Capitolo 32

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JUSTIN:

Non ci potevo credere, quello stronzo di Daniel era arrivato addirittura a minacciare mia figlia per impadronirsi del territorio.

Doveva solo provare a sfiorarla con un solo dito e gli avrei conficcato una pallottola in quella testa di cazzo che si ritrovava.

E poi perché cazzo aveva scritto figlia con le virgolette, Quinn era mia figlia e questo era chiaro come l'acqua, insomma anche se non avevamo mai fatto le analisi sapevo che lei fosse mia figlia.

La scritta era stata fatta con una vernice rosso scuro, uguale al sangue.

Mi avevano rovinato la parete per una minaccia ? Cristo non potevano farlo in un altro modo ? Ah, che cazzo.

Strinsi i pungi sentendo la rabbia ribollirmi nelle vene, questa me l'avrebbe pagata.

Non doveva azzardarsi a mettere Quinn in mezzo a tutta questa merda, lei era la mia bambina e se le fosse successo qualcosa me la sarei presa con lui.

"C-chi è stato ?" Mi voltai trovando Quinn con le lacrime agli occhi, il labbro interiore le tremava, non faceva altro che leggere quella scritta maledetta.

Sbuffai frustrato tirando un pugno al muro "Quinn, vattene in camera tua."

"No, voglio sapere che sta succedendo."

Stavo per perdere la pazienza, se non faceva come le dicevo io non avrei risposto delle mie azioni.

"Ti ho detto di andare in camera tua." Urlai facendola sobbalzare, l'unico modo per farle face ciò che volevo io era in questo modo, spaventandola.

Abbassò la testa camminando verso le scale per andarsene in camera sua.

Sospirai girandomi verso i ragazzi.

"Justin, capisci che cosa significa ?" Sbottò Chaz alzando le mani in aria, mi tirai i capelli frustrato poggiandomi con la schiena alla parete.

"Lo so cazzo, non è colpa mia non sono riuscito a proteggerla abbastanza, adesso è in pericolo." Sbottai alzando le mani in aria per la frustrazione.

Jennifer indietreggiò con la sedia sbattendo le pupille per la paura.

"E tu non hai visto nulla ?"

Lei alzò lo sguardo verso di me schiudendo la bocca "i-io n-non ho visto n-nulla.." balbettò abbassando di nuovo lo sguardo.

Corrugai la fronte a quella improvvisa azione, perché abbassava lo sguardo ?

"Sai qualcosa che dovrei sapere, Jennifer ?" Chiesi seccato portando una mano sul fianco, scosse la testa continuando a guardare qualsiasi cosa tranne che me.

"Vado di sopra a riposarmi un po.." Disse infine salendo le scale.

Ero un vero idiota la stavo seriamente accusando ? Doveva solamente essersi spaventata.

Abbassai lo sguardo sul pavimento riflettendo su cosa fosse meglio fare.

In questi giorni che ero stato via avevo avuto abbastanza tempo per pensare e prendere una decisione.

Non potevo rischiare di mettere in pericolo la vita di mia figlia per colpa dei miei nemici, volevo e dovevo proteggerla da tutto e da tutti.

"Daniel farà di tutto pur di distruggerci, anche fare del male a Quinn." Parlò Dan stringendo o pugni, mi morsi il labbro ravvivandomi i capelli.

Sapevo cosa fare, ma non avevo il coraggio di farlo.

"Nathan, potresti andare a vedere come sta Quinn ?" Gli chiesi gentilmente mettendomi le mani nelle tasche del jeans scuro che indossavo.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora