-Buongiorno a tutti- Minerva Mc Granitt era in piedi davanti al tavolo dei professori. Era mattina e tutti gli abitanti del castello (alunni, professori e fantasmi) erano riuniti in Sala Grande.
-Devo comunicarvi che il professor Silente è stato momentaneamente tolto dalla carica di preside di Hogwarts. Oltre a lui, anche Hagrid ha lasciato momentaneamente la scuola, e anche la signorina Grindelwald... per problemi personali. Ma ora, passiamo alle buone notizie. La professoressa Sprite ha annunciato che le Mandragole sono quasi pronte. Fra qualche giorno riavremo con noi i nostri compagni e anche Sir Nicolas-
Appena usciri dalla sala Harry, Ron e Hermione andarono subito verso Draco e gli altri di Serpeverde.
-Dov'è Altair?!- Harry aveva preso Draco per il colletto della divisa e l'aveva spinto sul muro.
-Non lo so, Potter! E comunque non sono affari che ti riguardano. Perchè ti importa? Cos'è lei per te?!- il ragazzo aveva tolto le mani del Grifondoro dal colletto e l'aveva spinto via guardandolo con fare minaccioso.
-È mia amica e voglio sapere dov'è. Tu lo sai, Malfoy. Sei corso nella Foresta e l'hai vista, ne sono sicuro-
-Si, si l'ho vista. L'ho vista a terra, in ginocchio, dopo che era stata cruciata da ben tre persone. Ed erano tre persone adulte con un sacco di esperienza. E poi l'hanno presa e si sono smaterializzati chissà dove. Neanche Silente lo sa. E se non ci credi chiedilo alla Mc Granitt- detto questo se ne andò, lasciando gli altri allibiti.ORE 6.30, MACUSA
Altair stava profandemente dormendo sul letto della sua "camera" del Macusa. Avrebbe di certo continuato a dormire se un'allarme partita da chissà dove non le avesse perforato i timpani facendola cadere dal letto.
-Svegliahhhh!- tuonò Roche aprendo la porta
-Levantate niña. El sòl està alto en el cielo- disse Lopez tuffandosi sul letto e guardandola dall'alto in basso, disteso sul fianco con il gomito appoggiato e la mano che sorreggeva la testa
-Che ore sono?- chiese Altair stropicciandosi gli occhi
-Le sei e mezza, del mattino- disse Roche
Altair si alzò lentamente mentre i due la guardavano divertiti.
-Non ho scelta vero?-
-No-
-Perfetto-
-Lavati, vestiti ed esci da questo buco. Velocemente-
-Ma qui non c'e un bagno-
-Si invece- Roche bussò sulla parete e comparì una porta. Questa si aprì e rivelò un bagnetto grande la metà della stanza, con doccia e tutto.
-Àndale, Àndale- disse Lopez rialzandosi per poi uscire assieme a Roche.Finito di prepararsi, Altair cercò di aprire la porta ma questa sembrava bloccata. Subito dopo Roche gliela aprì.
-Te l'avevamo detto che non potevi uscire da sola-
-Devo essermelo scordata-
Altair si era messa dei semplici vestiti babbani. All'inizio aveva optato per il vestito che le aveva regalato Draco ma poi aveva cambiato idea. Quel vestito le recava troppa tristezza e non voleva assolutamente sembrare debole davanti agli americani.
I due la portarono nell'ufficio di Madama Picquery. La donna era in piedi dietro alla sua sedia a guardare il panorama fuori dalle finestre.-Abbiamo saputo che il guardiacaccia di Hogwarts è stato portato ad Azkaban- iniziò la donna -E che Silente è stato dimesso dalla sua carica di preside. Non mi stupirei se ce lo ritrovassimo al di fuori di questa stanza da un momento all'altro-
-Perchè dovrebbe?- chiese Lopez
-Per lei, ovviamente- finalmente si era girata e stava guardando Altair dritta negli occhi.
-Signorina Grindelwald, oggi inizieremo con una prova molto semplice. Qui ci sono mille dollari. Noi vogliamo che lei vada in giro per la città e che li spenda tutti. Di sopra nel bagno c'è una divisa che dovrà mettere più una carta d'identità falsa da far vedere a qualche No-Mag nel caso ce ne sia bisogno. Tutto chiaro?-
-Posso prendere tutto quello che voglio?-
-Si-
-E se voglio andare al cinema?-
-È libera di fare ciò che vuole. Sappia solamente che se cercherà di uscire da Manhattan noi lo sapremo-
-D'accordo. E la mia bacchetta?-
-La terremo noi. Mi sembra di aver capito che non le serve-Altair andò al piano di sopra ed entrò nel bagno, chiudendo a chiave la porta.
Quel bagno era molto grande. Il soffitto era blu scuro e le pareti dorate. Il pavimento era fatto di piastrelle di marmo bianco con delle venature nere. A fianco alla vasca c'era un manichino con la divisa che avrebbe dovuto portare. Si trattava di una gonna, che arrivava a metà coscia, blu mirtillo con le righe degli scacchi rosse, delle calze blu mirtillo, una camicia bianca, un Gilet blu mirtillo con una scollatura a V e i bottoni dorati, una cravatta rossa con righe blu mirtillo e infine un mantello che sembrava una giacca con maniche e cappuccio blu mirtillo con i contorni d'oro. Le scarpe erano nere e avevano un po' di tacco. Sulla giacchetta c'era una spilla a forma di nodo gordiano. Altair si cambiò. Il tutto le stava perfetto, nè troppo stretto nè troppo largo. Nella tasca interna della giacca-mantello c'era la sua carta d'identità falsa. In realtà era solo una carta bianca lucida.-Ti sta bene- disse Lopez
-Devi sapere che quella è la divisa ufficiale della scuola di magia che abbiamo qui in America: Ilvermorny- disse Roche
-E perchè devo usare questa? Non era meglio se mi tenevo i miei vestiti da babbana?-
-Abbiamo preferito questa perchè così le creature magiche che girano nei dintorni possano capire che sei protetta-
-Buono a sapersi. Comunque...questa carta è bianca-
-Lo sappiamo. Quando un No-Mag la vedrà gli sembrerà una carta d'identità a tutti gli effetti- spiegò Madama Picquery
-Per No-Mag intendete babbani?-
-Si, esattamente. Ecco, tieni questi soldi e vai. Buona giornata- Seraphina le passò i mille dollari: erano tutte banconote da cinquanta.
-Arrivederci-Altair uscì dall'ufficio, prese l'ascensore e e scese al piano terra. Si sentiva strana ad attraversare l'atrio del Macusa. Molti, se non tutti, iniziarono a fissarla. Questo non le piaceva per niente.
Uscì dal Macusa-Woolorth Building e iniziò a passeggiare sul marciapiede. Prese la metro per andare fino a Battery Park per prendere un traghetto per andare a vedere la Statua della Libertà. Quando tornò indietro erano le 8.30. Riprese la metro e andò a Korea Town a vedere l'Emprire State Building. Andò in fumetteria e prese un sacco di giornalini e anche un portachiavi con la pistola del Joker che sparava una bandierina con su scritto "Bam!". Per pranzo andò a Little Italy (a mangiare una pizza, ovviamente) e poi si fece un giro a Chinatown. Riprese la metro e andò fino a est di Central Park vicino all' Hayden Planetarium. Dopo la visita al museo decise di fare il giro del lago e andò verso la 5th Ave.Mentre camminava notò una strana statua. Guardò sulla cartina: era la statua "Alice in Wonderland" . Si avvicinò a essa. C'erano alcuni turisti che facevano le foto ai figli che si erano arrampicati sul fungo. Era composta da Alice seduta su un fungo a gambe incrociate, un topolino davanti ad Alice, il cappellaio alla sua sinistra e il bianconiglio a destra. Altair avrebbe voluto avere una macchina fotografica con se. Quella statua era molto bella.
Si accorse che erano le 19.20 e così andò verso la strada, prese un taxi e si fece portare a Times Square. Ormai era quasi notte e la via era decisamente stupenda. Piena di luci a led e lampadine colorate, schermi con cartelloni pubblicitari, insegne di bar e ristoranti illuminate. Dopo aver cenato con un Hot Dog, riprese il taxi per farsi portare al Broadwey Theater. Quella sera avrebbero dato il musical della "Spada nella roccia" . Quel film le era sempre piaciuto e poi era divertente vedere come i babbani interpretavano la magia.Alla fine non era tanto diverso dalla realtà. Merlino sembrava simile a quello vero, per quanto ne sapeva lei. Lo spettacolo iniziava alle 21.00 proprio venti minuti prima che arrivò lei.
Erano ormai passate due ore e Altair era ormai convinta che gli "effetti speciali" non fossero poi così babbani. "Le crature magiche che girano nei dintorni" aveva detto Madama Picquery. Possibile che alcune di loro facessero gli attori?
Altair usò la scusa dell'andare in bagno per dirigersi dietro le quinte. "Con i babbani funziona sempre" pensò la ragazza mentre attraversava un corridoio e scendeva le scale.
Si ritrovò davanti a una porta dove era appeso un cartello con su scritto "Vietato entrare. Spazio attori". Appoggiò l'orecchio al legno della porta ma non sentì nulla. Dallo spioncino della serratura e dallo spazio sotto alla porta non si vedeva niente. Provò a girare il chiavistello e si accorse che la porta era aperta. Decise di entrare.Spazio autrice:
Lo so che questo capitolo è noioso e corto ma, come ho scritto nel titolo, è la prima parte di quello che doveva essere un unico capitolo. Ho dovuto fare così xke sennò veniva troppo lungo. Questa parte so benissimo essere noiosetta ma la seconda è tutta diversa, tranquilli.
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Altair: l'aquila volante
FanfictionE se un personaggio che ancora, purtroppo, non conosciamo bene avesse una figlia? E se l'avesse portata nel futuro che è il presente del nostro Harry Potter per risolvere una qualche questione?