Capitolo 28

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QUINN:

Mi rigirai per l'ennesima volta sentendo il mio letto sempre più scomodo.

Come era possibile che improvvisamente fosse diventato così ?

Sbuffai e sempre con gli occhi chiusi provai a prendere le lenzuola ma stranamente non le trovai.

Avevo freddissimo ma dove erano finite le coperte ?

Aprì gli occhi non riuscendo a vedere bene per via delle persiane abbassate.

Chi era stato a chiuderle ?

Odiavo svegliarmi senza la luce del sole.

Sbuffai girandomi intorno e solo in quel momento mi accorsi che quello su cui ero stesa non era il mio letto bensì il pavimento.

Come ci ero finita qui ?

Alzai lo sguardo verso il letto socchiudendo gli occhi per il dolore che provavo alla schiena.

Intravidi un ragazzo steso sul mio letto, aggrottai la fronte mettendo a fuoco l'immagine del giovane steso comodamente su quello che era il mio letto fino al giorno precedente.

Mi alzai aprendo le persiane per poterci capire meglio.

Stavo sognando ?

Chi era sto tipo ?

"Ma che cazzo fai ? Quinn chiudi immediatamente quelle persiane." Sbottò subito con la sua fastidiosa ma familiare voce.

Solo allora mi accorsi che si trattava di Nathan.

Il tipo che mio padre aveva portato qui.

Mi avvicinai a lui afferrandolo per il ciuffo che aveva davanti al viso alzandolo dal letto.

"Ascoltami bene, per colpa tua ho dormito su un fottuto pavimento e adesso ho le ossa a pezzi." Ringhiai più acida che mai spingendolo all'indietro.

Non si mosse nemmeno di un centimetro prendendo a fissarmi come se fossi un insetto schifoso.

Stavo per entrare nel bagno ma venni afferrata da lui per le braccia e sbattuta con la schiena contro il letto.

Rimasi confusa osservandolo incredula, aveva un ghigno divertito sul viso.

Si mise a cavalcioni su di me alzandomi entrambe le mani sulla testa stringendomi i polsi.

"Come cazzo osi parlarmi in questo modo ?" Mi urlò contro fulminandomi con lo sguardo.

Gli diedi una ginocchiata nelle parti intime facendolo togliere da sopra di me.

Ripresi aria sentendo il cuore accelerare i battiti.

"Non provare mai più a toccarmi."

"Giuro che se vengo lì ti ammazzo." Gemette mentre si teneva le parti intime con entrambe le mani.

Scappai in bagno chiudendomi dentro a chiave.

Questo ragazzo era completamente pazzo.

"Tanto prima o poi uscirai da lì." Lo sentì urlare sentendo poi la porta della camera chiudersi.

Perfetto avevo un altro psicopatico in casa.

Mi massaggiai i polsi decidendo di farmi una doccia.

Ancora non capivo per quale assurdo motivo Justin lo aveva portato qui.

Chi cazzo era ? Un suo amico ?

E poi perché doveva stare per forza con me ?

Ogni cosa che faceva sembrava che la facesse solo per infastidirmi e ferirmi, forse si divertiva a trattarmi così.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora