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La notte era tramontata nel cielo, ma Camila dubitava avrebbe mai abbandonato gli occhi di Lauren. In un giorno colmo di speranza per lei, aveva dovuto sottrarle tutte alla corvina. Adesso sapeva cosa significava essere suo padre, solo che a Camila non piaceva per niente, ma neanche Lauren la odiava per quello.

Dopo la confessione si era rinchiusa nel silenzio, racchiudendosi nel suo sguardo pensieroso e impenetrabile. Adesso ricordava anche perché il muro non le era mai piaciuto: forse la proteggeva, ma le rendeva impossibile scoprire da cosa. La stessa sensazione l'avvertì quel giorno, di fronte al marmoreo momento di riflessione della corvina.

C'erano voluti due lunghi giorni per sbeccare il vaso del silenzio, poi Lauren, improvvisamente, si era presentata alla porta della sua stanza e le aveva chiesto se cortesemente potesse accompagnarla da Taylor. La verità gliel'avrebbe spiegata lei stessa, ma aveva bisogno di qualcuno che conoscesse i dettagli. Lei probabilmente aveva preferito dimenticarli, dopo averci convissuto quarantotto ore ininterrottamente. Mentre traversavano i corridoi, Lauren la precedeva e Camila registrava ogni sospiro che le ingrossava le spalle, rimpicciolendo il suo cuore. Per un attimo, ebbe la sensazione di trovarsi lì solo per spalleggiarla. Ma in quel caso avrebbe bussato ad altre porte... No?

Taylor era perennemente avvolta nella penombra. La luce troppo intensa provocava un mal di testa lancinante, nella maggior parte dei casi. Il fascio nitido proveniente dal corridoio la investì in pieno. Lei scansò rapidamente il capo, ma non abbastanza da ignorare l'espressioni affrante delle ragazze. Era rinchiusa da diverso tempo in quella stanza per aver dimenticato il Mondo, ma ricordava bene come si comunicassero le brutte notizie. E aveva il sentore che quella fosse peggiore di tutte le altre, compresa la notizia che l'aveva relegata fra quelle quattro mura.

Lauren si sedette vicino al letto, giunse le mani sulle ginocchia divaricate assumendo una postura autoritaria, ma commise l'errore di abbassare gli occhi; lei non avrebbe permesso a nessuno di carpire le sue debolezze, nemmeno di fronte a nessuna spada avrebbe supplicato pietà. Ma se in gioco c'era la vita di sua sorella, ogni lama sarebbe divenuto il suo altare.

Purtroppo, però, le radiazioni avevano spodestato qualsiasi Dio. Restava un cielo sgombro e un trono occupato. Tutti ora si inginocchiavano solo davanti al Re, ma nessuno si aspettava davvero niente, perché il loro Dio aveva un solo volto ed era lo stesso di chi aveva frazionato l'inferno in terra.

«Dimmelo e basta.» Mormorò fioca Taylor. Ogni giorno la stremava sempre di più.

Lauren, spiazzata, schiuse la bocca, ma la verità era un macigno che cercava di risalire il pendio delle sue labbra. Scosse impercettibilmente la testa. Era la stessa persona che possedeva uno stuolo di combattenti al suo servizio, ma a volte tutti dimenticavano che in realtà non era più di una ragazza cresciuta troppo in fretta fra una primavera e l'altra. Avere più spine che petali non significava essere pronti a pungere.

Le pupille vitree della ragazza cercarono lo sguardo fisso di Camila. Lei non lo aveva distolto. Sapeva che nel mare di dolore ogni scialuppa era meglio di qualsiasi onda d'incertezza.

«Il Rematil è prodotto dai laboratori Remax.» Inspirò profondamente. Era la seconda volta che guardava negli occhi una sorella lasciandola a morire. «Prelevano il sangue dai soggetti per sintetizzare le fiale.»

Le pupille di Taylor si dilatarono alla velocità con cui il buco nell'ozono aveva dilaniato il cielo. Le radiazioni forse non potevano toccarla, ma lo sguardo di Taylor non avrebbe mai smesso di contagiare i suoi pensieri.

«Che figli di puttana.» Imprecò raucamente, strappando un sorriso genuino a Lauren. Uno spiraglio di gioia in un cielo pieno di tristezza.

«Tu sei la prima a saperlo. Non lo abbiamo detto a nessun altro.» Con lo sguardo cercò l'appoggio da parte di Camila che annuì. «Quindi, se continuare a usare le fiale o meno, è una decisione che spetta solo a te.» Le nocche delle mani le si sbiancarono per l'aumento di pressione esercitata sulla stretta molle di Taylor.

Opposite SidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora