𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗

✔20. Sette, uno, cinque, due, sei, quattro, otto, tre

Tutto successe troppo in fretta, tanto che non capì più niente neanche io.
I ragazzi stavano combattendo i dolenti della sezione, e piano piano stavano diminuendo alla mia vista e a quella del piccolo Chuck, che con me stava cercando di spingere la porta che ci si poneva davanti per salvare i nostri amici, almeno i pochi rimasti.

-Deve esserci un modo per aprire questa dannata porta!-, esclamai tirando un ulteriore pugno contro al muro, non facendo caso che ormai mi ero frantumata le nocche.

-Allison, perché non si apre?-, chiese impanicato Chuck.

-Non lo so. È solo una dannata porta, non mi ricordavo che aprirne una fosse così complicato!-, gli urlai per sovrastare tutte le voci e grida che arruvavano dal corridoio della sezione.

Improvvisamente, si sbloccò una tastiera a numeri sul muro.

-Una sequenza...-, riflettei a bassa voce.

Anche se in quel momento il mio cervello era una zuppa di pensieri, cercai di trovare una soluzione a quell'enigma.

-Le sezioni del labirinto, che stupida!-, esclamai affacciandomi sul corridoio.

-Allison! Sta attenta!-, gridò il piccolo Chuck. Gli annuì di rimando.

-Minho! Ho bisogno della sequenza delle sezioni, velocemente.-

-A cosa ti serve?-, chiese una volta liberatosi del dolente di fronte a lui.

-Dimmela e basta!-

-Ok, ok.-, disse cercando di sopravvivere a quel dolente che aveva di fronte -La sequenza è: 7, 1, 5, 2, 6-

Si interruppe bruscamente mentre io digitavo il numero sei sullo schermo.

-Arrivano dall'alto!-, gridò Newt per avvertire gli altri.

Sentendo la sua voce mi girai di scatto, tirando poi un sospiro di sollievo una volta visto che oltre a qualche taglio stava bene.

-Minho, la sequenza!-, gli ricordò Chuck.

-... 6, 4, 8, 3. Funziona?-

Una volta inserito l'ultimo numero lo schermo proiettato sul muro del labirinto scomparve, lasciando al suo posto una botola che si aprì, rilasciando un suono, come se fosse la conferma che i numeri inseriti erano giusti.

-Muovetevi!-, li richiamò Chuck.

I ragazzi rimasti, ben pochi, indietreggiarono lasciandosi dietro i dolenti rimasti vivi.

Improvvisamente la botola si chiuse, lasciandoci tutti nel buio più totale.
Qualcuno mi pestò il piede più di una volta, mentre io cercavo di tenere le mie nocche distrutte strette sulla mia maglietta per evitare di lasciare scie di sangue ovunque.

-Non riesco a vedere niente!-, affermò Minho.

-Nessuno di noi vede niente, idiota!-, lo rimproverai io.

Indietreggiai, facendomi spazio tra i radurai, fino a che la mia schiena non si scontrò contro il muro. E fu in quel momento che la luce si accese.

Stropicciai i miei occhi per abituarli alla luce artificiale, decisamente più accecante di quella naturale.

Mi guardai intorno, notando i capelli biondi di Newt tra gli altri.

-Newt!-, gridai facendomi spazio per raggiungerlo.

Lo abbracciai, notando con mia grande gioia che era intatto.

-Allison, le tue mani.-, prese le mie mani tra le sue, accarezzandole dolcemente con il pollice.

-Non è niente, ho solo cercato di aprire la porta. Sono felice che tu stia bene. Mi ero dimenticata di raccomandarmi di non morire prima che cominciaste a combattere contro quei viscidi mostri.-

-Ed ecco che torni a scherzare come se niente fosse.-, sorrise accarezzandomi la guancia.

-Piccioncini, vi muovete o no?-, chiese Minho, seguendo Teresa in cima alla fila di radurai.

Presi la mano di Newt nella mia, cominciando a camminare insieme a tutti gli altri in un lungo corridoio che dava su una porta.

-Seriamente?-, chiese Frypan.

Non potevo dargli torto, avevamo rischiato di morire per un corridoio dalle mura bianche e le luci a neon che dava su una porta di metallo con su scritto "spingere", sembrava seriamente una presa per i fondelli.

-Teresa, cosa aspetti? Apri quella porta.-, la incitò Thomas.

Lei annuì, posando incerta la mano sulla porta, che appena fu aperta si fece scappare un cigolio assordante e fastidioso. Quello che vi si presentava posteriormente era tremendo, quasi mi venne da vomitare.