L'Hogwarts Express era già partito da un po'. Altair si era rifugiata in uno scompartimento vuoto. Non voleva parlare con nessuno, almeno non adesso. Doveva parlare con il trio di Grifondoro, questo si, si era detta che sul treno lo avrebbe fatto ed era decisa a mantenere la promessa fatta a sé stessa. Non dovette però alzarsi e andarli a cercare. Il trio riuscì a trovarla prima che lei si decidesse ad alzarsi.
-Altair, dobbiamo parlare- disse Harry dopo aver chiesto il permesso alla ragazza per entrare
-Lo so- rispose Altair, calma e seria
I tre si sedettero e chiusero la porta dello scompartimento.
-Altiar- iniziò Harry -il professor Lupin ci ha...-
-Vi ha detto la verità su Rabastan, lo so-
-T-tu... Come lo sai?! Te lo ha detto Lupin? Piton?! -
-No, Harry, lo so e basta- lo guardó negli occhi e Harry tacque
-Per di più... So anche che Crosta, in realtà, é Codaliscia quindi, visto che é scappato, probabilmente ora starà andando a cercare il suo vero padrone- fece una pausa per scrutare Ron e poi continuó -e so anche che Black é il tuo padrino, Harry- rispose lo sguardo su di lui
-Non ti direi dove si trova nemmeno se lo sapessi- la guardó sfidandola a cercare di cavargli fuori qualcosa, ma ovviamente ad Altair non servì. Sentiva i pensieri del ragazzo e sapeva che stava dicendo la verità.
-Ovviamente- disse infatti lei con un'apparente calma innaturale
-Altair... - si intromise Hermione -quindi tu sai anche che il professor Lupin é... - lasció cadere la frase per sentire la risposta della ragazza
-Un lupo mannaro, si, so anche questo-
Ron, per la prima volta da quando erano entrati, la guardó -noi siamo qui per sapere perché un MANGIAMORTE é stato con te tutto il tempo! Ed é anche il tuo tutore, se non ho capito male, giusto?-
-Giusto- rispose atona
-Quindi? Perché era lì?! -
-Lupin ve lo ha detto-
-Lupin ci ha detto solo ALCUNE cose- continuó Ron
-Vi bastano-
-Altair- intervenne Harry fermando Ron alzando la mano -Lupin ha detto che hai... Che a volte perdi il controllo dei tuoi poteri...- si fermó visto che lei aveva incrociato il suo sguardo. Harry non l'aveva mai vista così seria e i suoi occhi erano di un perfetto color ghiaccio. La cosa era inquietante. -ha detto che rischiavi di morire-
Altair sospirò -É vero. Ma non dovrete dirlo a nessuno-
-Va bene- disse Harry
-Tranquilla- confermò anche Hermione
-Tutti e tre- Altair spostó lo sguardo su Ron. Il ragazzo sbuffó -va bene, lo prometto-
"dovrei fargli fare un Voto Infrangibile, per Salazar!" pensó stizzita al comportamento del ragazzo -me lo faccio bastare- li guardó e poi inizió -Al M. A. C. U. S. A. mi facevano fare delle cose. Questo, da un lato, aiutava la mia situazione, avevo maggior controllo, però il problema capitava più spesso ed era più dirompente. Ad Hogwarts non potevo fare le stesse cose, erano troppo... Estreme, per così dire. Hanno dovuto trovare una soluzione in fretta e l'unica idea é stata quella che poi hanno attuato. Il resto ve lo ha spiegato Lupin- tagliò corto
-Altair- riprese Harry -Lupin ha confermato che lui, ehm... Il Mangiamorte, non ti avrebbe fatto del male. Ha detto che quando hanno preso la decisione ne erano sicuri... Come mai?-
-Ai Mangiamorte servo viva- mentí. Non era propriamente una bugia, ormai l'aveva capito che avevano messo gli occhi su di lei e su quello che si sentiva dire, però non era quello il vero motivo.
Il trio si guardò, non erano convinti
-Siete andati subito d'accordo tu e Lestrange- disse Ron -già il primo giorno sembrava che tu dessi più ascolto a lui che al preside-
-Altair... - Harry fermó di nuovo l'amico
-Tu lo conoscevi già, vero?- le chiese Hermione
-No, perché avrei dovuto?-
-Perché sei stata ad Azkaban- lo disse con una tale convinzione che Altair ne rimase sorpresa. Sbuffó una risata, fintamente divertita -e da cosa deriva questa teoria?-
-Andavate d'accordo fin da subito e hai chiesto al professor Lupin di partecipare alle lezioni Anti-Dissennatore con Harry. Harry gli ha chiesto quelle lezioni perché era stato attaccato da un Dissennatore. Per di più, quel giorno a Natale che sei venuta da me al lago ti sei allarmata perché iniziava a fare più fresco. Quando sono arrivata alla torre di Grifondoro ho guardato il lago ed era pieno zeppo di Dissennatori. Per non parlare del fatto che hai solo guardato alle lezioni con Harry e lui ha detto che ti tenevi a lunga distanza da quella creatura, anche se era solo un Molliccio-
-É proprio per il Molliccio che mi tenevo lontano... - cercó di ribattere, era tesa come una corda di violino, ma Hermione non la lasció finire -tu hai paura dei Dissennatori e conoscevi già quel Mangiamorte. Lui poteva solo essere in un posto prima dell'inizio della scuola e i Dissennatori sono quasi tutti lì, infatti hai detto ad Harry che lui non ti poteva difendere dai Dissennatore, un motivo ci deve essere- la ragazza la guardó negli occhi, pronta a dare altre spiegazioni se Altair avesse ancora negato. Ma Altair non disse nulla, ricambió lo sguardo finché non parló di nuovo Harry.
-Altair... Sei stata ad Azkaban?-
Guardó Harry negli occhi e, dal suo sguardo, capí che era davvero preoccupato. Si arrese e voltò lo sguardo verso il finestrino.
-Madama Picquery mi ha lasciata nella cella di Rab per tre giorni- disse secca -non sapeva fosse la sua, lui non era lì in quel momento-
I tre Grifondoro rimasero scioccati dalla rivelazione. Hermione si coprí la bocca per lo stupore, Harry rimase a guardare l'amica dispiaciuto e sentendosi inerme. Ron, invece, si sentí in colpa. Fino a poco prima sarebbe stato pronto a dire le peggio cose su di lei, ma quella rivelazione gli fece fare marcia indietro.
-Voi, ovviamente, non lo direte a nessuno- continuó freddamente Altair
-Certo, puoi fidarti- rispose velocemente Harry e gli altri due annuirono. -Quindi... Anche tu sei stata colpita dai Dissennatori... Hai visto o sentito qualcosa?-
Guardó il ragazzo. Sapeva che lui aveva sentito la voce di sua madre, lo aveva visto nelle lezioni con Lupin. -No... Almeno, non me lo ricordo. Rab ha detto che ho urlato e pianto. Ma non ricordo praticamente niente-
-Mi dispiace tanto, Altair- disse Hermione dopo qualche secondo di silenzio
-Si, anche a me- convenne Harry. Ron si limitó ad annuire.
-Quindi... - inizió Ron dopo un silenzio imbarazzante -Hai visto anche gli altri Mangiamorte?-
-Si- disse guardandolo
-Chi altro sa che sei stata lì?-chiese Harry
-I professori e i genitori di Draco-
-Come mai?-
-Narcissa era lì quando sono arrivata ad Hogwarts. E poi, Bellatrix mi aveva chiesto di salutarla da parte sua-
-B-Bellatrix... L-Lestrange?- Ron la guardó terrorizzato -QUELLA Bellatrix Lestrange-
-Ne conosci altre?-
-Chi é?-
-Ma come chi é?! Hermione, pensavo che tu sapessi tutto!- Ron la guardó come se fosse pazza. La ragazza alzò le spalle, quindi Ron continuó -É la migliore Mangiamorte di tutti, il braccio destro di Tu-Sai-Chi... -
-E perché ti ha chiesto di salutarle Narcissa Malfoy?- chiese Harry
-Sono sorelle- rispose tranquilla, lasciando di sasso Harry ed Hermione. Per Ron non era una sorpresa.
-Ma Malfoy lo sa che sei stata ad Azkaban?- le chiese Ron
-No, ma glielo dirò, prima o poi- guardó i tre -Ragazzi... Vorrei rimanere da sola, se non vi dispiace-
-Certo, tranquilla- disse Ron alzandosi
-Va bene- si alzó anche Hermione.
Harry si alzó e abbracció Altair -stai attenta... E stammi bene-
-Si, tranquillo- ricambió l'abbraccio e gli rivolse un leggero sorriso. Harry si alzó e il trio uscì dallo scompartimento. Altair richiuse la porta e si mise di fianco al finestrino con la testa appoggiata su di esso.
Intanto, a qualche vagone più avanti, Draco la stava cercando. Non l'aveva vista salire sul treno e ormai erano ad un terzo di corsa. Era da solo, aveva detto agli altri che andava in bagno perché voleva stare un po' con lei senza nessun altro attorno. Voleva capire, sapere, togliersi i dubbi e le preoccupazioni. Alla fine, dopo una lunga e snervante ricerca, la trovò.
-Eccoti finalmente!-
Altair si voltò a guardarlo e le comparve un leggero sorriso in volto. Era felice di vederlo, certo... Però, dopo quanto successo con Rabastan... Non che fosse successo chissà che, ma lei sapeva che c'era di più dietro. Si, lui le aveva detto di continuare la sua vita... E Draco... Beh, Draco era Draco. Si erano baciati l'anno precedente poco prima che lei venisse portata al M. A. C. U. S. A. e poi, quando era tornata, basta. Non c'era stato più niente perché lei non se lo sentiva, perché voleva rimanere con Rabastan, perché aveva paura di aprirsi... Ma adesso poteva cambiare, poteva dirgli tutto e lo avrebbe fatto. Sarebbero tornati gli amici che erano prima, magari qualcosa di più, una parte di lei lo sperava... Ma prima voleva pensare, restare un po' da sola, metabolizzare e per farlo sarebbe rimasta qualche settimana all'orfanotrofio, già si era decisa.
-Ciao Draco-
-Ehilà- le sorrise calorosamente -Posso...?- indicó il sedile
-Oh, si, certamente-
Draco chiuse lo sportello e si sedette di fianco a lei. -Come stai?-
-Potrei stare meglio... Tu?-
-Ora bene. Ero preoccupato, pensavo che non fossi salita- la guardó negli occhi con una leggera stizza -é perché lui non c'é che sei così, vero?-
Si limitó ad annuire. Draco voltò lo sguardo, geloso -sei stata tutto l'anno con quell'uomo e ora non mi parli. Ti ha detto lui di non farlo?-
-Draco, che stai dicendo?- aggrottó la fronte, guardandolo. Era rosso in viso e guardava il sedile davanti a loro stringendo i pugni
-Sto dicendo che lui ti ha cambiata, Altair! A scuola stavi solo con lui e ora che lui non c'é sei qui da sola! Noi non contiamo più nulla?!-
-Certo che contate, siete i miei migliori amici-
-E lui cos'é?! Ancora non mi hai detto perché era lì né chi fosse-
Altair sospirò. Prima o poi avrebbe comunque dovuto dirglielo. -Era lì per aiutarmi, istruirmi-
-Istruirti in cosa?- tornó a guardarla
-In una tecnica che mi aiuta a mantenere il controllo-
-Il controllo di cosa?-
-Dei miei poteri... - fece un respiro profondo, non era facile parlarne, e si mise anche lei a guardare il sedile davanti
-Vuoi parlarne?-
-No... Non ora, non qui- rispose secca
-Va bene, non insisto... Dove ti hanno portata quella sera nella foresta?- era difficile parlarne, ricordava ogni secondo di quella notte e il ricordo di una cosa in particolare gli faceva battere il cuore all'impazzata. Cosa positiva se non fosse stato per la paura di non poter ricevere lo stesso in futuro.
-Mi hanno portata al M. A. C. U. S. A. e mi hanno fatto degli esperimenti-
-Che cosa?! Ma come... -
-Non é il momento più adatto di parlarne, Draco-
-Né il luogo. Si, scusami-
Arrivò la signora col carrello a bussare alla porta del cubicolo. La aprí è li guardò
-Qualcosa dal carrello, ragazzi?-
Draco prese due tramezzini, due cioccorane, delle gelatine di zucca e delle caramelle mou. Porse un tramezzino ad Altair -hai fame?-
-Si, grazie- prese il tramezzino e gli sorrise.
Draco chiuse lo sportello e si risiedette di fianco a lei. Mangiarono in un silenzio di tomba, spezzato solo dalle risate quando aprirono le cioccorane e queste tentarono di saltare fuori.
-Ehi, questo mi mancava!- esclamó Draco prendendo la figurina. Altair la guardó -Alastor Moody-
-Detto Malocchio. Dicono sia l'auror più in gamba del Ministero. Mio padre lo detesta, dice che é un vecchio rozzo con le rotelle girate- i due scoppiarono a ridere -e poi deve essere spaventoso ritrovarlo davanti. Insomma, guardalo! Ha quello strano occhio che gira di continuo... - fece un verso di disgusto -e mio padre mi ha detto che usa sempre un bastone per camminare perché zoppica-
-É vero. É un bastone magico, ma credo che lo usi principalmente per reggersi mentre cammina-
-Tu come fai a saperlo?! Lo hai visto?-
-Si, oggi é venuto a prendere Ra... Regnault-
-A prendere? Se é venuto lui... Altair, quel francese é un criminale?-
Rimase zitta mentre masticava la cioccorana e anche dopo.
-Altair?- insistette Draco
-Ok... Va bene! Si, lo é- si arrese al suo sguardo inquisitore
-Stai scherzando?!-
-No. E il suo nome non é Regnault... -
Draco non tolse un attimo lo sguardo da lei, curioso
-É Rabastan Lestrange-
Il ragazzo aggrottó la fronte e la guardó perplessa -Ma... É il fratello di mio zio Rodolphus... E sta ad Azkaban... -
-Ci é appena ritornato, si-
-Ma... Perché proprio lui? É una tecnica di arti Oscure quella che ti serviva per cantrollare i tuoi poteri?-
-Si... E non potevano rischiare di prendere tua zia o suo marito, quindi hanno scelto Rabastan-
-La sapevano solo loro tre, dunque-
Altair annuì -magari, un giorno, te ne parlerò-
Draco le sorrise -prenditi tutto il tempo che serve- pose la mano sulla sua, speranzoso che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa!
Altair guardó per un attimo le loro mani. Era troppo presto. Certo, era passato un anno da... Dal bacio... Però continuava a pensare a quel momento avuto con Rab quella mattina, sapeva, se lo sentiva che c'era stato qualcosa di più. Aveva bisogno di stare un po' da sola, di svuotare la mente, sconnettersi da tutto e schiarirsi le idee. Due settimane all'orfanotrofio sarebbero bastate, pensava. Sospirò e accarezzó il dorso della mano di Draco col pollice. -Che ne dici, andiamo dagli altri?- alzò lo sguardo sul suo. Draco perse un po' l'entusiasmo ma non lo diede a vedere: almeno non aveva allontanato la mano!
-D'accordo, si... Hanno tanta voglia di vederti- si alzó, continuando a tenerla per mano. Altair si alzó e, nel farlo, sciolse la loro presa. -Allora andiamo... Mi fai strada?-
Draco annuì e uscì dallo scompartimento. Dopo poco raggiunsero gli altri.
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Altair: l'aquila volante
FanfictionE se un personaggio che ancora, purtroppo, non conosciamo bene avesse una figlia? E se l'avesse portata nel futuro che è il presente del nostro Harry Potter per risolvere una qualche questione?