XXXIII

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"Hermione!" udì ancora una volta la voce di Harry.

Aveva tentato di uscire velocemente dall'aula per evitare il momento in cui avrebbe dovuto dargli quella stupida essenza. Perché mai l'aveva fatta per lei? E perché si era esposto davanti a tutta la classe? Poteva dire che era per qualcun altro, magari per Ginny o che so io! Perfino Ron l'aveva guardato come se gli mancasse qualche luna. 

Si voltò, consapevole che ormai era tardi per iniziare a correre.

"Tieni" disse, porgendole la fiala.

"Perché?" chiese semplicemente Hermione.

"Non sapevo come chiederti scusa per come mi sono comportato. Per la prima volta nella mia vita sono stato un vigliacco, e lo ammetto: ho avuto paura. Poi però ti ho vista l'altra sera, alla festa di Lumacorno, e mi sono deciso. Qualsiasi cosa tu stia passando, sappi che ci sono lo stesso, se avrai ancora bisogno di me."

Lei tacque, guardandolo negli occhi. Sembrava sincero, e pensò che una seconda possibilità non si dovesse negare a nessuno, quando le tornò alla mente tutto quello che aveva dovuto affrontare nell'ultimo periodo, e ci era riuscita senza l'aiuto di nessuno: non aveva bisogno di Harry.

Come se capisse che la sua interlocutrice era molto combattuta, lui aggiunse: "Lo sai che non sono così. Mi sento un codardo, per favore perdonami Hermione".

Lei afferrò la fialetta in mano accennando un sorriso. Non rispose, e se ne andò verso i giardini. 

Doveva pensarci e non aveva assolutamente voglia di farlo in quel momento. La giornata era iniziata abbastanza bene, tanto che aveva deciso di saltare la lezione di rune antiche per fare visita ad Hagrid. 

Attraversò le mura di Hogwarts passando vicino al campo per le lezioni di volo, e imboccando poi il sentiero più veloce per la capanna di Hagrid. Si ritrovò a sorridere leggermente quando attraversò il luogo dove aveva schiaffeggiato Malfoy al terzo anno: si era sentita così bene! Ricordava ancora quel piccolo momento di gloria, mentre si rendeva conto di essersi beccata una bella sconfitta da parte del serpeverde, che l'aveva incastrata per bene, e chissà per quanto tempo ancora sarebbe stato così.

"Hagrid!" smise di pensare pronunciando il nome dell'ultimo vero amico che le era rimasto ad alta voce.

"Hermione! Che ci fai qui?" chiese lui, ergendosi dalla posizione piegata che aveva assunto per la coltivazione delle sue zucche.

"Ti ho portato questa" disse, mostrandogli la fialetta, tenendola sospesa per la catenina: questa girò lievemente, mossa dal semplice movimento del polso della ragazza, scontrandosi con la luce solare ed emanando una graziosa luce rosa.

"E che è?" domandò lui, posando la zappa.

"Elisir di lunga vita. L'ho fatto per te."

"Ma davvero? Grazie tante!" gioì lui.

Lei sorrise.

"E Harry? E Ron? Come mai sei sola sola?" aggrottò lui la fronte.

"Io e i ragazzi... diciamo che non passiamo più molto tempo insieme" rispose, abbassando lo sguardo sperando che non le domandasse il motivo.

"Mh. Penso di capire perché mai. Da quando sei uscita con Malfoy tutti parlano di te, forse anche a loro gli dava fastidio!"

"Già..." arrossì lei.

"Però Hermione... Se volevi il consiglio di un amico: Malfoy è la peggiore specie di mago che esiste! Dopo tutto quello che ti ha fatto, non dovresti perdonarlo. È stato molto cattivo con te" disse mentre guardava il pavimento quasi imbarazzato.

"Lo so Hagrid, ma io..." provò a pronunciare, mentre la sua vista si annebbiava, bagnata dalle lacrime che le colmavano gli occhi al pensiero di aver deluso anche Hagrid.

"Ci credo che gli vuoi bene Hermione! Sennò perché ti mettevi a fare con lui? Tu sei buona, ho capito che l'hai perdonato per quello" la interruppe lui.

Lei piegò leggermente le labbra verso l'alto, sentendosi profondamente in errore: Hagrid stava trovando un lato positivo anche in una situazione in cui lei risultava indifendibile, dicendole addirittura che le sue azione erano state mosse dalla sua stessa bontà. 

La stessa bontà che l'aveva spinta a tradire tutte le persone che si erano fidate di lei.

"Non ti volevo offendere... Mi dispiace se dico qualcosa di sbagliato. Se mai ti fa del male, vieni pure da me! Ti difendo io" aggiunse, probabilmente in pensiero per lei, che non aveva spiccicato una parola, né alzato lo sguardo per paura di mostrarsi vulnerabile.

Non sapendo cosa aggiungere, lasciò che le sue lacrime scorressero, abbracciando forte il suo grosso amico, profondamente commossa dalla sua infinita bontà, che non l'aveva spinto a giudicarla, nemmeno quando l'avevano fatto tutti gli altri.

"Hermione? Stai bene?" le chiese, interrompendo i suoi singhiozzi.

"Sì..." disse lei, asciugandosi una lacrima. "Sono solo molto felice di avere un amico come te".

"Certo! E vedrai che anche Harry e Ron ci tornano da te! Sono perduti senza Hermione!" disse, ridendo al pensiero dei due goffi ragazzi, e a tutte le volte che lei gli aveva impedito di fare dei grossi pasticci.

Hermione si sentì meglio, e sciolse l'abbraccio, sorridendogli sinceramente.

Dopo averla ringraziata nuovamente per l'elisir ed essersi assicurato che stesse bene, Hagrid la salutò.

Hermione percorse la strada al contrario, lasciando che la luce crepuscolare la guidasse fino alle mura del castello, giusto in tempo per la cena, che consumò in silenzio, di fianco a Malfoy, che quella sera si era dimostrato molto silenzioso. Non le aveva rivolto la parola, ed Hermione si sentì molto confortata: dopo l'incontro della sera prima nella sua stanza, non avrebbe saputo come comportarsi con lui.

Era molto arrabbiata per come aveva inveito prima della festa, ma anche pensierosa per l'atteggiamento che aveva avuto quella notte: una parte di lei avrebbe davvero voluto credere che si fosse preoccupato per lei.

Fortunatamente, la sua razionalità le ricordava puntualmente che si parlava di Draco Malfoy, che non si preoccupava per alcuni che non fossero sé stesso, ancor di più se la persona in questione non era purosangue.

Eppure, nel profondo, una piccola fiammella di speranza cercava disperatamente di restare accesa, continuamente messa alla prova dagli aridi venti della sua ragione.


Interminor // DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora