"Com'è stato il tuo risveglio?" le chiedeva Blaise, che indossava un paio di occhiali da sole.
"Perché ti importa tanto?" rispondeva la ragazza in modo scherzoso. Lui rise, continuando a camminare al suo fianco, mentre lei si dirigeva in sala grande. "Oh..." commentò quando la vide completamente vuota.
"Sono tutti un po'... provati da ieri notte- disse Blaise - Mangiamo insieme?" le chiese poi.
"Perché no?" pensò a voce alta, sedendo con lui al tavolo dei serpeverde.
"Mi ricordo che ieri sera abbiamo parlato" commentò Hermione, nel tentativo di iniziare una conversazione. Il silenzio che c'era tra loro era diventato imbarazzante, dato che non si conoscevano affatto. Avendo imparato a lasciar correre i pregiudizi che aveva sulla crudele casa, non si era negata di provare ad essere cordiale con lui.
In fondo, non l'aveva mai offesa, e l'aveva sempre salutata da quando stava con Draco. Non era molto, ma sufficiente per lasciarlo avvicinare.
"Si, ma tu non eri troppo contenta di vedermi" rise lui.
"Abbassa la voce, per favore" si lamentò lei, portandosi una mano alla tempia dolorante.
"Ma le cose sono cambiate dopo un'ora circa" rise di nuovo, a bassa voce.
"Ero così ubriaca?" chiese, diventando viola per l'imbarazzo.
"Solo un pochino" rispondeva lui, accasciandosi sul tavolo.
Hermione non potè fare a meno che ridere con lui, quel ragazzo aveva una risata contagiosa.
"E dimmi... Cos'è successo con Theodore?" si fece coraggio.
Aveva dei ricordi molto confusi, ma la cosa più lucida era il pugno di Draco che colpiva la mascella del suo amico. Lei stava ballando con lui? O forse stava ballando in QUEL modo con lui... E poi aveva baciato Draco nella sua stanza? Le pareva di essersi spogliata per provocarlo, ma pregava che fosse stato solamente un brutto sogno, non poteva averlo fatto davvero.
"Voi stavate... Ecco, tu gli eri molto vicina, e forse non capivi bene in cosa ti stavi cacciando - cominciò lui - E a Draco non è piaciuto. Non chiedermi perché, sarà stato geloso o che so io. Tu non ti reggevi neanche in piedi, e lui ti ha riportata in camera" disse ciò che aveva visto.
"Merda..." imprecò a bassa voce, capendo che quello che ricordava aveva delle buone probabilità di essere assolutamente ciò che era successo.
"Che c'è? Hai fatto qualcosa di cui ti sei pentita?" alzò un sopracciglio lui, sorridendo.
"No, certo che no."
Non le era del tutto antipatico, ma non si fidava abbastanza per raccontargli una cosa simile.
"Beh la prossima volta dovresti ascoltarmi quando ti chiedo di raggiungere il gruppo" rise lui, mentre lei si copriva il volto per la vergogna.
"Ti conviene farti un bel caffè forte" continuava divertito, e lei ascoltò il suo consiglio.
"Ti togli quegli occhiali? Ti stanno malissimo" disse Hermione. L'atmosfera era paradossale, dall'imbarazzo iniziale era addirittura arrivata a prenderlo in giro come fossero amici da anni, e lui non se la stava prendendo come si aspettava da un fiero serpeverde, ma rideva ancora più forte.
"Non. Dire. Niente." aveva ordinato lui, mentre lei si soffocava nelle sue stesse risate alla vista dei suoi occhi torturati dalle poche ore di sonno e dalle bravate della sera prima.
"Scusa, è che proprio non resisto..." confessava.
"Proprio tu parli! Eri la più ubriaca di tutti" rispondeva Blaise, fingendosi offeso.
"Shhh! Non dirlo a nessuno!" si lamentò lei, preoccupata per la sua immagine.
"Io tengo la bocca chiusa, il problema sono le cinquanta persone che ti hanno vista scatenarti in pista col caposcuola" confessò lui, alzando le mani in segno di innocenza.
"Cavolo..." Hermione si portò una mano alla fronte, smettendo di ridere improvvisamente. Che figura aveva fatto... E chissà quante stronzate aveva detto a Malfoy che Blaise non poteva raccontarle!
"Rilassati... Erano tutti ubriachi persi, non importa sicuramente a nessuno. Anzi, eri divertente" cercò di rincuorarla Zabini.
"Davvero?" chiese lei rassegnata, alzando lentamente lo sguardo di vergogna che aveva abitato i suoi occhi distrutti.
"Certo. A me di sicuro non importa niente" alzò le spalle il serpeverde.
Hermione gli sorrise. Sapeva che Blaise non aveva mai rinunciato a delle amicizie con dei nati-babbani, e aveva sentito dire che ciò gli aveva causato dei problemi durante i primi anni ad Hogwarts, essendo stato escluso da altri serpeverde che trovavano la sua gentilezza segno di debolezza.
Tutto si era aspettata da quella giornata, tranne che Blaise Zabini l'avrebbe fatta sentire meglio. Il senso di colpa che l'aveva attaccata quella mattina si era leggermente dissipato mentre si alzava per tornare alle sue stanze per darsi una sistemata.
Non appena aveva aperto gli occhi, aveva tirato un respiro di sollievo non trovando nessuno nel suo letto. Era stato brutto da pensare, ma non aveva potuto evitare di temere di aver commesso lo stesso errore dell'ultima volta. Eppure sapeva di averci provato.
Sapeva di aver stuzzicato Malfoy, ma lui se n'era andato, chissà perché.
Forse perché non voleva avere nulla a che fare con una come lei. Avrebbe dovuto esserne grata, le aveva risparmiato l'ennesimo errore madornale, ma allora perché tutto quello che provava era delusione?
Perché l'aveva rifiutata? È vero, più volte si era convinta che lui non volesse nulla da lei, ma dopo quella specie di... scenata di gelosia che aveva fatto alla festa, aveva pensato che potesse avere un qualche interesse.
Per l'infinitesima volta, si era sbagliata su di lui, e non c'era nulla di più ragionevole da fare se non toglierselo dalla testa e continuare con la sua vita di sempre.
(...)
Ciao Herm, come stai? Spero bene. Ti va di vederci in cortile prima della cena? Volevo scusarmi di persona per aver perso la testa ieri sera, credimi, non era mia intenzione. Ti aspetto :)
Il bigliettino che il candido gufo aveva consegnato alla sua finestra recitava quelle parole. Pur non essendo firmato, sapeva bene che doveva essere di Theo, per via del nomignolo con cui l'aveva chiamata, e per il sorriso che ci aveva disegnato.
Aveva completamente perso la cognizione del tempo, dimenticandosi che era Natale, e quindi anche della cena che avrebbe dovuto consumare con Nott. Non era nulla di speciale, avevano già mangiato insieme più di una volta in sala grande, e sapeva che non sarebbe stato tanto diverso.
Da quello che le aveva raccontato Blaise non sembrava averle fatto niente di male, anzi, stando ai suoi ricordi appannati, sembrava essere stata a lei ad essersi comportata in modo indecoroso.
Guardò l'orologio: aveva abbastanza tempo per prepararsi, e decise di scendere in sala comune.
Non aveva controllato l'albero quella mattina, e notò subito qualche pacchetto colorato. Pur non aspettandosi alcun regalo, decise di curiosare ugualmente, e trovò ben tre presenti con il suo nome sopra: uno da parte di Ginny, uno da parte di Harry e Ron (così recitava il biglietto, ma sapeva perfettamente che Ron non ci teneva a farle un regalo di Natale), e uno da Theo.
Era grata di avergli preso un regalo, così non avrebbe fatto brutta figura.
Decise di non aprirlo, e di aspettare di vederlo in cortile, così avrebbe potuto dargli il suo e li avrebbero aperti insieme.
L'ora dell'appuntamento non tardò troppo ad arrivare, ed Hermione scese le scale della torre tenendo saldamente i due pacchetti.
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Interminor // Dramione
FanfictionSi stava dirigendo verso la sala grande, e decise di seguirlo fin dove fosse necessario per cercare di rimediare al disastro che aveva scatenato. Stava per raggiungerlo, quando lo vide prendere posto accanto ai suoi compagni, al tavolo dei serpeverd...