In quel momento l'ondata di studenti entró nella sala, riempiendo il silenzio che si era venuto a formare con risate e vivacità delle giovani voci.
Ci fu lo smistamento, tra cui anche quello di Astoria di Greengrass la sorella minore di Daphne, la quale finì ovviamente in Serpeverde, e in seguito Silente iniziò il suo discorso di inizio anno. Subito dopo entrarono nella sala la professoressa McGranitt seguita da Hermione Granger e Harry Potter, i quali strisciarono sul muro per cercare di non farsi vedere.
-Benvenuti! - esordì il preside ripristinando il silenzio
-Come tutti sapete, la scuola é attualmente ospitata da alcuni dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della Magia. Sono di guardia a tutti gli ingressi... - continuó dicendo di non infastidirli per nessun motivo e che contava sull'aiuto dei Prefetti e dei Capi scuola
-Ora vorrei presentarvi i nuovi arrivati. Per iniziare, il signor Jon López, un auror americano, e il signor Régnault De Paul, un mio vecchio amico francese, venuti qui per assisterci in alcune faccende... Sono lieto di dare il benvenuto anche ai due nuovi insegnanti. Innanzitutto al professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure- ci fu un tiepido applauso per il nuovo professore. In seguito annunció anche Hagrid, che aveva preso il posto di Kettleburn, il professore di Cura delle Creature Magiche andato in pensione alla fine dell'anno precedente.Nel mentre molti studenti guardavano il preside e tanti altri fissavano Altair, la quale era decisamente impegnata a fare le coccole al gatto. Non si preoccupó nemmeno di sbirciare alla tavolata di Serpeverde dove i suoi compagni la guardavano cercando di ipotizzare delle spiegazioni. Tutti tranne Draco. Lui era estraneo alle chiacchiere degli amici. Guardava solo lei, aveva occhi solo per lei... Per lo meno finché i piatti non furono pieni e il francese iniziò a bisbigliarle qualcosa all'orecchio. Draco sentí come un bruciore allo stomaco, provava molta invidia e disprezzo nei confronti di quei due uomini che le stavano a fianco.
-Dovresti mangiare qualcosa, petit-
Altair guardó il piatto: era comparsa un piatto di pasta in bianco. La scartó subito e come secondo le comparve una cotoletta. Guardó il coltello e immediatamente le tornò alla mente Ariston e il suo astuccio rettangolare pieno di coltelli da cucina, tra cui anche quello da tavola. Rivide la scena a Ilvermorny, quando Ariston e Fontaine le scagliarono quei coltelli e lei glie li rimandó addosso. Poteva sentire la voce di Ariston che la chiamava. Rivide il suo corpo, steso per terra, col sangue che usciva dalle ferite dove i coltelli gli si erano andati a con ficcare nella carne secca.-Altair-
Fu come risvegliarsi da un sogno. Era Lopez che la stava chiamando, non Ariston. Guardó lui e poi il coltello. Fluttuava. Abbassó lo sguardo, socchiudendo gli occhi, e sentí che questo ricadde sulla tavola.
-Quindi... Niente carne- sentenzió Rabastan
-Non é uno scherzo, Lestrange-
-Credi che non lo sappia? É proprio per questo che preferisce me a te, io almeno provo a tirarla un po' su di morale tu non fai nemmeno quello-
-Io eseguo gli ordini, cosa che tu non sai fare, evidentemente-
-Questo che vorrebbe dire?-
-Se sei finito ad Azkaban c'é un motivo. Non credo che gli ordini del tuo padrone siano stati "fatevi catturare" -
-Difatti erano "fate quello che dice Bella"... E lei si é consegnata-
López parve sorpreso ma si riprese subito
-Allora é proprio vero quello che si diceva. La miglior luogotenente del signore oscuro quella notte é definitivamente partita di testa-
Rabastan sgranó gli occhi, rosso in viso e con le mani che tremavano, tanta era la voglia di prenderlo a cazzotti. Rivolse lo sguardo al piatto e fece un respiro profondo.
-Tu... Non sai... Niente- disse con voce profonda, simile al ringhio di un lupo. Stringeva così forte il bicchiere da vino ormai vuoto che questo si ruppe nella sua mano, tagliando gli il palmo. Severus lo aiutó a togliersi un pezzo di vetro rimasto per metà nella carne e in seguito chiuse i tagli spargendogli sopra delle gocce di un liquido contenuto in una boccetta.
-Vedo che ho colto nel segno- riprese Lopez divertito
-Perché non parliamo di te, invece? Dici che io non eseguo gli ordini ma chi mi assicura che tu non abbia risolto quel problemino?-
-Io sto e stavo benissimo. Tu hai fatto tutto-
-Ma smettila, sai benissimo che non è vero. Amicus ha lanciato quell'Incarceramus, non io. E non credere che non ricordi che cosa é successo dopo... Anche se sono passati quindici anni, di cui tredici ad Azkaban, quel giorno é nitido nella mia mente. Non sei riuscito a salvare il tuo superiore da te stesso. Volevi liberarlo... Ma hai sbagliato incantesimo. Le catene attorno al suo collo hanno iniziato a sciogliere la pelle e i muscoli finché gli anelli dal rosso fuoco incandescente non diventarono rosso sangue... Il suo sangue che uscì dal collo appena prima che la testa cadde a terra, seguita dal corpo inerme-
Lopez lo guardava con gli occhi sbarrati, senza muovere un muscolo. Una goccia di sudore gli scese sulla tempia. Rabastan, invece, sembrava divertito.
Jon parve voler dire qualcosa ma Altair alzó le mani verso i due per fermarli.
-Smettetela. A cena non si dovrebbe parlare di certe cose. Se dovete proprio litigare adesso fatelo da un'altra parte e risparmiateci lo spettacolo- disse con tono secco senza guardarli.
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Altair: l'aquila volante
FanfictionE se un personaggio che ancora, purtroppo, non conosciamo bene avesse una figlia? E se l'avesse portata nel futuro che è il presente del nostro Harry Potter per risolvere una qualche questione?