt togliendo la maglia bianca e stringendola attorno al mio ginocchio.
-Grazie, mio eroe.- abbozzai una voce da finta gatta morta.
-Non è il momento di fare ironia, principessina.- rispose Minho.
-Sto solo cercando di attutire questa situazione del caz- Newt mi interruppe bruscamente, invitandomi a fare silenzio una volta notata la sagoma del dolente fuori dal casolare.
Mi zittì immediatamente, quei cosi facevano davvero schifo, erano davvero brutti, e puzzavano di sterco di capra, o peggio.
Strinsi Chuck intorno a me, tenendo ben salda la mano di Newt, avevo una paura fottuta che lo portassero via.
Lo guardai, sentivo che le lacrime erano incastrate nei mei occhi, ma le spinsi indietro, sperando che Newt cogliesse il mio messaggio.
-Lo prometto.- mi sussurrò, stringendo la mia mano ancora di più.

𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora