Hermione fece fatica ad addormentarsi, dato che i suoi pensieri viaggiavano instancabilmente nella sua testa.
Malfoy le aveva detto delle cose che non si sarebbe mai aspettata, da nessuno, men che meno da uno come lui. Ancora una volta si era mostrato incoerente, ipocrita, arrogante, superficiale, ma anche empatico, e... quasi gentile.
La sua forte personalità le suggeriva di smettere di vederlo sotto quella magica luce, che sembrava inibire tutte le malefatte che il ragazzo aveva commesso nei suoi confronti negli ultimi sette anni.
I ricordi delle parole di Harry continuavano a bussare alle porte della sua mente, mentre quelle di Draco custodivano gelosamente quelle stesse chiavi che tentavano di tenerle chiuse.
Entrambi avevano accusato l'altro, ed entrambi erano stati molto convincenti nel farlo: da un lato c'era il suo amico di una vita, dal quale non si sarebbe però mai aspettata un simile tradimento; dall'altro il suo nemico, che aveva ottenuto un barlume di fiducia attraverso inganni e ricatti, cattiverie di ogni genere, ma che in quel frangente sembrava essere l'unico ad averci visto giusto.
Pensò che potesse essere un problema psicologico, e che il suo spirito positivo si stesse sforzando di rendere Malfoy meno meschino di quanto non fosse, facendolo apparire addirittura gradevole. Ma perché mai avrebbe dovuto vederlo sotto quella luce? Non aveva fatto nulla di carino per lei, se non porgerle la mano mezza volta!
E allora perché non riusciva più a provare disgusto quando lo guardava? Perché non riusciva a frenare quella pericolosa attrazione che provava nei suoi confronti?
Iniziò a convincersi che fosse tutta colpa sua, che si stesse auto dipingendo una versione positiva di Malfoy, perché non poteva fare altrimenti. Come i malati della sindrome di Stoccolma, iniziava ad esasperare gli inesistenti lati positivi del suo carceriere, al fine di vivere la sua prigionia in maniera più serena.
Era davvero così?
"Fanculo!" si agitò Draco, appoggiandosi alla ringhiera della torre orientale. Ancora una volta, si era lasciato trasportare dalla pericolosa sensazione spensierata che provava quando era in compagnia di quella maledetta Granger.
Poche volte era stato così combattuto nella sua vita, continuamente conteso da piacere fisico e ideologia. Non poteva continuare in quel modo, doveva esserci una soluzione ai suoi problemi.
Come sarebbe riuscito ad accettare che la sua irrazionalità non faceva altro che portarlo a lei, a bramarla, desiderarla con tutto sé stesso, mentre tutti gli insegnamenti che aveva ricevuto dalla sua stessa famiglia dal giorno in cui era nato venivano egoisticamente accantonati?
Si sentiva un incoerente, un perdente. Eppure, quando riusciva a passare del tempo con lei, quella sensazione sembrava abbandonarlo, per sostituirsi alla vecchia saccenza e sicurezza che tanto gli mancavano. Era ormai qualche anno che si sforzava di essere ancora così, per non destare minimo sospetto negli altri, per non deludere la sua famiglia.
Ma mai si era chiesto cosa volesse veramente.
E mentre si rimproverava per come aveva litigato con Pansy solo per l'atteggiamento che la sua amica aveva avuto nei confronti della Granger, le sue parole continuavano a martellargli la testa.
Tutto questo è anche colpa tua.
Come poteva darle torto? Si sentiva tremendamente debole, mentre le sue mani tremavano al pensiero di ciò che quella ragazza potesse provare nei suoi confronti, quanto ritegno si facesse strada dentro di lei ogni volta che la costringeva a stringergli la mano.
Dopo tutte le prese in giro, tutte le volte che l'aveva esclusa, umiliata, offesa, e dopo che l'aveva ricattata, sperava anche di potersi avvicinare a lei senza che si ritraesse?
E dall'altro lato, come sempre, la vergogna per come stesse permettendo a quella ragazza di farsi strada nella sua testa, di tormentarlo in quel modo, di farlo addirittura sentire in colpa lo torturava, mentre lui viaggiava per i corridoi del castello come fosse alla ricerca di una risposta, una guida, delle istruzioni da seguire.
Aveva avuto la tentazione di tornare alla torre di grifondoro almeno tre volte, di bussare alla sua porta per dirle che gli dispiaceva di averla obbligata a fare una cosa che non voleva, e che si sentiva ancora una volta un fallito, un irrealizzato.
E altrettante volte si era fermato a riflette, e la sua mente l'aveva riportato alla realtà: cosa gli stava facendo quella ragazza? Tra il desiderio di andare da lei e l'imposizione di non farlo, raggiunse infine i sotterranei.
Non appena vide il portone di pietra della sua casa, ricordò il motivo principale per cui era uscito: "Cazzo..." pensò a voce alta, mentre si rendeva pian piano conto di aver dato buca ai suoi amici per accompagnare la Granger alla sua casa, per poi vagabondare come un disperato, struggendosi nei suoi stessi pensieri.
Pronunciò la parola d'ordine, e si rintanò nella sua stanza: Blaise e Goyle dormivano già, mentre l'angolo di Nott era vuoto; la sua stanza singola era finalmente stata rimessa a nuovo, e l'ospite indesiderato aveva lasciato la camerata.
Non sapeva nemmeno che ore fossero, ma non indugiò oltre, spogliandosi per coricarsi. Non appena appoggiò la testa sul cuscino, come da manuale, i suoi pensieri tornarono all'insopportabile Grifondoro, fantasticando senza che lui riuscisse a fermarli. Si addormentò prima di riuscire a rimproverarsi.
*
Ciao carissimi! Per la prima volta, Draco si è messo nei panni di qualcuno! Credete che i pensieri dei nostri protagonisti abbiano un minimo di fondamento o che siano solamente mossi dalla paura e dal pregiudizio che hanno l'uno nei confronti dell'altra e viceversa?
Io penso che stiano cercando di convincersi di essere ancora gli stessi di un tempo, e che sia molto difficile per loro accettare il cambiamento che l'uno sta causando all'altra (e viceversa, di nuovo).
Mi piace come le loro similitudini li rendano allo stesso tempo così incredibilmente diversi, ed è il motivo per cui adoro scrivere questi capitoli pieni di parallelismi e al contempo chiasmi tra i miei personaggi preferiti.
Chissà dove li porterà tutto questo pensare e rimuginare...? Mi piacerebbe sentire i vostri pareri! Buona serata (vi adoro!!!!) <3
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Interminor // Dramione
FanfictionSi stava dirigendo verso la sala grande, e decise di seguirlo fin dove fosse necessario per cercare di rimediare al disastro che aveva scatenato. Stava per raggiungerlo, quando lo vide prendere posto accanto ai suoi compagni, al tavolo dei serpeverd...