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Il silenzio respirava nelle stanze. Cercavano negli specchi l'ultimo riflesso della loro umanità. Volti che avrebbero avuto la stessa pelle, ma mai più la stessa espressione. La guerra lavava via le ingiustizie col sangue, ma incideva la giovinezza con lo stesso coltello. Non tutti i tagli sarebbero divenuti cicatrici. Non tutti gli uomini sarebbero rimasti umani. Solo i morti. Solo coloro che perivano prima delle lodi, che ricevevano fiori e non medaglie, che non avrebbero camminato un solo passo sulla testa dei loro fratelli; solo loro avrebbero conservato l'umanità intatta. La vittoria non donava pace ai cuori dei combattenti, prometteva solo riposo ai figli, ai caduti, agli oppositori. Camila si guardò allo specchio un'ultima volta. Addio.

Avevano stilato delle priorità. Attraverso la descrizione di Camila, avevano abbozzato una mappa su cui muoversi e studiare. Le opinioni erano tutte diverse, ma erano tutti concordi su quale fosse l'obiettivo primario: riportare a casa i ragazzi. Camila aveva offerto una mappatura sommaria dell'ambiente, lasciando ai ragazzi solo l'immaginazione come via alternativa. Non una tattica militare impeccabile. Nessuno si era perso d'animo, ma erano incrementate le occhiatacce da parte di Normani. Non solo si stavano avventurando dall'altra parte del muro, ma lo stavano facendo anche alla cieca.

«Perché non possiamo scegliere uno degli edifici che abbiamo già fatto perlustrare dai nostri infiltrati?» Aveva chiesto.

«Perché è arrivato il momento che anche loro ci temano.» Aveva risposto Lauren. Per quanto quell'abito si addicesse alle curve della verità, nascondeva una tasca piena di bugie. Normani lo sapeva. E anche Lauren.

Aveva cambiato idea perché Camila lo aveva proposto. Aveva più fede in lei che in una pistola carica, e non era solo la pericolosità della cieca fiducia a turbarla, ma anche vederla regalata ad una persona che non sarebbe mai stata lei, che non aveva mai fatto sforzi per guadagnarla e che non le sarebbe mai nemmeno somigliata.

Non ne avevano più parlato. Normani, recalcitrante ma diligente, si era presentata a tutte le riunioni e aveva esaminato minuziosamente il piano assieme agli altri. Adesso erano giunti ad una conclusione e dovevano solo metterlo in atto. Tre squadre composte da sei ribelli si sarebbero nascoste nei camion di ritorno a River Side. I ragazzi infiltrati al confine, si sarebbero assicurati di essere presenti quella notte. Una finta perquisizione dell'abitacolo avrebbe permesso ai gruppi di sconfinare senza rogne. La parte difficile arrivava dopo. Una volta raggiunto River Side, sarebbero stati da soli con le loro forze... E le loro prigioni. Sbarre di pensieri imprigionavano azzardate speranze. Le armi erano alla pari, ma anche la rabbia. Per la prima volta dopo innumerevoli anni, anche dall'altra parte del Mondo qualcuno soffriva. E soffriva dello stesso dolore inflitto agli ultimi: la perdita.

Avrebbero cercato di limitare i danni, ma sapevano di non poter sperare nello stesso trattamento dalla parte nemica. Per loro morire era una triste abitudine, ma per il nemico era un'inaspettata vergogna. C'era disonore nell'essere simili. Ignominia nel cadere tutti ugualmente. Se avessero potuto chiedere qualcosa al Cielo, avrebbero chiesto una morte diversa fra loro e gli altri.

Lauren sapeva quanto la rabbia fosse dannosa. Capiva perché la malattia sollevasse così tanta paura: perché non c'è male al Mondo che non sia figlio della collera. E i loro vicini erano indicibilmente arrabbiati. Non solo avevano seppellito i propri fratelli, ma avevano anche capito che non sarebbe stata l'ultima volta. Lauren sapeva, perciò, quanto sanguinosa sarebbe stata quella prima battaglia. Si scontravano generazioni di dolore, proiettili di sofferenza avrebbero rintronato orecchie sorde. Nessuno uomo si sarebbe salvato, nemmeno i vivi. Soprattutto i vivi.

Si appoggiò contro la scrivania e contemplò il paesaggio fuori dalla finestra. Per quanto le cose stessero cambiando, il palazzo restava sempre lo stesso. Ogni fuoco scatenato fino ad allora era solo un'altra luce che illuminava le finestre d'oro. Strinse più forte il bicchiere nella mano. Una sete che non si sarebbe placata. Potevano abbattere l'intero muro, ma solo quando le fiamme avrebbero finalmente avvolto le guglie intoccabili del castello, il Mondo avrebbe riconosciuto il Cielo estendersi più in alto di esse. Fino ad allora, nessuna nuvola passeggiava più in alto della bandiera. Lauren immaginò quel momento. Era un lusso che si concedeva da qualche tempo ormai. Da quando Camila aveva concretizzato le loro utopie. Ora la guerra non era più una dolce illusione dove trincerare le proprie amarezze: era divenuta una realtà dove rivendicarle tutte.

Opposite SidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora