Quella notte Altair fece un incubo.
Era in una stanza con le pareti bianche. Davanti a lei c'era solo uno specchio. Gli si avvicinò e ci vide lei riflessa. Ma non era proprio lei: aveva qualcosa di strano. La lei nello specchio mise una mano sul vetro. Anche Altair lo fece, proprio davanti all'altra. Le pareti della stanza divennero nere. Ma non subito: era come se marcissero. Attorno ad Altair comparvero un sacco di specchi. La ragazza si voltò verso uno di questi. La lei dello specchio, ora, era veramente cambiata. I suoi occhi erano neri, ma non solo l'iride, proprio tutto l'occhio. Anche i capelli erano neri. La lei dello specchio iniziò a parlare con una vocina da bambina. Era la voce che Altair aveva da piccola, ma più... straziante.
-Altair prendi il coniglio-
-Gioca con lui. Gioca con me-
-Uccidi il coniglio, Altair-
-Quel bambino ti ha fatto un torto-
-Torturalo-
-Uccidi il coniglio-
Poi, un urlo che farebbe congelare il sangue a chiunque.
-Lasciami uscire!-
Si mise a canticchiare.
-Hai ucciso il coniglio-
-Hai torturato il bimbo-
Poi tornò a parlare "normalmente"
-Giochiamo assieme-
-Visto che ti piace?-
-Altair, vendicati-
-Dai Altair, sarà divertente-
Ormai quella lei era in tutti gli specchi e ognuna diceva una cosa diversa. Altair si accovacciò.
-Basta! Smettila!-
Cercò il simbolo sulla caviglia ma questo era scomparso. Intanto, le lei degli specchi continuavano.
Dopo un tempo che sembrò interminabile, tutto tacque. Gli specchi erano spariti. Davanti a lei c'era l'unicorno morto e, dietro di esso, la figura incapucciata. Si avvicinava a lei con il sangue di unicorno che dalla bocca gli colava sul petto. Altair non riusciva a muoversi, era paralizzata. La figura le prese la caviglia destra e iniziò a trascinarla. Intanto, la lei dello specchio aveva ricominciato ad urlare.
-Lasciami uscire!-
-Altair, liberami!Altair si svegliò con un "NO!" urlato. Si sedette di scatto con le ginocchia sul petto con le mani nei capelli e poi si guardò la caviglia tutta tremante. Il marchio era ancora lì. Mise la testa sulle ginocchia e iniziò a fare dei respiri profondi. Non si era accorta che le altre erano attorno al suo letto.
-Tranquilla Altair era solo un incubo, è tutto finito- le disse Pansy
-Daphne è andata a chiamare il professor Piton dieci minuti fa, sarà qui fra non molto- disse Millicent.
E difatti, Piton, seguito da Daphne, entrò nella stanza avvicinandosi alla ragazza.
-Stai sudando freddo. Ti porto dal preside-
-No- disse Altair
-Non voglio. Perfavore- disse alzando la testa. Gli occhi spalancati, le pupille ridotte a due fessure.
-Altair sei più bainca del marmo. Lascia che...- intervenne Pansy
-Ho detto no. Non voglio andare da Silente. Professore, la prego- Altair guardava Piton con occhi imploranti.
-Daccordo, ma almeno lascia che ti porti in infermeria. Madama Chips dovrebbe avere qualcosa per calmarti e...- toccò la fronte della ragazza -farti calare la temperatura-
Altair annuì e si alzò. Ma continuava a tremare e quindi Piton dovette prenderle un braccio e metterselo sulle spalle.
-Signorina Greengrass mi aiuti a portarla. Voi due tornate a letto-
Piton e Daphne accompagnarono Altair fino in infermeria, dove Madama Chips le diede una strana sostanza viola, con un buon sapore a dire il vero, che la fece addormentare subito. Quella notte Altair non ebbe più l'incubo.La mattina dopo, si svegliò per l'ora di pranzo. Madama Chips la fece mangiare in infermeria e la fece andare solo dopo la fine delle lezioni.
Altair se ne tornò in sala comune. C'era solamente Theodore. Si sedette accanto a lui.
-Ehi ciao, come va?-
-Bene te? Daphne mi ha detto che hai avuto un incubo. Le ragazze sembravano molto preoccupate-
-Adesso sto meglio, grazie-
-Sono contento per te. Comunque se cerchi Draco è di sopra. Te lo vado a chiamare-
-Aspetta. Che vuol dire? Perchè dovrei voler vedere Draco? Sta forse male?-
-Ah non lo so, pensavo solamente che ti avrebbe fatto piacere farti accarezzare la mano dal tuo fidanzato-
Altair capì subito cosa intendeva.
-Guarda che io e Draco siamo...-
-Solamente amici? Questa l'ho già sentita, trova un'altra scusa-
-Si, siamo solo amici-
-A me non sembrava-
-Si può sapere che problema hai?-
Il ragazzo non rispose. Altair si alzò e andò verso di lui. Quegli occhi azzurro mare le piacevano un sacco. Avrebbe potuto perdercisi per ore. Ma non poteva lasciarlo vincere, non così.
-Tu sei geloso-
-Non è vero-
-Ti si legge in faccia, non ho bisogno neanche di leggerti la mente-
-Menti-
-Con te? Mai-
-Tu non mi piaci. Io non sono geloso. Finiscila!-
-D'accordo fa come ti pare. Spera soltanto che quando vorrai sputare il rospo non sia troppo tardi!-
In quel momento arrivò Draco.
-Che succede qui? Altair stai bene?- fece per prenderle la mano ma lei lo evitò.
-Si grazie- disse freddamente andandosene in camera.Quella sera, riebbe l'incubo. Solo che si aggiunse una parte: mentre la figura la trascinava, Theo e Draco facevano a botte. Ognuno dei due era in condizioni pietose, manco fossero stati in guerra. Avevano sangue ovunque. L'incubo finì solo quando tutti e due caddero a terra, morti.
Pansy e Daphne l'accompagnarono in infermeria. Madama Chips le ridette la sostanza viola, ma questa volta aveva un sapore leggermente più forte.
La mattina dopo Madama Chips le disse di andare a dormire in infermeria per quella sera, così se avesse avuto di nuovo degli incubi avrebbe fatto a meno di svegliare le compagne. Quella dell'infermiera fu un'ottima idea perchè Altair ebbe gli incubi tutte le notti. Nonostante questo, riuscì sia a ripassare tutto per gli esami sia a controllare il professor Raptor.La notte prima dell'ultimo esame, però, l'incubo cambiò: Theo e Draco non c'erano più e la figura la portava nel corridoio del terzo piano. Scesero la botola, e si ritrovarono in una stanza molto ampia. Al centro c'era uno specchio e dentro si trovava una pietra rossa. Quella, doveva essere la Pietra Filosofale.
La mattina dopo Altair decise di andare a dire della visione a Silente. Dopo l'esame di Storia della Magia, la ragazza si avviò verso l'ufficio del preside ma i gargoyle che facevano la guardia le dissero che Silente non c'era. A quel punto arrivò la McGranitt.
-Signorina Grindelwald, che ci fa lei qui?-
-Cercavo il preside, professoressa-
-Be' il preside adesso non c'è. È dovuto volare al Ministero della Magia a Londra, ha ricevuto un gufo urgente. L'ha mancato per poco però. Cosa le serviva?-
-No, niente. Solo qualche informazione- mentì
-A proposito di cosa?-
-Sul tipo di bacchetta-
La professoressa la guardò un attimo, poi si riprese.
-I-in che senso?-
-Be' so che la bacchetta del professor Silente è di Sambuco, e anche la mia lo è... volevo cercare di capire che tipo di caratteristiche ha questo legno, sa... per capirla meglio-
La McGranitt sembrava sollevata. Ad Altair quel particolare non sfuggì.
-Oh be'... penso che il preside non sarà qui prima di domani mattina-
-Ok non fa niente, arrivederci-
-Arrivederci. Ora però vada fuori signorina-
Altair non aveva voglia di stare all'aperto. Girò per i corridoi in cerca di Raptor. Lo intravide in aula professori mentre faceva una partita a scacchi magici con Vitious. Chissà cosa aveva in mente. Comunque, Altair decise di andare in camera sua.La sera, dopo cena, restò sul divano ad aspettare Astral. L'aveva mandato a controllare quando Raptor sarebbe arrivato al terzo piano. Astral tornò.
-È appena entrato-
-Perfetto. Resta qui, non andare in giro-
Stava per alzarsi quando sentì una voce: era Theodore.
-Dove vai?-
-Non sono affari tuoi-
-Hai ancora gli incubi?-
-Spero di no-
-Altair. Oggi non ti sei fatta vedere e per di più hai uno sguardo strano. Che cosa hai in mente?-
-Non posso dirlo ora. Lo scoprirai più tardi-
-Mi avevi detto che tra noi non ci sarebbero stati segreti-
Questo era vero. Altair si morse il labbro inferiore e decise di raccontargli tutto.
-Non andare-
-Devo. Non posso permettere che Harry muoia-
-Altair, è pericoloso-
-Sta tranquillo. Io sono più pericolosa-
Gli diede un bacio sulla guancia e uscì dalla sala comune, diretta verso il terzo piano.
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Altair: l'aquila volante
FanfictionE se un personaggio che ancora, purtroppo, non conosciamo bene avesse una figlia? E se l'avesse portata nel futuro che è il presente del nostro Harry Potter per risolvere una qualche questione?