Capitolo 22

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QUINN:

La sua espressione era indescrivibile, mi stava uccidendo con lo sguardo.

Mi teneva ferma per il polso mentre aspettava da me una risposta che non arrivò, ero completamente spaventata, non riuscivo a proferire parola.

Qualsiasi cosa avessi detto sarebbe risultata sbagliata e avrebbe soltanto capito male.

"Lasciala." Ringhiò Kevin spingendo mio padre con tutta la sua forza allontanandolo da me.

"Tu sei quel Kevin, giusto ?" Chiese Justin osservando il ragazzo di fonte a lui con disprezzo.

Kevin annuì "esatto, sono il ragazzo di sua figlia."

Justin restò in silenzio squadrandolo, lui non aveva mai visto Kevin e non sapeva com'era fatto.

"E cosa cazzo ci facevi nel letto con mia figlia ?"

"Non stavamo facendo assolutamente niente." La sua voce era alta, questo fece incazzare ancora di più Justin.

Detestava quando qualcuno si permetteva di mancargli di rispetto. 

"Non sei il benvenuto qui. E tu,-" mi si avvicinò puntandomi un dito contro "-dopo quello che ha fatto osi portarlo in questa casa e starci a letto insieme ?"

"Abbiamo fatto pace." Sussurrai abbassando lo sguardo.

"Che cazzo c'entra ?" Urlò alzando entrambe le mani in aria.

Mio padre afferrò sia me che Kevin per le braccia portandoci al piano di sotto.

In poco tempo arrivarono anche i ragazzi, attirati dalle urla.

"Cosa sta succedendo ?" Chiese preoccupato Damon osservando me, Justin e poi Kevin.

"Succede che questi due erano nello stesso letto, insieme." Sbraitò mio padre alzando le mani in aria. 

Avrei voluto sotterrarmi in quel preciso istante.

"Non in quel senso." Urlai subito verso i ragazzi.

Poteva almeno essere più esplicito, non stavamo mica facendo sesso.

"E finiscila cazzo, quando tu sei nel letto con Jennifer io non ti rompo i coglioni." Sbottai fulminandolo con lo sguardo, stava davvero esagerando.

"Io sono grande." Precisò lui digrignando i denti, risi "si solo di età, per il resto ti comporti come un bambino."

"Quinn, stai davvero esagerando." Mi rimproverò serio puntandomi un dito contro, rimasi in silenzio alzando gli occhi al cielo.

"Dai Justin, infondo non stavano facendo nulla." Intervenne Jennifer facendo spallucce, da quanto questa era qui ?

"Allora prego, invita tutti i tuoi amici maschi e mettiti nel letto con loro. Tanto dai confidenza a chiunque." Sbottò accennando del sarcasmo nelle prime parole, sgranai gli occhi a quello che aveva detto.

"Mi stai dando della poco di buono ?" Chiesi facendo un passo verso di lui indicandomi con un dito.

"Beh, tale madre tale figlia." Rispose avvicinando il suo viso al mio per poi squadrarmi con disgusto.

Mi crollò il mondo addosso.

Lo aveva rifatto, aveva ferito me e mia madre ancora una volta.

"Ma come cazzo ti permetti ? La mia ragazza non è una troia." Sbottò Kevin facendo un passo verso mio padre, lo interruppi alzando una mano.

"Non ne vale la pena, mi fa solo schifo." Dissi semplicemente formando una smorfia di disgusto sul mio viso.

Quale padre direbbe mai una cosa del genere alla propria figlia ? Io ero tutto tranne che una puttana, e per quello che sapevo di mia madre neanche lei era una troia.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora