Il gufo che Hermione aveva ricevuto quella notte l'aveva molto confusa: un messaggio di Theodore, che le chiedeva di incontrarsi quel pomeriggio nella sua stanza.
Non solo le domandava di vederlo dopo tutte le cose strane che erano successe tra loro, ma pretendeva che lo facesse in un'altra sala comune!
Aveva infranto più regole negli ultimi due mesi che nei precedenti 6 anni, dunque non la disturbava troppo l'idea di intrufolarsi nella sua stanza, piuttosto si sentiva molto irrequieta nel trovarsi da sola con lui, senza pensare al fatto che a Malfoy non avrebbe fatto piacere.
Decisa a fregarsene del pensiero del suo carceriere, rispose accettando.
Era stanca di pensare per due, di preoccuparsi per le reazioni che il biondo avrebbe potuto avere. Era vero, le cose con Theodore erano complicate e nemmeno lei ne era contenta, ma voleva risolvere il problema da sola. Non avrebbe permesso a nessun altro, tanto meno a quel pazzoide di Malfoy, di decidere per lei.
Accennò la cosa a Ginny, mentre la salutava per scendere le scale dei sotterranei. Theo le aveva promesso che l'avrebbe aspettata fuori dalla sala comune, dato che le era ignaro ogni passaggio che potesse condurla alla stanza del Caposcuola serpeverde.
"Ciao" le disse con un sorriso.
"Non potevamo semplicemente vederci in cortile? O al lago?" chiese lei, senza nemmeno salutarlo. Non aveva voglia di sprecare tempo per degli inutili convenevoli, si sentiva molto a disagio in quella situazione, e non vedeva l'ora di risolverla.
"Non volevo che qualcuno ci interrompesse o ficcasse il naso" disse, camminando verso il passaggio.
Hermione si guardò attorno furtiva, temendo di essere vista, e ancor di più, che Draco li scoprisse insieme. Sapeva che da fuori poteva sembrare strano, ma in fondo voleva solo parlare.
Si stava pentendo di quella scelta, mano a mano che scendeva lungo il corridoio umido e deserto.
Tutto a un tratto non le importò più di dimostrare la propria integrità e maturità nell'affrontare la situazione. Le sembrava quasi assurdo come riuscisse a sentirsi a suo agio con Malfoy, e per niente con Nott.
"Eccoci" la distrasse lui, aprendo la porta della sua stanza.
Hermione si prese qualche momento per guardare fuori dalla grande finestra lacustre. Non pensava che i fondali del lago potessero essere così limpidi, soprattutto perché apparivano molto più scuri da fuori.
Adesso che le hai viste da dentro, sai che sono diverse.
Le parole che Draco avrebbe sicuramente detto in quella situazione risuonarono nella sua mente, come se fosse accanto a lei a pronunciarle.
"Voglio affrontare la questione una volta per tutte" disse Nott, mentre lei gli dava ancora le spalle e guardava qualche avvicino.
"Quale questione?" finse di non sapere, voltandosi. Si era detta che avrebbe affrontato la questione direttamente, prendendo il toro per le corna, ma si sentiva tremendamente in imbarazzo, e il fatto di essere chiusa in camera sua sotto un lago non la aiutava per nulla a rilassarsi.
"Sai bene di cosa parlo, quel bacio... E tutte le altre cose."
"Quali altre cose?" deglutì lei.
"Credo che tu faccia solamente finta di non capire. Andiamo, Hermione, sai benissimo di piacermi" disse tutto d'un fiato, mentre tutte le paure della ragazza prendevano forma di fronte a lei.
Draco aveva ragione, aveva sempre avuto ragione, e lei si era cacciata in quel guaio solamente per sfidarlo, e per dimostrargli il contrario. Voleva fuggire, uscire da quella stanza correndo.
Si pentiva per tutte le volte che l'aveva cercato, facendogli quasi intendere di essere interessata, solamente per suscitare una reazione in Malfoy. In quel momento, capiva che non era un gioco, e pur avendolo sempre saputo, le conseguenze delle sue azioni si palesarono di fronte a lei minacciosamente.
Si sentì infantile, per come si era comprata, ma anche arrabbiata, per essersi lasciata influenzare dai malsani giochetti di Draco, e spaventata, per ciò che sarebbe potuto accadere.
"Non mi dici nulla?" chiese lui, serio come non l'aveva mai visto.
"Io non... Non credevo che..."
"Ma dai?! Non mi dirai mica che non lo sapevi, sei troppo furba per non capirlo" si innervosì lui.
Aveva ragione, Hermione lo sapeva bene, ma si era ingannata per tutto il tempo, auto convincendosi che non fosse vero per non dover affrontare una questione troppo grande per lei in quel momento.
"Io... Ted, mi dispiace, ma devo andare" provò a balbettare, correndo verso la porta.
"Non credi che mi meriti una spiegazione?" le chiese, tenendola per il braccio.
"Sì, certo, ma ora sono talmente confusa che..." provò a dire, quando lui interruppe le sue parole con un bacio.
Hermione non riuscì nemmeno a divincolarsi, tanto fu forte la presenza di Nott, e il suo sapore completamente sconosciuto. Non aprì la bocca per lasciarlo insinuarsi in lei, ma lui non mollava, spingendola sempre di più verso il letto.
"So che mi vuoi, che usi Malfoy solo per farmi uscire di testa..." sussurrò al suo orecchio prendendola per i capelli.
"Cosa? No!" riuscì a premere le mani sul suo petto per spingerlo indietro.
"Tu sei fuori di testa!" riuscì a dire sconvolta, voltandosi per abbandonare la stanza.
"So tutto del ricatto di Malfoy, e anche di Potter" pronunciò lui.
Hermione si bloccò sulla porta, cercando anche un solo spiraglio del suo amico Ted negli occhi di quello sconosciuto, prima di fuggire da quella stanza che le sembrava essersi rimpicciolita nell'ultimo minuto.
Non capiva nulla, era completamente impazzita. Dal momento in cui l'aveva baciata il suo cervello era andato in tilt. Non pensava l'avrebbe fatto davvero, e il fatto che avesse insistito tanto l'aveva innervosita parecchio.
Non riusciva a pensare, mentre la sua confessione si ripeteva inesorabilmente nella sua testa, martellandola senza pietà.
So tutto del ricatto di Malfoy, e anche di Potter.
Che cosa significava? Sperava fosse tutto finito! Doveva guardarsi le spalle ancora una volta? Doveva rivivere l'incubo che sperava di aver dimenticato?
Doveva gettarsi alle spalle tutti i progressi che aveva fatto nell'ultimo periodo e cambiare vita ancora una volta? Si era a stento abituata a quella nuova!
E cosa voleva fare? Ricattarla a sua volta? O solo sbatterle in faccia la notizia? Oppure sperava che si sarebbe messa con lui per mettere a tacere la cosa?!
Non sapendo dove andare, si rintanò in camera dell'unica persona che avrebbe potuto ascoltarla senza giudicarla, senza rimanere del tutto confuso dalle mille cose che aveva da raccontare.
"Hermione? Che è successo!? Perché piangi?" le chiese preoccupato Harry, mentre apriva le braccia, e la porta della sua stanza vuota.
Stava piangendo? Non se n'era nemmeno accorta.
"Ho molte cose da dirti" singhiozzò tra le sue braccia, arrendendosi all'idea che era ormai troppo tardi per tenere un segreto simile.
*
Lo so, uccidetemi pure ;)) I fragilissimi equilibri che i nostri personaggi erano riusciti a creare stanno vacillando! Reggeranno a lungo secondo voi? Cosa potrebbe accadere ora?
Fatemi sapere che ne pensate🖤🖤
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Interminor // Dramione
FanfictionSi stava dirigendo verso la sala grande, e decise di seguirlo fin dove fosse necessario per cercare di rimediare al disastro che aveva scatenato. Stava per raggiungerlo, quando lo vide prendere posto accanto ai suoi compagni, al tavolo dei serpeverd...