La sala comune di Serpeverde

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Edward condusse i ragazzi del primo anno giù per una scala fino ai sotterranei. Si fermò davanti a un muro di pietra
-Allora ragazzi questa è l'entrata della nostra casata. Per passare basterà dire la parola d'ordine. Se questa verrà sbagliata, beh... lo scoprirete. La parola d'ordine cambia ogni due settimane ed è possibile trovarla nella bacheca. È importante non rivelarla a nessuno di estraneo alla casata, perchè da ben sette secoli nessuno ha violato il suo ingresso- -La parola d'ordine di queste due settimane è (e si girò verso il muro): squartatore- "magari l'ha scelta un certo Jack" pensò Altair. Il muro scivolò di lato e i ragazzi seguirono il prefetto fin dentro la sala. Era un sotterraneo lungo e basso, con le pareti e il soffitto di pietra da cui, appese a delle catene, pendevano delle lampade rotonde e verdastre. La sala aveva divani e poltrone di pelle nera, tappeti verdi e argento e un camino con il fuoco scoppiettante, sopra al quale si trovavano statuine e teschi e attaccato al muro un fantastico effige di un serpente.
-Ragazzi, qui ci troviamo sotto il Lago Nero- disse Edward -Le finestre, infatti, danno proprio sulle profondità del Lago e da esse si possono vedere fantastiche creature acquatiche, tra cui, il calamaro gigante-. L'atmosfera era avvolta da un'aura di mistero e una luce smeraldina che penetrava dalle finestre si irradiava ovunque. Si aveva proprio l'impressione di trovarsi in un relitto in fondo al mare.
-Come potete notare, sulle pareti ci sono molti arazzi medievali che raffigurano le avventure dei Serpeverdi celebri. A est c'è la biblioteca, con manoscritti di Merlino, libri alchemici e cose così. Nella stanza c'è anche un lungo tavolo dove gli studenti si mettono a srudiare. Per l'accesso ai dormitori, come potete vedere, c'è una scala a chiocciola in mogano, che come rifiniture, ha dei serpenti intarsiati nel legno. In cima c'è un lungo corridoio da cui si accede alla propria stanza annuale. Il nostro è uno dei dormitori dove si riposa meglio: difatti, la notte è molto rilassante sentire il rumore dell'acqua del Lago sbattere dolcemente contro le vetrate-
-Bene direi che è tutto. Ora tutti nei vostri letti, domani sarà il vostro primo giorno di scuola e dubito fortemente che vorrete arrivare tardi alla prima lezione- detto questo Edward salì le scale per andare nella sua stanza. Anche tutti gli altri studenti degli altri anni dovevano essere già andati, visto che non c'era nessuno. I ragazzi del primo anno salirono la scala e i maschi andarono a destra mentre le femmine a sinistra. Il dormitorio era molto elegante e accogliente, con antichi letti a baldacchino, tende in seta verde e copriletti ricamati con filo argentato. Tutte le cose delle ragazze erano già nel dormitorio. Altair vide Astral dormire su quello che doveva essere il suo letto. Astral si svegliò e le saltò in braccio.
-Che bel gatto. Che razza è?- chiese una ragazza grassottella
-È un Savannah. Si chiama Astral-
-Bel nome. Io sono Millicent Bulstrode, purosangue-
-Mi sembra di capire che qui siamo tutti purosangue. Aaaah che goduria- disse una ragazza bionda, coi capelli lisci e la pelle abbronzata che si era buttata sul letto.
-Scusate non mi sono presentata- disse rialzandosi -io sono Daphne Greengrass-. Finite le presentazioni, le ragazze si cambiarono e andarono a letto. Tutte tranne Altair che, non trovando più Astral, decise di andare a cercarlo. Scese al salotto e lì trovò un ragazzo moro con al pelle chiara. Se ne stava su una poltrona davanti al fuoco. Stava guardando Astral che cercava di prendere le faville del fuoco. Altair si avvicinò al camino e si sedette dietro al gatto. Poi si girò verso il ragazzo, aveva gli occhi azzurri ed era molto magro.
-Tu sei Altair Grindelwald giusto? Ti ho vista allo smistamento-
-Si sono io. Tu invece come ti chiami?-
-Theodore Nott- disse il ragazzo.
-Come mai sei qui da solo? Gli altri non ti stanno simpatici?-
-Beh non molto, no. Mio padre è in prigione quindi non ho una gran fama. Comunque anche tu non sei nel tuo dormitorio.
È solo per il gatto o anche tu sei qui per schivare i commenti delle altre?-
-Io sono qui per Astral. In realtà le altre su mio padre non mi hanno chiesto nulla. Ma piuttosto, perchè tuo padre è in prigione?-
-Era un mangiamorte. Non l'ho mai conosciuto. Mia madre me ne parla, mi fa vedere le foto ma... averlo con me sarebbe diverso-
-Non dovresti startene qui da solo. Anche il padre di Draco era un mangiamorte eppure...-
-Si, ma il padre di Draco è ricco e ha degli amici al ministero. Mentre mio padre ci stava dentro fino al collo da quando veniva qui. Lui conosceva Tu-Sai-Chi da quando andavano a scuola. E poi non sono da solo, ci sei tu- il ragazzo sorrise poi però le sue guance diventarono rosse e si morse il labbro inferiore per la vergonga.
-Comunque sia, a me non mi interessa se sei il figlio di un mangiamorte. Non mi interesserebbe neanche se fossi il figlio di Voldemort- il ragazzo trasalì sentendo quel nome.
-A te non ti interessa solo perchè tuo padre è il secondo mago oscuro più potente di questo secolo. Ma se tu fossi la figlia di uno che lavora al ministero come la penseresti?-
-Allo stesso modo e sai perchè? A me i rigazzi mollaccioni non mi piacciono e i buoni sono così. Per di più loro proteggono i babbani e minacciano di estinguere i purosangue come noi. E poi io detesto quelli come loro per principio. Non tanto perchè mio padre è Gallert Gindelwald ma perchè sono proprio io così. Cioè anche se leggo una storia mi stanno più simpatici i cattivi ai buoni. Ora non sto dicendo che tu sia cattivo, ci mancherebbe. Cioè... hai capito quello che intendo?-
-Si tranquilla. Grazie-
-E di che?-
-Bè nessuno mi aveva mai accettato per quello che sono ed è bello avere qualcuno che vuole essere mio amico- il ragazzo era abbastanza nervoso mentre diceva queste cose.
-Beh allora prego. Comunque secondo me dovresti provare a parlarci, con gli altri ragazzi intendo. Dopotutto non siete tanto diversi no?-
-No, credo di no. Ok beh... si sta facendo tardi. I-io vado a dormire. Buona notte Altair- disse il ragazzo un po nervoso.
-Buona notte Theo- disse la ragazza sorridendogli. Il ragazzo fece una piccola risata e poi si avviò. Intanto Astral si era addormentato sulle ginocchia di Altair. La ragazza lo prese in braccio e tornò nel dormitorio. Lì trovò Pansy sveglia, seduta sul letto a sistemarsi le unghie.
-Dove sei stata?- le chiese abbassando le sopracciglia
-Di sotto a cercare Astral-
-Ah ok. Mi pareva di averti sentita parlare con qualcuno-
-Ho incontrato Theodore Nott. Sembra simpatico-
-Nott? Il figlio del mangiamorte?-
-Si. Hai qualcosa in contrario?- le chiese Altair con fare minaccioso.
-No, solo che... essendo il figlio di un mangiamorte...-
-Anche Draco è il figlio di un mangiamorte eppure mi sembra di aver capito che lui ti piaccia- Altair mentre diceva questo non la stava neanche guardando. Era impegnata a mettere Astral sul letto senza svegliarlo.
-Si, cioè, no, cioè... ma il padre di Draco era sotto imperio mentre...-
-Sotto imperio. Sèh, convinta. Comunque sia a me non mi interessa. Theo è mio amico e se a te non sta bene non me ne può fregar di meno. Ora scusami ma preferirei dormire. Non ci tengo ad addormentarmi in classe- così dicendo chiuse le tende del letto e si mise sotto le coperte.
Prima di dormire, però, prese il diario e scrisse: Ok papà, sono ad Hogwarts. Ci sto provando. Questi erano i patti.

Altair: l'aquila volanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora