Capitolo 42

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QUINN:

*qualche giorno dopo*

"Sembra che si stia riprendendo." Una voce familiare arrivò alle mie orecchie risvegliandomi, sentivo qualcosa nella vena del braccio destro, qualcosa di molto fastidioso e che di tanto in tanto tirava la mia pelle procurandomi un leggero bruciore.

Corrugai la fronte non riuscendo a capire cosa avessi sbagliato.

Mi ero tagliata le vene, eppure ero ancora qui.

Perfino la morte mi giocava brutti scherzi, speravo di mettere fine alle mie sofferenze e invece no.

Aprì leggermente gli occhi osservando il soffitto della stanza in cui mi trovavo.

"Si, si è sveglia."

Abbassai lo sguardo trovandomi davanti Daniel e Victor insieme ad un uomo mai visto prima che indossava un abito bianco, doveva trattarsi di un medico.

Non sapevo da quanto tempo stessi qui, e sinceramente poco mi interessava.

Justin..

Subito i miei pensieri mi riportarono a lui, a Kevin, Nathan, Chaz e agli altri.

Sentì subito le lacrime farsi spazio nei miei occhi mentre Daniel faceva accomodare fuori l'uomo.

Mi ricordavo di tutto.

Perché non ero morta ?

Perché ?

La porta venne aperta ed entrò Jaxon.

"Resta qui con lei e controlla che non faccia altre stronzate." Sputó innervosito Daniel puntando un dito contro Jaxon per poi uscire dalla porta seguito da Victor.

Jaxon incrociò le braccia al petto avvicinandosi lentamente a me, come se nulla fosse.

"Mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente ?" Urlò infine alzando entrambe le mani in aria frustrato.

"Come fai a stare così ? Cazzo non te ne frega niente di tuo fratello ?"

Strinse i pugni fulminandomi con lo sguardo "tu non sai niente."

"So solo che non te ne fotte nulla."

Si avvicinò a me afferrandomi per i capelli con forza, sgranai gli occhi osservandolo spaventata, non si era mai comportato così.

"Ascoltami bene, non sai assolutamente un cazzo di me quindi non devi sentirti in diritto di parlare. Stai zitta." Mi lasciò i capelli allontanandosi di qualche passo da me, sentì i miei occhi iniziare a pizzicare al ricordo di Justin.

"Lui è morto, anche Kevin è morto. Le uniche persone che mi volevano veramente bene non ci sono più. A cosa serve continuare a vivere ?" Chiesi infine disperata iniziando a piangere.

In questo periodo avevo pianto così tante lacrime da vedermi riflessa in loro.

"Jaxon ti prego uccidimi, non voglio più stare qui a soffrire. Ormai non c'è più nulla che mi vada bene." Aggiunsi infine singhiozzando, portai le mani sulla faccia.

"Non devi dire così Quinn. Sei giovane e hai tutta una vita davanti."

"Mi uccideranno comunque."

"Quinn, ascoltami ti prego. Resta calma." Disse lentamente afferrando la mia mano stringendola, presi a respirare lentamente chiudendo gli occhi.

Mi stava venendo un attacco di panico

"I-io non riesco a respirare." Sussurrai tra un respiro e l'altro deglutendo a fatica.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora