✔14. Non mi ci è voluto tanto per capire che tra di voi la tosta era lei

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«Io non ce la faccio più.» commentai sedendomi sulla sabbia.

Il resto del gruppo mi guardava scocciato mentre io mi toccavo dolorante la mia coscia, ispezionando con le dita la mia vecchia cicatrice attraverso il tessuto dei jeans.

Newt si inginocchiò vicino a me «Va tutto bene?»

Io scossi la testa, indicandogli con l'indice il punto in cui la ferita continuava a bruciare.

«Che succede, hermano?» chiese Jorge a Newt, poggiandogli una mano sulla spalla.

«Lunga storia.» commentò Minho dietro di noi «Ti basta solo sapere che lei, da sola, ci ha salvato il culo.»

Jorge rise di gusto «Non mi ci è voluto tanto per capire che tra di voi quella più tosta era lei.»

Minho sembrò offeso.

«Sarò anche tosta, ma ho dolori dappertutto. Stiamo camminando da ore e non mi sento più i piedi, per di più questa ferita brucia, fa un caldo infernale e-»

«Hai finito?» Jorge mi interruppe.

«In realtà, ho appena iniziato a lamentarmi.» risposi io. Tirai fuori la faccia tosta che non credevo di avere, e mi sorpresi io stessa della mia arroganza. «Potrei continuare dicendo che puzzate come corpi in decomposizione e che la tua compagnia è piacevole quanto quella di una zanzara che, in piena notte, ti ronza in un orecchio...» mi fermai a pensare. «Posso continuare se vuoi.»

Jorge alzò gli occhi al cielo, maledicendomi sotto voce «Non ho mai incontrato una persona più odiosa di te, morena. Ma hai vinto,» disse riluttante «fermiamoci per oggi.»

Io sorrisi, felice della mia piccola vittoria personale e mi sdraiai sul mio zaino, rilassando ogni muscolo del mio corpo.

Newt, vedendomi così rilassata, si sdraiò a una notevole distanza, rilasciando un pesante sospiro.

«Newt,» lo chiamai, lui si girò verso di me «ti sembra il caso di stare così lontano dalla tua fidanzata?»

Lui rise «È che non voglio disturbarti, sembri così rilassata.»

Gli diedi le spalle, facendo la finta offesa «Ok, d'accordo. Stai pure così lontano da me allora.»

Sentì Newt alzarsi dietro di me, per poi raggiungermi ed inginocchiarsi vicino a me «Va meglio così?»

Io annuì «Forse.»

Si sdraiò sopra di me, sovrastandomi grazie alla forza che esercitava sulle braccia «Più vicino di così mi è impossibile.»

«In realtà ci sarebbe un modo,» gli sussurrai io «ma non mi sembra il caso adesso.»

Newt sgranò gli occhi, arrossendo leggermente «E dai, smettila.»

Io risi, divertita dalla sua espressione imbarazzata e le sue guance rosse «Almeno un bacio però puoi darmelo...» gli dissi, scontornando il suo bicipite con le dita.

Lo sentì rabbrividire sotto al tocco del mio indice «Ti amo,» sussurrò «tanto.»

Io sorrisi, completamente ammorbidita dalla sua dolcezza «Anche io ti amo.»

Newt mi baciò, accarezzandomi il fianco sotto alla mia maglia, facendomi mugugnare «Adesso falla finita tu.» sussurrai sulle sue labbra.

Lui sorrise malizioso «Sei arrossita.»

«Cosa? Io non arrossisco!»

«Dovresti vederti adesso, allora.»

Io misi il broncio «Non è divertente.»

«No, hai ragione.» disse mentre mi sistemava i capelli dietro alle orecchie «Ma tu sei bellissima.»

Stavolta fui io a baciarlo, facendomi trasportare dal caldo del deserto e dal rovente tocco delle sue mani sulla mia pelle che, inspiegabilmente, sentiva il bisogno di essere scaldata -nonostante l'afa di quella giornata.

«Ehi, voi due!» gridò Minho «Se dovete fare sesso, fatelo da un'altra parte!»

Newt sbuffò divertito e scocciato allo stesso tempo «Grazie di averlo detto! La nostra idea era di farlo qui, proprio davanti a tutti.» gli rispose ironico.

Io risi al dito medio di Minho in risposta al sarcasmo di Newt.

«Dormite, dobbiamo camminare ancora domani.» si intromise Frypan nella nostra conversazione «Tutti.»

«Frypan ha ragione,» dissi io «sarà meglio dormire.»

Newt annuì e si sdraiò vicino a me «Chissà come starà Thomas...»

Io lo abbracciai «Lo conosci, se la sa cavare.»

Il ragazzo annuì e chiuse gli occhi, abbandonandosi alla stanchezza.

E così feci anche io.

𝗧𝗛𝗘 𝗖𝗥𝗔𝗡𝗞𝗦 ━ 𝖙𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖟𝖊 𝖗𝖚𝖓𝖓𝖊𝖗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora