Capitolo 1

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QUINN:

Il rumore assordante della sveglia mi costrinse ad aprire gli occhi, era arrivato il momento di alzarsi dal letto ed affrontare un'altra giornata.

Detestavo svegliarmi così presto, e dopo tutto questo tempo ancora non mi ero abituata a quegli orari.

Mi guardai intorno per abituarmi alla luce del sole che passava attraverso le tende celesti della mia camera tirandomi su col busto.

Camminai di malavoglia verso il bagno stiracchiandomi la schiena, erano settimane che mi faceva male.

Mi lavai i denti spogliandomi successivamente del pigiama che fino a pochi secondi prima mi teneva al caldo, entrando nella doccia. L'acqua già scorreva calda.

Mi strofinai i capelli più volte con lo shampoo al gusto di vaniglia, il mio preferito, cercando di levare quanta più schiuma possibile.

Presi la spugnetta su cui c'era una giusta quantità di bagnoschiuma iniziandola a strofinare su tutto il mio corpo, dopo un ultima sciacquata uscì dalla doccia infilandomi l'accappatoio il più velocemente possibile, stavo gelando.

Mi strizzai i capelli nel lavandino per poi avvolgerli in un asciugamano bianco. Nel frattempo mi diressi verso l'armadio di legno per prendere dei vestiti puliti da indossare.

Tornai in bagno prendendo dal mobiletto affianco al lavandino l'asciugacapelli blu elettrico, attaccai la spina alla presa più vicina iniziando ad asciugarmi i capelli.

Dopo una buona mezz'ora riposai l'asciugacapelli al suo posto pettinando i miei lunghi capelli neri che ricadevano su tutta la mia schiena arrivando al sedere.

Li avevo sempre portati di questa lunghezza. Non amavo i capelli corti, specialmente su di me.

Non mi preoccupai di sistemare il casino che avevo creato, infatti gettai il pigiama sul letto ancora disfatto uscendo sul terrazzo.

Camminai lentamente arrivando alla ringhiera di ferro.

Cercai il pacchetto di sigarette nella tasca della mia tuta notando che me ne rimaneva soltanto una.

L'accesi velocemente portandola alle labbra.

Subito il fumo invase i miei polmoni, lo cacciai fuori con un semplice sospiro formando delle nuvolette di fumo che svanivano quasi nell'immediato.

Guardai in basso osservando le numerose macchine che sfrecciavano sull'asfalto grigio ricoperto di foglie cadute dagli alberi ormai quasi del tutto spogli.

Era una giornata normale, non faceva ne caldo né freddo.

Alzai gli occhi al cielo non appena sentì qualcuno bussare alla porta della mia camera. Già sapevo di chi si trattava ed era proprio per quel motivo che tutti i miei nervi si contrassero.

Rientrai in camera lasciando la finestra aperta per far passare un po' d'aria.

"Avanti." Dissi infine incrociando le braccia al petto osservando la maniglia abbassarsi.

La mia attenzione si spostò su Stacy, naturalmente.

La donna entrò sorridente trascinando un vassoio pieno zeppo di roba da mangiare.

L'odore del cornetto appena sfornato invase nelle mie narici causandomi un conato di vomito.

"Ciao Quinn, tutto bene ?" Mi chiese richiudendosi la porta alle spalle.

Come al solito evitai di rispondere, ero troppo impegnata ad osservare il vassoio verde che posò con delicatezza sulla scrivania bianca affianco al mio letto.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora