Capitolo 24

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JUSTIN :

"Cosa le porto da bere ?" Mi chiese un ragazzo sui 18 anni circa, "una birra." Dissi freddo girandomi verso i miei amici, eravamo andati in un bar qualsiasi per passare il tempo.

"Quando dirai a Quinn che tu e Jennifer volete sposarvi ?" Mi chiese Chaz poggiandomi una mano sulla spalla.

"Quando ne avrò voglia." Sputai fuori scrollandomi di dosso la sua mano.

Damon mi guardò severamente muovendo la testa in segno di negazione, cosa voleva ?

Non mi interessava nulla di Quinn, di sicuro la cosa non le sarebbe piaciuta e avrebbe fatto di tutto pur di rovinarmi il matrimonio.

Aveva fatto benissimo ad andarsene.

Infondo la vita era la sua e se voleva andarsene poteva benissimo farlo, di certo io non le sarei corso dietro.

Quella piccola insolente, era molto meglio non averla in mezzo ai piedi, da quando era andata via in casa regnava la pace e la tranquillità.

Finalmente la mia birra arrivò, portai la bottiglia di vetro sulle labbra bevendone una buona quantità.

"Almeno sai come sta ?" Mi chiese di punto in bianco Ryan attirando la mia attenzione.

"No e non mi interessa saperlo."

"È tua figlia, quando imparerai a comportarti da padre ?" Mi rimproverò Chaz stringendo i pugni.

"Sai perfettamente che non ne sono capace, preferisco che si allontani da me, è meglio così." Mormorai, era giusto che Quinn si dimenticasse di me per sempre, non avrei mai imparato a fare il padre e prima lo capiva meglio era per tutti.

"Sei una vera testa di cazzo." Sbottò Seth guardandomi male, lo fulminai con lo sguardo poggiando la bottiglia con violenza sul tavolo. Mi avevano stancato.

Pagai quello che avevo ordinato uscendo poi dal locale.

Impossibile, erano sempre dalla parte di Quinn, nonostante tutto quello che aveva fatto lei.

Camminai verso la mia auto partendo alla massima potenza, mi era passata la voglia di divertirmi.

Volevo andare da lei solo per dirle che io e Jennifer volevamo fare una cena per dichiarare ufficialmente che volevamo sposarci, se lei voleva venire bene altrimenti la sua assenza non avrebbe fatto male a nessuno.

Era così stronza che non capivo nemmeno come facesse ad attirare tutti, i miei amici erano completamente andati, mai nella loro vita avrebbero dato ragione ad una mocciosa di 17 anni, invece con Quinn era diverso.

Quella ragazzina era riuscita ad abbindolare tutti per bene.

Entrai in casa trovando Jennifer seduta sul divano, mi avvicinai a lei sedendomi "ciao bellezza." Dissi lasciandole un bacio sulla guancia, mi sorrise posizionando il suo perfetto sedere sulle mie gambe.

Dio avrei voluto sbattermela in questo preciso momento.

"Oggi dovrò andare da Quinn." Dissi seccato portando la testa all'indietro, Jennifer alzò gli occhi al cielo "perché ? Devi andare da lei per rovinarti la giornata ?"

Sospirai "le dirò solo che abbiamo organizzato questa cena e che se vuole può venire." Dissi semplicemente facendo spallucce.

Jennifer sospirò "fa quello che ritieni giusto fare."

"Ci vado ora, tornerò tra qualche ora." Detto questo mi alzai uscendo di casa.

Non mi andava per niente di vedere quel piccolo mostro.

My 'Dad'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora