Capitolo 10

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JUSTIN:

Sinceramente non capivo perché a Quinn desse fastidio la presenza di Jennifer, infondo era una donna simpatica, allegra e solare.

Appena avevo detto che sarebbe venuta a stare da noi lei se n'era scappata via, in camera sua.

Era la mia ragazza e volevo vivesse insieme a me, cosa c'era di sbagliato ?

Sbuffai poggiandomi alla mia auto, stavo aspettando che Jennifer scendesse di casa. Era circa mezz'ora che attendevo.

"Ciao amore." Sentì queste parole osservandola scendere i gradini. Indossava un jeans stretto a vita alta che metteva in risalto le sue forme perfette.

Era davvero bellissima.

I capelli biondi erano sciolti e le ricadevano sulla spalle, era truccata con un sottile strato di eye-liner e del mascara nero, sulle labbra aveva un rossetto color carne.

L'aiutai subito con le valigie regalandole un dolce bacio a stampo.

Entrammo in macchina una volta finito di sistemare tutto tornando a casa mia, si sarebbe trasferita da oggi.

Non potevo essere più felice.

Controllai l'ora sull'orologio, portava le 11,30 di mattina, in poco tempo arrivammo fuori casa, scendemmo velocemente incamminandoci verso la porta d'ingresso che trovai aperta.

Entrammo fermandoci in cucina dove c'erano tutti, compresa Quinn.

"Ciao." La salutai alzando una mano, mi lasciò un occhiata alzando il capo in segno di saluto, era ancora arrabbiata.

Sospirai sedendomi su una sedia facendo sedere Jennifer sulle mie gambe accarezzandole la coscia.

"Ciao a tutti ragazzi." Salutò mostrando un bellissimo sorriso a 32 denti, i ragazzi ricambiarono, tutti tranne Quinn, ovviamente.

Alzai gli occhi al cielo, mi faceva imbestialire quando si comportava così. Era una maleducata del cazzo.

La voglia di prenderla a schiaffi e farle salutare Jennifer con la forza era pari a mille ma decisi di trattenermi.

Corrugai la fronte pensando a cosa avrei dovuto fare, osservai il calendario ricordandomi subito. Era giunto il momento di pesare Quinn.

In un modo o in un altro avremmo discusso, di nuovo.

Sospirai "tesoro, devo un attimo alzarmi." Dissi aspettando che si togliesse dalle mie gambe.

Mi aggiustai il jeans avvicinandomi a Quinn, speravo solo che non avrebbe fatto i capricci come al solito.

Le afferrai delicatamente il polso facendola alzare dalla sedia su cui era comodamente seduta.

"Devi pesarti, forza andiamo di sopra." Annunciai aspettando che venisse.

Non si mosse guardandomi con la bocca aperta, avevo sbagliato a dirlo davanti a tutti ma ormai era fatta.

"Perché devi pesarla ?" Chiese Jennifer aggrottando la fronte.

Quinn abbassò lo sguardo non rispondendo alla domanda di Jennifer né alla mia richiesta. Infatti rimase seduta osservandosi le mani.

"Andiamo, dai." Dissi esasperato aspettando che camminasse verso le scale. Speravo vivamente che mi desse retta.

Per fortuna non se lo fece ripetere un'altra volta facendo come le avevo chiesto.

Ammettevo di essere in ansia, avrei tanto voluto che fosse ingrassata, anche di poco ma non toccava quasi mai cibo e se lo faceva poi lo vomitava, quindi dubitavo fortemente che avesse preso peso, anzi.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora