Chiarimenti

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Quella sera, alle undici, Altair si alzò dal letto e, con passo felpato, raggiunse il salotto della Sala Comune. Come si aspettava, Astral stava giocando col fuoco e sulla pltrona c'era Theo che lo fissava.
-Ciao- disse la ragazza. Theo la guardò serio.
-Senti, lo so che sei arrabbiato ma davvero... tra me e Draco non c'è niente-
-E allora perchè ha continuato a dire che siete... fidanzati-
-Perchè è un imbecille-
Theo sembrò soddisfatto della risposta. Il ragazzo si alzò in piedi e le andò incontro.
-Lo so che non siete fidanzati. Volevo vedere quando saresti venuta a cercarmi. Pensavo lo facessi prima...-
-Allora non sei arrabbiato?!-
-No. Lo so benissimo com'è fatto Draco. Volevo capire come sei fatta tu-
-In che senso?-
-Voglio sapere che cosa provi per lui... e per me- adesso si stava avvicinando ancora di più.
-Vi vedo solo come amici- insistette lei. Putroppo si era incantata a guardargli gli occhi. Maledizione quanto sono belli, si disse fra sé.
-Sicura? Non guardi Draco come guardi me. Soprattutto quando siamo da soli-
Adesso potevano quasi sfiorarsi.
-Tu e lui per me siete solo degli amici,  i migliori che possa avere. Non nego il fatto che siate entrambi carini, simpatici e tutto ma... che stai facendo?-
Theo le aveva messo la mano sinistra sulla schiena e la destra tra i capelli e le stava alzando la faccia verso la sua. Aveva le labbra socchiuse e l'avrebbe anche baciata se lei non avesse abbassato il capo di scatto, facendo toccare alle labbra del ragazzo la sua fronte.
-Theo. Per me, adesso, siete solo amici. Quello che dici è vero, io non guardo lui come guardo te. Lo guardo in un modo diverso, ma comunque intenso-
-Che intendi dire?- adesso la sua testa era sopra quella della ragazza che era esattamente davanti al collo di lui. Adesso si che si sfioravano.
-Intendo dire che potrei perdermi a guardare i tuoi occhi come potrei perdermi ad accarezzargli i capelli. Io non me la sento di scegliere. E tanto meno di avere una relazione. Siamo ancora dei ragazzini, abbiamo tutta la vita davanti. È inutile litigare e struggerci alla nostra età per cose del genere-
-Se è questo che vuoi va bene. Aspetterò-
-Ti ringrazio. Puoi fare pace con Draco?-
-Si. A patto che lui non vada più in giro a dire che sei la sua ragazza-
-Tranquillo non lo farà-
-Come fai a dirlo?-
-Diciamo che l'ho... minacciato di essere torturato da sua zia Bellatrix-
-Quella che sta ad Azkaban?-
-Lei-
-Sei un mostro-
-Si, lo so-

Il mattino dopo a colazione, Altair vide che Theo e Draco stavano chiacchierando e poi, girandosi verso il tavolo di Tassorosso, vide che Cedric le stava facendo un ok con la mano. Si sedette vicino a Daphne ma non riuscì a proferire parola che Flitt, il capitano della squadra di Quidditch di Serpeverde, le stava venendo incontro con un foglietto in mano.
-Malfoy, Grindelwald, andate a mettervi la divisa. Si va a fare allenamento. Altair non ti dispiace se mettiamo Draco come Cercatore e spostiamo te o come cacciatrice e come battitrice, vero?-
-Certo che no. Posso fare la battitrice?-
-Si, come vuoi. Vi aspettiamo all'ingresso-
Draco e Altair andarono alla Sala Comune, si cambiarono, presero le nuove Nimbus Duemila Uno e si diressero all'ingresso.
-Allora... tu e Theo avete fatto pace?-
-Si. Almeno così ci rivolgi di nuovo la parola-
-Hai comprato scope nuove a tutti gli altri?-
-Ovviamente-

I ragazzi arrivarono e la squadra si avviò verso il campo. Quando entrarono videro che la squadra di Grifondoro era già lì.
-Flitt. Ho già prenotato io il campo, vattene!- tuonò Baston, il capitano dei Grifondoro.
-Io non mi muovo. Abbiamo un permesso- e gli fece vedere il biglietto firmato dal professor Piton -e poi il campo è abbastanza grande per tutti- disse con un sorriso maligno.
-Un nuovo cercatore? E chi è?-
Da dietro il mucchio di ragazzi di Serpeverde sbucò Malfoy.
-Non sei il figlio Lucius Malfoy?- chise Fred
-Strano che tu nomini il padre di Draco- disse Flitt -Lascia che ti mostri il suo generoso regalo per la squadra. Ultimissimo modello, supereranno di gran lunga le vostre, soprattutto le Scopalinda- Disse poi guardando i gemelli -con quelle potete anche spazzarci il campo- la squadra di Serpeverde iniziò a ridere mentre i Grifondoro li guardavano male.
-Ma se tu fai da cercatore Altair che ruolo gioca?- chiese Harry
-Siamo qui anche per questo- disse Flitt
-Io vorrei provare a fare da battitore ma è meglio se provo anche da cacciatore- rispose la ragazza che era dietro al gruppo di maschi.
-Battitrice? Come noi!- dissero i gemelli all'unisono
-Potresti allenarti e vedere se riesci a colpire uno di questi due, per iniziare- disse Draco
-Un invasione di campo- tuonò Flitt
Arrivarono infatti Ron e Hermione.
-Che succede? Perchè non giocate? E lui che ci fa qui?- chiese Ron rivolgendosi a Draco
-Io sono il nuovo cercatore. Altair farà da battitrice. Guarda che bel regalo ha fatto mio padre alla squadra, Weasley. Magari anche quella di Grifondoro riuscirà ad averle se metterà da parte degli spiccioli e venderà le proprie scope. Se mettete all'asta quelle vecchie carrette della Scopalinda Cinque vedrete che qualche museo pagherà per averle-
La squadra di Serpeverde scoppiò in una fragorosa risata.
-Almeno loro sono stati scelti per il talento e non si sono dovuti comprare l'ammissione- commentò Hermione aspra
-Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue-
A quel punto i gemelli e Ron si scagliarono contro Draco mentre Flitt e gli altri gli si pararono davanti per evitare che si facesse male.
-Questa me la paghi, Malfoy- Ron tirò fuori la bacchetta ma questa lanciò l'incantesimo al proprietario, facendolo scaraventare a terra. I Serpeverde inizarono a ridere a crepapelle e ancra di più quando Ron iniziò a vomitare lumache.
-Certo che però potevi evitare- disse Altair a Draco che ora era a quattro zampe
-E perchè? È vero-
-Si ma almeno fatti furbo e dillo quando è da sola, no? Genio-
Poi Altair prese la bacchetta di Ron e si mise a guardarla.
-Vado a vedere se la McGranitt o Silente riescono a farci qualcosa- disse a Ron che era stato alzato da Harry e Hermione
-Ok...-
-Grazie Altair- fece Hermione
-Noi adesso lo portiamo da Hagrid- fece Harry
Altair si alzò in volo e andò fino alla finestra dello studio della professoressa McGranitt, la quale però non c'era. Decise allora di volare fino a quello del preside, che era decisamente più in alto. Andò davanti alla finestra e vide che il professor Piton era seduto sulla poltrona che le dava le spalle. Nell'ufficio c'erano anche la McGranitt e Silente. Altair bussò sul vetro e i tre professori andarono subito alla finestra.
-Signorina Grindelwald, ma che...?- la professoressa aveva aperto la finestra, seguita dallo sguardo incredulo di Piton e da quello serio di Silente.
-Buongiorno. Ho qui la bacchetta di Ron Weasley. È rotta, speravo che uno di voi potesse fare qualcosa prima che, oltre alle lumache, si metta a vomitare anche rospi-
-Lumache?-
-La sua bacchetta gli ha lanciato un incantesimo. Adesso lui, Potter e la Granger sono da Hagrid-
-Me la passeresti? Ed entra, voli troppo in alto per i miei gusti- disse Silente in tono sbrigativo
-Minerva, secondo me sarebbe ora che il signor Weasley cambi bacchetta-
-Fai attenzione- disse Piton ad Altair mentre questo le tendeva la mano per farla entrare.
-Vado a scrivere una lettera per i signori Weasley- disse la professoressa uscendo
-Bene allora io me ne torno al...-
-Altair, vorrei parlarti, se permetti- disse Silente
-In realtà io adesso dovrei...-
-Sono sicuro che potrai allenarti un altro giorno. D'altronde sei un'ottima giocatrice in qualsiasi ruolo, non è forse così?-
-Si. Si è così-
-Allora suppongo che tu possa rispondere ad alcune domande che io, il professor Piton e la professoressa McGranitt ci siamo fatti-
-Stavate parlando di questo?-
-In realtà abbiamo deciso le punizioni per il signor Potter e il signor Weasley. Prego, accomodati- il preside le fece cenno di sedersi sulla poltrona a fianco a quella dove stava Severus.
-Sono venuto a conoscenza del fatto che tu... puoi vedere i Thestral-
-Si è così-
-E sai perchè gli altri non possono?-
-No-
-Severus. Credo che tocchi a te spiegarglielo. Così, finalmente, finalmente risponderai alla sua domanda-
-Certamente- disse Piton con il suo solito tono -I Thestral sono crature al quanto strane, come hai ben potuto notare. La cosa più... bizzarra, se così si può dire, è che solo chi ha visto la morte... può vederli-
Altair iniziava a capire il problema della situazione.
-E per morte si intende di una persona- continuò il professore
-Altair. Vorrei che tu ora ci dicessi la verità- iniziò il preside -Hai visto qualcuno morire?-
La ragazza annuì.

Era successo qualche anno fa, aveva quasi nove anni. La professoressa di scienze aveva organizzato una gita in un qualche bosco ler fargli imparare i nomi delle piante del posto. Erano arrivati vicino a un torrente. L'acqua scorreva molto in fretta fra i massi pieni di muschio. Erano arrivati a un punto dove crescevano delle rose selvatiche.
-Miraccomando bambini, non toccatele sono velenose- aveva detto la prof.
Si erano fermati a mangiare i panini. Con loro c'era anche un bambino della sua età che Altair detestava. La prendeva sempre in giro perchè se ne stava sempre da sola. Per di più era il cocco della Corney. Quel pomeriggio, mentre mangiavano, il bambino si mise vicino ad Altair, dando le spalle ai rovi.
-Ehi, vermiciattola-
-Che vuoi, Froy?-
-Scommettiamo che appena ti alzi inciampi e finisci nel groviglio di rovi? Sarebbe bello, finalmente non dovrei più sopportarti-
-Perchè non ci finisci tu li dentro? Sicuramente saresti molto più simpatico da morto-
-Tanto lo so che hai ucciso tu il mio coniglio- sbottò ad un tratto.
Froy aveva ricevuto un coniglietto marroncino per il Natale di tre anni prima. Ad Altair questa cosa non andava giù e il bambino glie lo sbatteva in faccia ogni volta. Però in una cosa ci aveva azzeccato. Era stata lei a impiccare il coniglietto nella cantina. Purtroppo per Froy, Altair aveva un alibi di ferro: nessuno l'aveva vista in compagnia della creatura e tanto meno andare nella cantina.
-Ancora con questa storia? Ti ho detto che io il tuo stupido coniglio non l'ho nemmeno toccato-
-Comunque non ti credo. Lo sai una cosa bella?-
-No-
-Sono stato adottato-
Altair non credeva ai suoi occhi. Non che le importasse ma...
-Come fa un tipo odioso come te ad essere stato adottato?-
-Sono speciale-
-Si contaci-
-È vero. Sono fantastico. E prima o poi lo vedrai anche tu-
-Si si convinto-
-Mentre tu resterai qui. Marcirai qui. Perchè nessuno ti vorrà. Sei solo una mezza cartuccia da quattro soldi. Una poverella alla quale nessuno importa di niente. Fai tanto la studentessa perfetta ma tanto dietro a quel visino si nasconde un mostro-
-Finiscila!- sbottò bruscamente lei. Froy si alzò in piedi, sovrastandola.
-Sei solo una nullità asociale-
-Smettila subito-
-E perchè? Oddio, qualcuno mi aiuti, Altair mi vuole fare del male. Finiscila pagliaccetta-
Altair ne aveva abbastanza. Guardò i rovi velenosi e pensò quanto stretto potessero attorcigliare Froy. Come non detto, i rametti si mossero e presero la caviglia del bambino, il quale barcollò all'indietro e fini nel cespuglio. Continuava a divincolarsi, ma più si muoveva e più si pungeva. Dopo quasi un minuto, il bambino cessò di strillare e di muoversi. Intanto la professoressa di scienze era accorsa e tentava di tirarlo fuori mentre la sua amica che era del posto chiamava l'ambulanza. Alla fine non ci fu niente da fare. I dottori tirarono fuori dai rovi il cadavere di Froy pieno di bolle viola.

-Possiamo sapere chi?- chiese calmo Silente, guardandola da sotto gli occhiali a mezzaluna.
-Un bambino della mia età. Eravamo andati in gita in un bosco. Ha perso l'equilibrio ed è finito in un cespuglio di rovi velenosi-
-Ed è morto- fece Piton
-Si-
-Mi dispiace di averti dovuto far rivivere questo fatto. Ma, capirai bene, che volevo sapere il motivo per cui vedi quegli animali- disse Silente
-Non importa-
-Ora direi che puoi tornare al campo-
-E passa dalla porta- disse Piton guardandola di sottecchi
-D'accordo- disse lei in tono rassegnato, visto che aveva l'intenzione di saltare dalla finestra.

Altair: l'aquila volanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora