Sospetti

1K 43 0
                                    

I ragazzi e Hagrid entrarono nella casa del guardiacaccia. Hagrid stava preparando il tè.
-È stato Piton- spiegava Ron -Hermione e io lo abbiamo visto; stava lanciando una maledizione sulle scope e non vi levava gli occhi di dosso-
-Sciocchezze- disse Hagrid -E perchè mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?-
-Hagrid ha ragione. Non ne aveva motivo- disse Altair.
I tre Grifondoro si guardarono.
-Ho scoperto qualcosa sul suo conto- disse Harry. -Il giorno di Halloween, ha cercato di eludere la guardia del cane a tre teste. E quello lo ha morso. Crediamo che volesse rubare quello che il cane sorveglia, qualunque cosa sia-
-Vi sbagliate. Non è Piton che cerca di rubare qualcosa, ma Raptor. L'ho visto prima di venire da voi. Raptor era entrato e Piton aveva cercato di seguirlo ma quella specie di Cerbero non l'ha lasciato passare, quindi se n'è andato. Poi Raptor sentì il baccano che stavamo facendo e uscì- spiegò Altair.
-Li hai visti tu? O è stato Astral?- chiese Ron. Altair lo guardò malissimo, indicando Hagrid.
-Aspettate un attimo, cosa vuol dire l'ha visto Astral? Non è un gatto? E comunque, che ne sapete voi di Fuffi?-
-Vabbè ormai. Grazie Ron. Astral e io comunichiamo telepaticamente. In realtà lo faccio con tutti gli animali-
-Aspetta, Fuffi??- chiese Harry
-Si... è mio... l'ho comprato da un tizio, un greco che ho incontrato al pub l'anno scorso... l'ho prestato a Silente per fare la guardia a...-
-Si?- disse Harry. Altair gli tirò una gomitata.
-No, non chiedetemi niente altro- disse Hagrid scontroso.
-È una cosa segretissima-
-Ma Piton sta cercando di rubarlo!-
-È Raptor, non Piton!- sbottò Altair.
-E allora perchè Piton poco fa ha cercato di ammazzarvi?- chiese Hermione
-Stupidate! Sono tutti e due dei professori di Hogwarts, volete che facciano una cosa del genere?-
-Senti un po' Hagrid, io lo capisco quando qualcuno sta facendo il malocchio, ho letto tutto sull'argomento! Bisogna mantenere il contatto visivo, e Piton non batteva neanche le palpebre. L'ho visto benissimo!-
-Probabilmente stava lanciando dei controincantesimi. Quelli sono più complicati degli altri, i quali si possono fare anche senza aprir bocca. E Raptor non ha neanche respirato- disse Altair.
-E io vi dico che prendete un granchio- disse Hagrid -non so perchè le loro scope si sono comportate in quel modo, ma Piton non cercherebbe mai di ammazzare uno studente! E ora statemi bene a sentire tutti e quattro: vi state immischiando in cose che non vi riguardano. È pericoloso. Scordatevi del cane, dimenticate a cosa fa la guardia. È tutta una faccenda tra Silente e Nicolas Flamel...-
-Aha!- disse Harry -Allora c'è di mezzo quelcuno che si chiama Nicolas Flamel!-
-Ho già sentito questo nome- disse Altair riflettendo.
Sul volto di Hagrid si dipinse un'espressione furente e indispettita.
-Questo, non avrei dovuto dirlo-
-Ma ormai l'hai detto. Grazie del tè comunque. Io me ne torno nella sala comune- detto questo, Altair se ne andò, avviandosi verso i sotterranei. Mentre andava ripensava a quello che era successo: la scopa era attaccata da due forze contrapposte, l'aveva sentito bene. Una cercava di farla sbandare, l'altra combatteva la prima. Era chiaro ormai: Raptor voleva sbarazzarsi di lei e di Harry. Ma perchè? Ripensò anche a quello che aveva detto Hagrid "Nicolas Flamel". Altair gli aveva guardato nella mente (era una legilimens dalla nascita ma non l'aveva mai detto a nessuno) e ci aveva visto una pietra rossa, evidentemente quello che Fuffi proteggeva. Ma cosa centrava con Flamel? Poi le venne in mente. Un giorno lesse che Nicolas Flamel e la moglie avevano creato la Pietra Filosofale, ma non ricordava a cosa servisse. Non le restava altro da fare che andare a cercare informazioni in biblioteca. Anzi no, perchè sprecare tempo quando tanto sapeva che anche quei tre Grifondoro avrebbero curiosato? Meglio aspettare. Chissà quanto ci avrebbero messo.
Mentre seguiva i suoi pensieri, non si accorse di essere arrivata.
-Black- disse, ed entrò nella sala comune. Malfoy, Daphne, Theodore, gli altri del primo anno e la squadra di Quidditch la stavano aspettando.
-Eccoti finalmente! Dove eri finita??- disse Draco
-Pensavamo fossi andata in infermeria ma non c'eri- disse Theo
-Ti abbiamo cercata dappertutto...- iniziò Pansy
-Ma non ti trovavamo e così abbiamo avvertito Piton- finì Daphne
-È partito circa 5 minuti fa- aggiunse Blaise
-Stai bene?- chiese Flitt
- Si si sto bene, grazie ragazzi. Comunque ero con Potter, Weasley e la Granger da Hagrid. Ci ha offerto un tè-
-Cos'è successo prima? Alla scopa intendo. È nuova di zecca come...- disse Flitt
-Qualcuno le ha lanciato il malocchio, sia alla mia che a quella di Potter. Ma non c'era solo quello: io... ho sentito come... come due forze in contrapposizione. Una cercava di farmi cadere mentre l'altra era come se stesse combattendo contro la prima-
-E come hai fatto a sentirlo?- chiese Draco con gli occhi spalancati
-Non so... io... bo, l'ho percepito e basta... non so come spiegarlo- i ragazzi la guardavano incuriositi.
-Ma, per favore, non dite niente a nessuno, specialmente ai professori. Non so cosa possano pensare dopo quello che è successo col troll-
-Ok, tranquilla di noi ti puoi fidare. Siamo i tuoi conpagni di casata no?-
-Si-
A quel punto arrivò Piton.
-Signorina Grindelwald, venga con me- disse freddo.
Altair lo seguì.
-Dove andiamo?-
-Dal preside-
-Cosa? Perchè, che ho fatto?-
-Lo sa bene cosa ha fatto-
La scossa elettrica nera. Di sicuro Silente voleva parlare di quella. E infatti quando entrarono nell'ufficio la prima domanda del preside fu
-Cosa è successo?-
-Io direi che qualcuno ha lanciato un malocchio alla mia scopa e aquella di Potter- disse Altair in tono acido. Silente non le piaceva proprio, ficcanasava troppo per i suoi gusti.
-Non quello. Sai cosa intendo- era vero, lo sapeva. Tanto l'avevano vista tutti, inutile mentire.
-Mi ero stufata di quella situazione quindi pensai "fermati, ridammi il controllo" e quella scarica elettrica è uscita dalle mie mani e ha fermato la scopa. Ma non ho idea di come abbia fatto-
-L'hai solo pensato-
-Si esatto-
-E poi hai sentito qualcosa?-
-Oltre alla scopa che finalmente si fermava, nulla-
-E prima? Quando era ancora impazzita-
Altair quello non l'avrebbe detto. Non avrebbe rivelato che poteva sentire la presenza di un incantesimo.
-No, nulla. Apparte la sua voglia matta di buttarmi giù, direi che quella era palpabile-
Silente la guardò fissa negli occhi.
-Bene, puoi andare- Altair uscì dalla stanza e si diresse verso il dormitorio.

-Non mi convince- disse Piton al preside
-Neanche a me. Devo ammettere, però, che è un ottima occlumante-
-Concordo. Nemmeno io sono riuscito a leggerle la mente-.

Altair: l'aquila volanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora