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Il viaggio non era lungo, ma gli imprevisti potevano attardarlo di molto. Lauren conosceva a menadito la città, ma la presenza di Camila poteva destare qualche sospetto negli sguardi attenti e causare non pochi rallentamenti. Per questo la corvina aveva scelto un percorso alternativo, più insidioso ma meno in vista. I suoi sensi erano costantemente in allerta, i muscoli del corpo concentrati a registrare e a sventare qualsiasi minaccia.

Focalizzarsi richiedeva impegno e per questo Lauren appariva lontana mille miglia anche se sedeva al sedile accanto al suo. Non spiccicava parola e non le rivolgeva nemmeno uno sguardo. Trasportare un pacco o Camila era lo stesso per lei. O almeno: Camila si sentiva così standole vicina.

L'abitacolo emanava un forte odore di fumo e polvere. Si chiedeva quanti viaggi avessero percorso su quel catorcio, immettendo merce illegale a River Side. Ironico come gli eventi ti possano porre di fronte ai paradossi della vita.

Il sole era alto in cielo, ma ancora per poco. I raggi si erano indeboliti sul calare dell'orizzonte e diffondevano non più di un lieve tepore, donando ristoro dopo l'afa del pomeriggio. Camila schiuse la mano fuori dal finestrino per carezzare un baffo di luce. Lauren, invece, abbassò l'aletta per schermarsi dai riflessi abbaglianti. Ma non solo. Da quella parte dell'isola ogni raggio poteva essere fatale, quindi gli abitanti avevano interiorizzato gesti difensivi dall'ambiente stesso. Anche godersi un tramonto, per loro, era un lusso di cui non sentivano neanche la mancanza. Camila ritrasse la mano all'interno dell'abitacolo e guardando la disperazione attorno che affliggeva un luogo così tanto vicino alla sua normale esistenza, avvertì un senso di colpa nel notare l'assenza di segni di scottatura sulla pelle immacolata.

«Stiamo giungendo nella parte più degradante dell'isola. Ti consiglio di stare attenta.» Lauren si pronunciò all'improvviso, cogliendola alla sprovvista.

«Devo fare qualcosa per, uhm, proteggermi?» Domandò titubante, intuendo che avesse usato l'aggettivo "degradante" solo per addolcire la pillola.

«Chiudere gli occhi.» Rispose austera la corvina, trovando il modo di screditarla anche in quell'occasione.

Camila si morse la lingua per non replicare. Voleva solo tornare a casa. Non le interessava nemmeno tentare di farsi valere. La sua restia non dipendeva dal coltello che penzolava sul fianco di Lauren, piuttosto per il muro che aveva dentro.

Appoggiò la fronte contro il finestrino per ricevere un po' di refrigerio dal caldo e dai pensieri. La strada sotto di loro diveniva man mano più impervia, ma non ci fece molto caso. Avevano superato schiere di baracche, incroci lugubri e vicoli asfissianti; di certo il timore iniziale era svanito trovando riposo nell'abitudine.

Un dosso fece singhiozzare l'auto, dissipando il principio di un sogno inquieto. Camila aveva già il fiato mozzato dal sobbalzo, ma lo perse del tutto osservando al di là dal vetro. Tra la spazzatura ammassata agli angoli della strada si intravedevano vecchie bende sanguinolenti abbandonate. Percorrere la carreggiata era difficile non a causa dell'asfalto vaiolato, ma per i bossoli che seminati come fiori non generavano alcuna vita bensì la cancellavano. Le persone più fortunate si erano procurate del materiale, ma poi avevano dovuto scegliere se impiegarlo per la porta o il tetto. A quelle più sfortunate non era dato scegliere. Per ripararsi dal maltempo contavano sull'ombra del ponte che sorvolava le loro teste. Lo sferragliare del treno tramandava un tremito ai pochi piatti ancora intatti all'interno delle abitazioni, ma non copriva il pianto dei bambini. Gli adoloscenti, invece, fissavano inespressivi l'auto sfilare a passo d'uomo sulla strada. Non erano abituati a vederne una, eppure non si aspettavano niente e nemmeno lo pretendevano. Pareva che in quel luogo avessero abbandonato la vita già prima di nascere.

«Che cos'è questo posto?» Chiese con un filo di voce Camila. Aveva un tono spettrale tanto quanto i fragili corpi delle persone che si trascinavano dentro i loro stracci.

Opposite SidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora