Azkaban

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-I dissennatori tolgono l'anima, di certo non fanno tornare i bei ricordi passati!-
Lopez era furioso. Si trovava ancora nell'ufficio di Madama Picquery con lei e Roche. Ormai la mezzanotte era passata da un pezzo e loro tre erano ancora a discutere.
-Tolgono l'anima se baciano la vittimia- inizió Seraphina
-Normalmente si cibano della felicità e per cui, di conseguenza, rimangono solamente i momenti più tristi della vita-
-Riusciresti a vedere dei momenti infelici di Altair quando aveva solo un anno?-
-Certamente. Mi basterá anche solo di vedere la sua nascita. Quando si nasce si piange e subito dopo si aprono gli occhi per vedere chi ci tiene in braccio. E il più delle volte la persona che vediamo è nostra madre-
-I neonati non possono distinguere le emozioni. O qualsiasi cosa. Loro piangono e basta, è l'unico modo di farsi sentire che hanno. Non è un ricordo infelice-
-Allora guarderó qualcos'altro. Sta sicuro che scoprirò chi è sua madre. E adesso, fuori entrambi-

Roche e Lopez uscirono dall'ufficio. Roche completamente sconvolto. Lopez completamente infuriato.
-La faremo ragionare, in qualche modo- cercó di rassicurarlo Roche
-Lo sai com'è fatta. Quando si mette in testa qualcosa, è quella-

Gli auror iniziarono a pattugliare la prigione di Azkaban per tutte le due prime settimane del mese, giorno e notte, senza mai farsi scoprire dai maghi inglesi.
Madama Picquery decise che avrebbero portato Altair in una cella vuota degli ultimi piani della prigione, dove si trovavano rinchiusi alcuni Mangiamorte.
Per sua sfortuna, ma per fortuna di Altair, la quale ancora non sapeva niente di niente, il "trasferimento" venne posticipato alla settimana seguente.
Per la ragazza fu una fortuna da una parte e una sfortuna dall'altra. Il motivo erano le mestruazioni. Durarono solo tre giorni ma, in compenso, Altair stava cosí male da non riuscire quasi ad alzarsi dal letto.

La sera del 27 agosto, Roche andó a prendere Altair e la portó fino al corridoio per andare all'ufficio della Picquery. Solo che invece di entrare nell'ufficio, andarono nella direzione opposta salendo una rampa di scale a chiocciola e ritrovandosi in un piano aperto dell'edificio. Era una specie di garage solo che al posto della macchina, ovviamente, si trovava una carrozza nera trainata da dei Thestral.

-Altair, sali prego- le disse la Picquery che era giá in carrozza con ai lati due auror.
Nel sedile opposto si trovava Lopez. Altair gli si sedette a fianco e a fianco a lei si sedette Roche.
Le due donne erano una davanti all'altra.
La porta si richiuse e Roche disse al cocchiere di partire.

-Allora Altair. Da oggi inizierà un nuovo esperimento. Come avrai capito lo dovremmo fare in un altro posto. Ora, ti prego di bere questo tutto d'un fiato- disse Seraphina porgendole una fialetta che conteneva un liquido viola. Sembrava tanto quello che le dava Madama Chips.
-Che cosa è?- chiese la ragazza per niente convinta dal tono e dall'espressione rassicurante della donna. Ormai aveva capito con chi aveva a che fare.
-Tranquillante-
-Dove stiamo andando?-
-Lo scoprirai-
Altair bevve il liquido viola. Non era neanche lontanamente come quello di Madama Chips: il suo era dolce con un retrogusto forte. Questo, invece, era solo amaro.
Come diede la fialetta in mano a Roche, si addormentò di botto.

-Forza Roche, mettila in quella cella. Quella vuota... Si, così va bene-
Madama Picquery e gli auror erano entrati nella prigione di Azkaban. Quando ancora erano nella carrozza avevano cambiato i vestiti ad Altair, facendole comparire addosso la divisa a righe bianche e nere della prigione. Quando intravidero i primi dissennatori, i due auror a fianco della Picquery e Lopez evocarono i loro patronus. Dopodiché, accostarono la carrozza al fianco della parete della prigione. Roche prese in braccio Altair e lui, Seraphina e Lopez attraversarono il muro e si ritrovarono in uno dei tanti corridoi bui e gelidi di Azkaban. Infine, dopo essersi accertati che non ci fossero né guardie né dissennatori, si diressero verso la cella scelta per la ragazza.

-Seraphina, ti prego... È una pazzia!- sussurrò inferocito Lopez. Ma il suo tentare di non farsi sentire non funzionò. Alcuni Mangiamorte erano svegli. E guardavano la scena con molto interesse.
-Guarda guarda, Roddi. C'è una nuova matricola a scuola- disse una voce acuta femminile per poi ridacchiare come fanno le ragazze timide.
-Lo vedo, Bella. Prevedo un sacco di divertimenti- disse l'uomo dietro di lei con una voce profonda ma comunque gracchiante.
-Vedete di starle alla larga, Lestrange- li ammonì Lopez puntando ai coniugi la bacchetta. Sapeva benissimo che erano dietro a delle sbarre incatenati alle pareti ma aveva comunque paura per lei. Molta paura per lei.
-E tu chi sei? L'impavido cavaliere che la verrà a salvare dai maghi cattivi?- fece Bellatrix con un'espressione e una voce da bambina piccola. La cosa fece ancora più arrabbiare l'auror, il quale si avvicinò pericolosamente alla cella dei due.
-Fermo Lopez. Non dobbiamo nessuna spiegazione a gente come questa- lo riprese la Picquery mentre assieme agli altri si avviava alla parete dalla quale erano sbucati.

Dopo che i cinque scomparvero, i Lestrange si accasciarono alle sbarre della loro cella per vedere chi fosse il nuovo arrivato.
-Ma è una ragazzina!- fece la donna
-Quanti anni avrá? Dodici, tredici...-
-E poi dicono che quelli cattivi siamo noi-
-Si sa il suo nome?- chiese Dolohov dalla cella a fianco
-Ti pare che abbiano detto qualcosa, idiota?- fece Bella

Altair era distesa su di un fianco ai piedi delle sbarre. La luna stava calando ma qualche raggio riusciva ancora a rischiarare gli interni della prigione. Uno di questi raggi si spostò lentamente sulle gambe e i piedi nudi della ragazza.
I Mangiamorte si sporsero ancora di più per vedere meglio.
-Cos'ha sulla caviglia?-
-Che né so Rod, ti pare che riesca a vedere da qua a là?-
-È un triangolo diviso a metà da una linea con un cerchio nel mezzo- disse una voce maschile. L'uomo davanti a loro era in piedi e aveva i capelli tutti bagnati
-Che ci fa una ragazzina nella mia cella?-
-Non lo sappiamo fratellino- rispose Rodulphos
-Sei fortunato Lestrange. Chissà che bel bocconcino...- disse Avery sghignazzando
-Aaah, sei il solito pervertito- sbottò Alecto Carrow
-Scopati tuo fratello e chiudi quella fogna di bocca-
-Non parlare così a mia sorella, brutto verme!-
-Perchè Amycus, che mi fai sennò? Mi uccidi forse?-
-Smettetela, sembrate due bambini- li ammonì Yaxley
-Ha ragione. Rab, non fare sciocchezze. Guardala, è soltanto una ragazzina. Avrà al massimo l'età di...- ma il signor Nott non riuscì a finire la frase
-Tuo figlio- disse Grayback dalla sua cella di isolamento in fondo al corridoio.
La cella di Fenrir era a sinistra di quella dei Carrow, la quale era alla sinistra dei Lestrange. Quella di Rabastan era davanti a quella del fratello e della moglie. Alla loro destra si trovavano Avery e Nott mentre Yaxley e Dolohov gli stavano davanti. Rookwood e Mulciber erano alla destra della cella di Rabastan e stavano ancora dormendo. Alla loro destra si trovavano Travers e Rowle.

Quando, finalmente, si furono tutti calmati, Rabastan si sedette davanti alla ragazza e iniziò a fissarla.
-Girala così le vedo la faccia- disse Bella, questa volta con un tono cupo e serio
-Come la regina comanda-
Intanto che le sbarre della cella si chiudevano, Rabastan si inginocchió e girò Altair, in modo da farla vedere bene alla cognata e al fratello maggiore.
-Come pensavo. Dodici, tredici anni al massimo- fece Rod
-Fammi vedere meglio il simbolo sulla caviglia- ordinò la donna
Bastó uno sguardo, un semplice sguardo. Gli occhi di Bellatrix Lestrange erano sbarrati e avevano una luce che non vedevano da un sacco di tempo. Un solo sussurro profanato dalle sue labbra -Grindelwald- catturò l'attenzione di tutto il corridoio.
La "leggenda" arrivata pochi anni prima dai nuovi prigionieri era reale. La figlia di Gellert Grindelwald esisteva veramente. E ora si trovava lì, ad Azkaban, rinchiusa anche lei con la sola e unica compagnia dei Mangiamorte più temuti di tutti. I Mangiamorte che erano stati più vicini a Lord Voldemort.

Altair: l'aquila volanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora