Altair aprí la porta. Si aspettava di vedere una stanza malridotta e invece si ritrovò in un giardino pieno di gente e creature strane. Il soffitto dava sul cielo stellato, in fondo alla sala c'era un bellissimo salice piangente bianco attorno al quale giravano delle fate. C'erano tavoli pieni di portate e gli attori che non erano sul palco erano tutti li. Oltre a loro c'erano anche strane donne dalla pelle verde acqua coi capelli blu e delle creature che sembravano folletti. C'erano anche alcuni centauri e altre creature magiche che Altair non aveva mai visto prima, nemmeno nei film o nei libri di scuola. Dall'altra parte dell'albero c'era una grande fontana che spruzzava diversi tipo di colore. In aria fluttuavano sfere cristallizzate che sembravano bolle di sapone.
-Eccola qui!- gridò un centauro
-Ti stavamo aspettando- disse una delle donne verdi ad Altair prendendole la mano e portandola al tavolo delle portate
-Voi... come?- Altair era molto confusa
-Abbiamo visto che sei di Ilvermorny- disse un mago vestito da cavaliere
-Ci stavamo chiedendo quando saresti venuta qui- disse la strega che interpretava Maga Magò
-Veramente io...-
-Ecco serviti pure cara. Allora parlaci un po' di te- disse la donna verde
-Ecco... io non vado a Ilvermorny. Questa me l'ha data Madama Picquery-
-E dove vai a scuola?-
-A Hogwarts-
-Credo di aver capito chi sei- una donna di colore con i capelli verdi e le labbra e gli occhi del blu del mare si avvicinò al gruppo. Era vestita con un semplice top di seta bianca e una gonna che si apriva sul fianco sinistro della stessa seta del top. Sulle braccia aveva dei tatuaggi a mandala argentati. Era scalza e portava una corona d'alloro argentato sui capelli.
-L'hai capito?-
-Appena ti ho vista. Capelli bianco-argento come i suoi, occhi azzurro chiaro come il suo. Pelle candida. Naso fino, perfetto. Tu sei Altair Grindelwald-
D'un tratto tutto il chiacchiericcio si spense. La gente e le creature si girarono verso il piccolo gruppo.
-Sapevo che saresti venuta- continuò la donna
-Sei una veggente?-
-Si. Ma io non uso la sfera di cristallo o le stelle-
-Usi un calderone?-
-No-
-Un grande falò come gli indiani?-
-Nemmeno. Anche se devo dire che ci ho provato-
-Dadi? Tarocchi? Carte?-
-Flora-
-Si può?-
-Io mi chiamo Flora. E uso il linguaggio dei fiori, degli alberi, della terra-
-E i fiori e il resto ti hanno detto che sarei arrivata?-
-Esattamente-
-Posso vedere come fai?-
-Non lo comando io. Quando il messaggio arriva lo sento. Ma non posso decidere io-
-Quindi è questa. La figlia di Grindelwald- disse un vecchio mago
Tutti i presenti iniziarono a bisbigliare fra loro. Sembravano preoccupati.
-Se è davvero sotto la protezione di Madama Picquery, vuol dire che è la benvenuta- disse il mago vestito da Merlino
-E poi è solo una ragazza- aggiunse la donna dalla pelle verde
-Ehm... tu...cosa...-
-Io e le mie sorelle siamo ninfe delle acque salate dell'oceano, cara fanciulla-
-E quelle sono fate?-
-Certamente-
-E quello è un gufo?- chiese poi indicando una specie di civetta nana tutta rosa e dagli occhi e il becco piccolo
-Quello è un Fwooper-
Andarono sotto l'albero. Le fatine erano tutte azzurre ma emanavano luci di diversi colori. Sui rami si trovavano delle specie di scimmie dal pelo platinato e lungo.
-Quelli cosa sono?-
-Si chiamano Demiguise. Hanno un potere speciale: possono diventare invisibili-
-E se toccano una persona mentre diventano invisibili anche quella persona diventa invisibile?-
-Dipende da loro. Se vogliono possono farti diventare invisibile e se non non vogliono no-
Sul tronco dell'albero spuntarono dei piccoli occhietti. Altair cercò di toccare quella parte di ramo ma le parve che la corteccia prendesse vita e se la svignasse sui rami alti.
-Quelli sono Asticelli. Sono molto timidi e vicini alla propria casa, che in questo caso è questo salice. Difficilmente si staccano da qui-
Un asticello tornò davanti alle due e si mise a fissare Altair. Un Demiguise fece lo stesso per poi scendere a terra e alzare la calza destra di Altair, scoprendo il tatuaggio.
-Il suo simbolo- disse il centauro di prima che a quanto pare le aveva seguite
-Ce l'ho da sempre. Evidentemente me lo ha fatto lui- spiegò Altair
-Questo conferma ancora di più chi sei-
-Madama Picquery l'ha visto?- chiese la ninfa
-Ehm no... non mi pare-
La ninfa sembrava riflettere sul da farsi guardando prima Altair poi il tatuaggio, poi il Demiguise, che ricambiò l'occhiata, e poi di nuovo Altair.
-Se il Demiguise l'ha sentito vuol dire che quel tatuaggio ha qualcosa di speciale- disse infine
-È così?- chiese il centauro
Altair non si fidava così tanto di quei tipi da potergli dire la verità. Probabilmente l'avrebbero detto alla Picquery, o forse no... ma comunque era meglio non rischiare.
-No, non ha nulla di speciale. È solo un tatuaggio. Forse l'ha fatto con un incantesimo-
-Probabile- disse il centauro
-Evidentemente il Demiguise sente quello- disse la ninfa.
L'asticello saltò dal tronco alla spalla di Altair e lì rimase.
Fra i tre calò un silenzio imbarazzante. Il Demiguise prese una mano di Altair e la guidò fino all'uscita. Intanto che camminavano Altair sentì dietro di se lo stupore della ninfa
-L'ha resa invisibile!-
-Chissà dove sono finiti- disse il centauroIl Demiguise fece fare il giro della stanza alla ragazza e quando il centauro e la ninfa si furono allontanati dall'albero la portò dal lato opposto in cui si erano fermati prima. Da li schiacciò il terreno in mezzo a due radici e questo si aprì scoprendo una scalinata di radici. La portò in basso e intanto il buco si richiudeva. La scala era a chiocciola e sotto di loro si notava una luce fioca arancione.
Arrivarono alla fine delle scale, circa a cento metri più sotto dall'albero. La luce proveniva da una stanza lontana. Il Demiguise lasciò la mano di Altair e ridiventarono visibili. L'asticello era ancora sulla sua spalla e sembrava non avere intenzione di andarsene. Il Demiguise si mise a guardare Altair.
-Devo andare li?- gli chiese la ragazza
L'animale annuì mentre l'Asticello si aggrappò con più forza ai capelli della ragazza.Altair percorse il corridoio: attorno a lei c'era solamente terra, fango e radici. Alcuni vermi e altri insettini qua e la ma niente di più.
La luce proveniva da una stanza molto ampia e, nonostante l'arancione del fuoco si vedesse anche da fuori, non si riuscivano a distinguere le pareti. Al centro della stanza si trovava un calderone su un mucchio di braci. A lato c'era un piccolo laghetto dove finivano le radici che ornavano quelle che sembravano le pareti della stanza. Dall'altro lato si trovava un tronco con delle ciotole e li accovacciata c'era Flora.-Sei arrivata. Dai, vieni qui-
-Tu... tu vivi qui?-
-No. Questo è solo uno dei miei tanti santuari-
-È in posti come questo che prevedi il futuro?-
-La terra prevede il futuro. Io interpreto e basta. Tu... hai un collegamento con con questo elemento-
-Stai parlando dei quattro elementi? Terra, aria, fuoco e acqua?-
-Esattamente. Tu sei dello scorpione giusto? È un segno d'acqua. Però tu sei collegata alla terra. E la terra... Si nutre dell'acqua-
-È grave che io sia collegata alla terra o... ?-
-Certo che no. Anzi, è meglio. Il tuo nome, invece,... Quello rappresenta l'aria: Altair l'aquila volante, il pilastro dei cieli. E poi l'aquila era uno degli animali simboli di Zeus, dio dei cieli e tutti sanno che uno dei fratelli di Zeus é Poseidone, dio del mare. L'aria è il contrapposto della terra. Pertanto, o hanno sbagliato a darti quel nome... o è un segno del destino-
-Che intendi dire?-
-Che probabilmente tutto questo era già stato deciso. Personalmente, io non credo in queste cose. Ma potrei anche sbagliarmi. Sta a te deciderlo-
-Decidere cosa?-
-La tua strada-
-Non capisco...-
-Il momento arriverà... la terra l'ha predetto-Tutto attorno a loro la terra iniziava a cadere come cascate di sabbia. Inondò la stanza nascondendo completamente Flora dalla vista di Altair
-Quando arriverà? Come farò a capire?!-
-Aspettare è l'unica via- disse la voce di Flora
-Ma io non voglio aspettare!-
-La pazienza è la virtù dei forti-
Altair fu sommersa dalla terra.Si risvegliò circondata da delle ragazze con minigonna e top fin troppo scollati.
-Calma, calma. Se està despertando- disse una di loro
Spagnole, pensò Altair. E dall'aspetto, babbane.
-Estàs bien chica?-
-Si, gracias. Donde... sono*?- Altair aveva studiato un po' di spagnolo come preparazione per le medie ma non ricordava molto.
-Estàs detràs de Broadwey-
-Llama una ambulancia- disse un'altra ragazza
-No! No sirve- dissse Altair alzandosi. Aveva un po' di polvere sui vestiti e sui capelli ma niente di che. Lo zaino era a fianco a lei. Si alzò e lo prese.
-Gracias de todo-
-De nada chica-
-Estàs segura de estar bien?-
-Si si, gracias. Adiòs-
-Adiòs!-Controllò nello zaino: c'era ancora tutto. Erano le undici e mezza e aveva ancora centoventi dollari da spendere. Non voleva rientrare nel "covo di maghi". Sentì qualcosa muoversi nella tasca interna della giacca. Era l'asticello. Era rimasto li tutto il tempo.
-Quanto ho dormito?-
-Non molto. Un quarto d'ora circa, non di più. Poi sono arrivate quelle strane babbane. Stai bene?-
-Si. Te?-
-Anche. Posso restare con te?-
-Certo. Ma non so se la Picquery sarà d'accordo-
-Intanto sto con te-
-Tu sai di che parlava Flora?-
-No-
-Perfetto-Prese un taxi e si fece portare fino a un negozio di articoli misti. Prese "Il gioco di Gerald" il nuovo libro di Stephen King e un lettore musicale portatile con un disco di Michael Jackson e un paio di cuffiette bianche.
Intanto era arrivata la mezzanotte. Altair si mise ad ascoltare la musica. Mentre passeggiava per le strade ripensava a quello che Flora le aveva detto. Il punto era che non ricordava niente, solo la terra che la sotterrava. Andò a sbattere contro un uomo
-Mi scusi- disse cercando di aggirarlo ma questo le prese una spalla.
-Hai finito i soldi eh, niña? -
Era Lopez. Altair non si era accorta che era lui. Non sapeva perchè ma vederlo la rassicurava.
-Eh si. Torniamo al Macusa?-
-Sono qui per questo-
Altair gli prese il braccio e dopo una camminata silenziosa andarono in un vicolo buio e lì si smaterializzarono.*in spagnolo "dove sono" si dice "¿Donde estoy?"
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Altair: l'aquila volante
FanfictionE se un personaggio che ancora, purtroppo, non conosciamo bene avesse una figlia? E se l'avesse portata nel futuro che è il presente del nostro Harry Potter per risolvere una qualche questione?