Quella mattina fu Thomas a svegliarci nel tentativo di far scappare un corvo. Stropicciai gli occhi, cercando di abituarmi alla luce accecante del sole che, oggi più di ieri, picchiava sul deserto - che poi non sapevo se quello fosse veramente un deserto -
«dobbiamo incamminarci verso le montagne.» disse Thomas, mettendo lo zaino in spalla.
«sai almeno in che direzione dobbiamo andare?» chiese Frypan, aiutando Winston a mettersi in piedi.
Thomas gli rivolse le spalle «per ora andiamo di qua, dovremmo intravederle più avanti.»
Io diedi la mano a Newt per aiutarmi ad alzarmi «dovremmo?»
Thomas mi guardò per un attimo «fidati di me, per favore.»
Guardai davanti a me, non potendo fare a meno di notare che le montagne non si intravedevano. Thomas ce la stava mettendo tutta, non aveva bisogno di essere demotivato ulteriormente, così mi limitai ad annuire.
«bene,» disse Minho affiancandosi a Thomas «andiamo.»
Cominciammo a camminare dietro di loro e - io specialmente - non potevo fare a meno di guardarmi intorno e chiedermi perché quel posto fosse... così. Gli edifici erano distrutti e non c'era anima viva, tranne quelle cose si intende. Ricordai la menzione di una cosiddetta eruzione da parte di Ava Paige, però non sapevo veramente di cosa si trattasse; nessuno di noi lo sapeva.
«speriamo che il resto del mondo non sia così.» commentò Frypan. Non potevo far altro che dargli ragione. In confronto a quello la radura era una sottospecie di paradiso terrestre.
Minho annuì «già, hai rag-»
Lo interruppi «avete sentito?» chiesi.
Minho mi guardò sorpreso, non capendo il motivo della mia interruzione «cosa?»
«ascoltate.» risposi.
I ragazzi si zittirono, ascoltando quello che sembrava il suono di un elicottero «presto! Nascondetevi.» disse Thomas, allarmato.
Ci nascondemmo in mezzo a delle macerie una volta che sentimmo l'elicottero con più chiarezza.
«ma quello non è un-» cominciò Frypan.
Io gli tappai la bocca «no, non sono elicotteri, fa silenzio.»
Volarono sopra alle nostre teste, proseguendo verso una infinita distesa di sabbia.
«noi non dobbiamo andare lì, vero?» chiese Teresa a Thomas, il ragazzo scosse la testa.
Uscimmo non appena furono abbastanza lontani da non percepire che qualcuno sotto di loro si stava muovendo, proseguendo verso il nulla cosmico.
«sei sicuro che stiamo andando nella direzione giusta, Thomas?» chiese Newt.
«adesso lo verifichiamo.» disse il ragazzo. Prese la rincorsa, arrampicamdosi su una ripida duna di sabbia. Lo imitammo anche noi.
Arrivati sulla cima si poteva vedere tutto quello che ci aspettava: sabbia, sabbia, sabbia, sabbia.
Aguzzai lo sguardo, notando le montagne subito dopo le lande desolate «le montagne!» affermai.
Thomas mi sorrise «stiamo andando nella direzione giusta.»
Minho gli diede una pacca sulla spalla «e bravo pive!» Thomas sorrise, da quanto non sentivo quel termine uscire dalla bocca di qualcuno.
«andiamo, c'è ancora un po' di strada da fare.» disse Thomas a tutti noi.
Winston raccolse il suo zaino da terra e se lo mise sulle spalle, fece un passo e ruzzolò a terra.
«Winston!» esclamai io, precipitandomi su di lui.
«dobbiamo fermarci da qualche parte.» disse Teresa, guardandosi intorno.
Notai delle macerie in lontananza che, come rifugio, non sembravano male «laggiù!» dissi indicandole.
Frypan e Minho caricarono Winston sulla barella e insieme lo trasportarono fino al posto da me indicato.Mi avvicinai a Winston, posando una mano sulla sua fronte «scotti.»
Newt si avvicinò «dove potrebbe aver preso la febbre?»
Io lo guardai «probabilmente le ferite di ieri si sono infettate. La febbre è uno degli effetti collaterali.»
Frypan si passò una mano sulla fronte «starà meglio?»
Io annuì «ha bisogno di riposare. Non stategli troppo intorno.»
I ragazzi annuirono, mettendosi seduti il più lontano possibile da Winston.
«dov'è Teresa?» chiesi.
«laggiù.» rispose Thomas.
La raggiunsi su una piccola duna abbastanza lontana dall'accampamento dove erano i ragazzi.
«che fai qui?» le chiesi.
«pensavo.» rispose.
Io rimasi in silenzio.
«mi hanno fatto qualcosa.» disse. Si tolse la sciarpa dal collo, facendomi notare dei simboli sulla nuca.
«che cosa sono?»
«non lo so.» rispose «Ricordo tutto.»
Io sgranai gli occhi «ti hanno restituito la memoria?»
Lei annuì «forse dovremmo tornare indietro.»
«Teresa, ma che stai dicendo? Non possiamo tornare indietro.» il mio tono era duro, di certo non ammetteva repliche.
«pensaci, per favore.»
Io le sorrisi amaramente «non torneremo indietro.»
«Allison, tu non capisci.»
«spiegamelo allora, cos'è che non capisco?»
«andava tutto bene prima che tu-» si bloccò quando capì che non era una cosa che io dovevo sapere.
«che io cosa? Teresa, cosa vuoi dirmi?»
«io-» lei cominciò a parlare ma uno sparo proveniente alle nostre spalle ci fece voltare.
«ragazze! Venite!» gridò Frypan.
Cominciammo a correre verso i ragazzi.
«che è successo?» chiesi.
Winston si era svegliato, era sdraiato a terra, implorando di restituirgli la pistola.
«non lo so, mi ha preso la pistola!» disse Frypan mostrandomi l'arma tra le sue mani.
«Winston...» sussurrai, avvicinandomi a lui.
Lui si alzò la maglietta «sta crescendo dentro di me.»
Io sgranai gli occhi. Erano state le creature a farglielo? La carne era distrutta, secca e piena di crepe.
«Winston, io-» mi avvicinai, cercando di rassicurarlo.
«non ce la farò mai.» aggiunse lui, continuando a fissare la pistola tra le mani di Frypan.
«Allison, fa qualcosa!» disse Minho.
«non posso fare niente, non ho mai visto una cosa simile prima.» risposi, rivolgendomi a loro «Mi dispiace.» aggiunsi, riferendomi a Winston.
Lui sorrise minimamente «hai fatto il possibile, grazie.»
I miei occhi cominciarono ad inumidirsi. Feci un cenno a Newt che, capendo, prese la pistola dalle mani di Frypan e la porse a Winston «grazie.» disse lui, portandosela al petto.
«addio, amico mio.» rispose il ragazzo biondo.
«ci rivedremo?» chiesi a Winston.
Lui annuì, continuando a sorridermi «prenditi cura di loro, Alli.» io annuì, prendendo la sua mano nella mia e lasciandogli un bacio sul dorso. Afferai il mio zaino e mi allontanai.In poco tempo eravamo già in cammino verso le montagne. Io e Newt facevamo strada agli altri.
Continuavo a lacrimare silenziosamente fino a quando non sentì lo sparo alle nostre spalle. Tutti ci voltammo un istante per poi ricominciare a camminare.
«è colpa mia...» sussurrai, lacrimando più di prima.
Newt strinse più forte la mia mano «non è stata colpa tua.»
Chiusi un secondo gli occhi, cercando di riprendermi «e allora perché mi sento come se lo fosse?»
Newt mi guardò «perché sei troppo buona per dare la colpa a qualcun'altro.»
Io annuì, tirando su con il naso.
Lui mi lasciò un bacio sul dorso della mano, continuando a camminare.
Avevamo appena cominciato a respirare libertà e già ne avevamo perso uno.
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𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗
RandomSono passati due anni, due anni da quando Allison è arrivata nel labirinto. Sembra che l'equilibrio sia stabile, e che tutto fili liscio, almeno fino a quando due nuovi fagiolini arriveranno nella radura: Thomas e Teresa. Allison dovrà affrontare i...