Capitolo 10

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(T/n) (T/c) POV

Erano passati dieci giorni dalla mia dimissione in ospedale, ed ero più che energica.
Mi avevano confermato da poco che l'esame avrei dovuto farlo il primo giugno, ovvero tra nove giorni.
Mi ero allenata ancora con la mia unicità tutti i giorni, con mia nonna per evitare che potessi combinare qualche guaio, e da sola solamente per farmi qualche muscolo.
Hisashi sapeva della mia unicità e quella mattina gli chiesi di allenarci insieme in un parco abbandonato vicino al fiume. Lui accettò, anche se io speravo il contrario.

Avevo legato con lui in questa ultima settimana, più o meno. Era tornato a scuola e non mi ignorava più come faceva prima con gli altri. Questo lunedì mi aveva accompagnata di nuovo lui e, per la prima volta dopo tanto, entrò in classe. Come scesi dall'auto assieme a lui iniziai ad attirare sguardi di ragazze di altre classi. Lui è abbastanza popolare a scuola, quindi farsi vedere con una come me a cui non parlava nessuno per la mia presunta mancanza di unicità, fece scoppiare una marea di pettegolezzi a cui io cercavo di non dare retta.

Lo stavo aspettando da circa dieci minuti e di lui ancora nessuna traccia.
Mi ero appoggiata ad un albero mentre guardavo il sole che rifletteva sull'acqua, mentre un lieve venticello mi spostava le ciocche di capelli dal viso facendomi cadere qualche foglia in testa.
Sembrava un momento rilassante, ma io non lo ero.

«Se non si muove inizio da sola!» borbottai.

«Ma perché non puoi stare tranquilla?»

Mi girai alla mia destra e lo vidi arrivare con una sacca in mano.

«Alla buon'ora!!»

«Vacci piano bella se no non ci andrò leggero.»

«Cosa intendi dire?» chiesi confusa.

«Anche se mi hai detto che ti vuoi allenare insieme a me, so per certo che stai solo correndo qualche chilometro.»

«E allora?»

Dopo la mia frase si tolse quel sorriso che aveva e rilassò il viso. «A terra e fai trenta flessioni.»

«CHE??» sbottai serrando gli occhi sul ragazzo.

«Muoviti. Non hai forza sulle braccia e devi mettere su un po' di muscoli, si vede che non sei molto allenata.»

«Ma sei impazzito? Proprio perché non sono allenata non riuscirò mai a farne trenta!!»

«Forse hai ragione... venticinque andranno bene. Ora, a terra.» continuò lui.

Dopo vari giri di parole, riuscii a far diminuire da venticinque a diciannove. Le feci, ma caddi a terra alla settima per la sua brillante idea di sedersi sopra di me.
Il sole sparì, ma noi eravamo ancora lì. Io ero a terra mentre cercavo di fare trenta secondi di plank.
Per non lasciami sola, li fece anche Hisashi, anche se avrebbe dovuto farli a prescindere.

«Dai manca poco, resisti.» mi disse come se quella posizione non fosse l'inferno per me.

«Posso dirtelo?» farfugliai.

«Che cosa?»

«Vaffanculo!»

Rise. «Dai mancano quindici secondi.»

Dopo quelle parole, le mie forze mi abbandonarono facendomi cadere con la faccia a terra, per poi sentire delle risate da parte del ragazzo.

«Stai zitto...» dissi alzandomi da terra.
«Ti accompagno a casa. Abbiamo finito per oggi.» si alzò da terra e prese il borsone che aveva con sé, per poi girarsi ad aspettarmi.
«Abito qua vicino, non c'è bisogno.»
«È buio, muoviti.»

-𝚁𝚎𝚍 𝚂𝚔𝚢 ▪︎ {Kirishima Eijirou X Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora