Capitolo 37

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Leggete l'angolo autore!

***

(T/n) (T/c)'pov

«Vi proteggerò io se servirà. Ed anche le vostre famiglie. Non intendo lasciarvi in un momento del genere!»

«Nemmeno io.»

Tutti e tre ci girammo verso le nostre spalle vedendo subito a chi apparteneva la voce.

«Eijirou...» mormorai sorpresa.
«Hai sentito?!» chiese subito Ochako. «Hai sentito quello di cui parlavamo?!»
«Ecco... non proprio tutto a dire il vero. Ma quello che dovevo sentire l'ho sentito. Come Midoriya non intendo lasciarvi da sole in un momento come questo.»
«... Voi siete molto gentili, però non credo che dobbiate finirci in mezzo anche voi.» disse la ragazza. «Avevo già intuito che facendomi allontanare da (t/n) tramavano qualcosa nei suoi confronti, però più persone si mettono in mezzo più siamo in pericolo... comprese le nostre famiglie.»

Guardai Ochako per svariati secondi, vedendo come nell'arco di qualche secondo era cambiata totalmente d'umore rispetto a poco prima quando era entrato Eijirou.
Però aveva ragione. Già che lei fosse immischiata in una situazione del genere a causa mia non potevo tollerarla, ma se si aggiungessero anche Midoriya e Eijirou... entrambi hanno famiglia e sarebbero in pericolo altre persone.
Sia io che Ochako stringemmo i pugni chinando il capo.

«Ha ragione.» dissi. «Per quanto apprezzi il vostro aiuto, non posso rischiare che anche voi due vi facciate male per colpa mia.»
«Non accadrà.» rispose secco il rosso. «Nessuno si farà male, ve lo posso assicurare.»
«Noi vi stiamo offrendo il nostro aiuto-»
«Ma noi non lo vogliamo.» Ochako interruppe l'altro ragazzo. «Non sappiamo in che cosa siamo tirati in mezzo o per di più quanto sia pericolosa la situazione.» lei si voltò verso di me. «Noi possiamo difenderci anche da sole.»
Sospirai cercando di trattenere le lacrime, cominciando subito dopo a parlare guardando ovunque tranne che quei tre. «Quello che hai detto è quasi del tutto giusto, Ochako.»
«"Quasi"?»
Annuii. «Non so cosa stia succedendo o perché ti abbiano minacciata. Non posso continuare a passare ore e ore a pensare ad un modo per non farti finire nei guai.»
«Quindi vuoi... tornare a fare come prima? Vuoi che ci ignoriamo dalla mattina alla sera?» mi chiese lei.
«Almeno finché... non risolviamo questo problema.»
«Ma almeno sai chi c'è dietro o stai andando alla cieca?»

Dirglielo non era il caso. Non era veramente il caso. Farle salire altre preoccupazioni più di quelle che già la tormentano... no. Sarebbe rimasto tra me e Midoriya. Sperando ovviamente che lui non parlasse.

«No.» dissi cercando poi di chiudere il discorso. «Credo che sia ora di andare a dormire... Domani avremo un bel lavoro da fare!»
«Si, forse è meglio se domani mattina non vogliamo stancarci più del dovuto.» aggiunse il verde.

Tutti e quattro andammo verso le rispettive stanze, ma io cambiai direzione all'ultimo minuto.
Il mio corpo era strano. Mi sentivo strana già da prima, ma ora è sicuramente peggio. I dolori muscolari non erano svaniti, anzi, erano aumentati. Il capogiro era forte, forse più del normale; ciondolavo da un muro all'altro il più in fretta possibile cercando di arrivare al bagno prima del peggio. La nausea era sempre più presente e si sentiva forte e chiaro in tutto l'addome.
Aprii la porta del bagno, reggendomi in piedi quasi per miracolo, buttandomi poi sulle ginocchia davanti al WC, poggiando le mani su di esso permettendo di tenermi in equilibrio.
Quasi a stento ero riuscita a mangiare qualche ora prima, ed ora il mio corpo stava rigettando ogni singolo alimento.
Alzai subito dopo la testa andando a tirare lo sciacquone. Passai una mano alla bocca, andando poi a lavarmi per bene.
Per quanto fosse successo ero tranquilla più di prima: il capogiro era diminuito quasi del tutto e il mal di stomaco che avevo era sparito subito dopo aver rigettato tutto.

-𝚁𝚎𝚍 𝚂𝚔𝚢 ▪︎ {Kirishima Eijirou X Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora