La Fine

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Raptor prese la bacchetta e tentò di colpirla.
-Schivato- -Mancato- Mancato di nuovo-
-Uuuh non ci siamo, no no- -Tutto qui?-
-Dai nonnino forza-
Raptor continuava a lanciare schiantesimi di ogni genere. Altair corse in diagonale sulla parete e fece un salto, volandogli sopra la testa. Raptor la colpì in pieno petto, facendola cadere a terra. Un rivolino di sangue le usciva dalla testa. Il professore si avvicinò e la legò, convinto che fosse svenuta. Quello che non sapeva era che la ragazza si era fatta colpire di proposito.
-Non fai più tanto la furbetta vedo- disse Raptor appoggiandola dietro a una colonna. Si rimise a contemplare lo specchio e, propio in quel momento, arrivò Harry.
-Lei!- esclamò il ragazzo
-Ma io pensavo... Piton...-
-Chi, Severus?- Raptor raccontò ad Harry di quello che era successo alla partita di Quidditch e ad Halloween. Poi schioccò le dita e delle corde avvolsero il ragazzo. Poi si rimise a contemplare lo specchio, parlando di com'era la sua vita all'epoca.
-Vedo la Pietra... la offro al mio padrone... ma dov'è la Pietra?-
Harry cercò di divincolarsi per togliersi le corde, senza successo. Raptor iniziò a raccontarlgi del rapporto che aveva col suo padrone.
-Io non capisco... la Pietra è o non è dentro allo specchio? Che devo fare? Devo romperlo?-
Altair trattenne a stento le risate. Harry cercò di muoversi per guardare dentro allo specchio ma cadde a terra.
-Vediamo un po', che cosa fa questo specchio? Come funziona? Padrone, aiutami!-
Si sentì di nuovo quella voce.
-Il ragazzo, usa il ragazzo!-
Raptor si voltò verso Harry.
-Si... Potter... vieni qui-
Battè le mani e le corde caddero. Harry andò davanti allo specchio e Raptor gli si mise dietro.
-Ebbene? Che cosa vedi?-
-Vedo Silente che mi stringe la mano. Io... ho appena fatto vincere a Grifondoro la coppa del campionato-
-Togliti di mezzo!- disse Raptor.
-Sta mentendo... sta mentendo- disse la voce.
-Potter, torna subito qui! Dimmi la verità. Che cosa hai visto?-
-Fammi parlare con lui... faccia a faccia...-
-Padrone, ma voi non ne avete la forza!-
-Certo che sono abbastanza forte... per questo-
Harry rimase pietrificato. Raptor si tolse il turbante e si girò di schiena. Dove doveva esserci la nuca, c'era un volto bianco come il gesso, con gli occhi rossi che mandavano bagliori e due fessure al posto del naso.
-Harry Potter- sibilò.
-Lo vedi cosa sono diventato? Pura ombra e vapore. Ma non appena berrò l'Elisir di lunga vita avrò un corpo tutto mio. E ora, veniamo a noi... perchè non mi dai quella pietra che hai in tasca?-
Harry barcollò indietro.
-Non fare l'idiota. È meglio che ti salvi la vita e ti unisci a me... altrimenti farai la stessa fine dei tuoi genitori! Loro sono morti implorando la mia clemenza...-
Anche qui, Altair dovette trattenere le risate.
-BUGIARDO!- gridò Harry.
-Ma che cosa commovente... sei molto coraggioso. Anche i tuoi lo erano. Io apprezzo molto il corraggio. Per primo ho ucciso tuo padre... tua madre, invece, è morta per proteggerti. E ora, dammi quella pietra se non vuoi che sia morta invano-
-MAI!-
-Mai? Be', in tal caso...- Raptor fece fluttuare Altair fino a farla arrivare al suo fianco -Dovrò uccidere lei-
-Altair. Lasciala subito!-
-Che commovente. Sai... la tua amica qui ha ottimo sangue... un sangue impregnato di magia nera. Peccato che non la usi... è davvero uno spreco-
-LASCIALA HO DETTO!-
-PRENDILO!- Raptor strinse il polso di Harry, che gridò per il dolore alla fronte. In quel momento, Altair aprì gli occhi, annullò l'incantesimo, atterrando così sul pavimento, si tolse le corde di dosso e prese la bacchetta.
-La ragazza, LA RAGAZZA!- gridò Voldemort. Ma Raptor non fece in tempo a girarsi che Altair lo aveva già scaraventato a terra, lontano da Harry.
-PRENDI IL RAGAZZO! PRENDILO!-
Raptor mise le mani al collo di Harry ma Altair lo allontanò di nuovo. Il professore si mise a guardarsi le mani: i palmi erano bruciacchiati, con la carne al vivo, rossa e lucente.
-Tu, stupida ragazzina... dovresti essere svenuta-
-Non lo sono? Che strano, avrei giurato di esserlo- disse con sguardo stupito. Poi lanciò un altro incantesimo a Raptor.
-TOGLITELA DI MEZZO!-
Raptor si rialzò.
-Avada Kedavra!-
-NOOO!- Harry e Voldemort avevano gridato all'unisono.
La maledizione, però, non colpì Altair, bensì una specie di scudo nero che si era formato quando la ragazza aveva messo le braccia a x davanti a lei. L'impatto generò un'esplosione che scaraventò Altair dall'altra parte della stanza. Adesso si che era svenuta.

Quando riaprì gli occhi, le immagini erano sfuocate e le urla sembravano provenire da chilometri di distanza: Harry teneva il braccio di Raptor mentre Voldemort gridava -UCCIDILO! UCCIDILO!-. Poi Harry svenne, Raptor diventò un cumolo di macerie e una nuvola nera prese a volteggiare sopra ad Harry, per poi scomparire nel nulla. Altair cercò di avnzare strisciando ma qualcuno le toccò la spalla. Era Silente. Altair riuscì appena a scorgere le sue parole.
-Tranquilla Altair. Harry sta bene. Severus, portala in infermeria, io prenderò il signor Potter-
-Silente, le sue mani, che cos'ha?-
-Non ne ho idea-
Le mani di Altair, avevano come delle strisce zigzagate nere. In realtà erano le sue vene. Altair si sentì alzare. Piton la stava prendendo in braccio. La ragazza richiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle tenebre del coma.




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Note:
Si lo so, questo capitolo è più corto degli altri, spero vogliate perdonarmi. Spero anche che la storia vi piaccia.
Alla prossima!

Altair: l'aquila volanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora