«Fa male?» Il ragazzo fece una leggera pressione.«Nah, tutto ok.» Scosse la testa Dinah, ma strinse più forte la mano di Normani quando le richiusero la ferita con i punti.
«Beh, ecco fatto.» Sorrise compiaciuto del suo lavoro. «Torna tra qualche giorno a togliere il punti. Resterà solo una cicatrice.» Stavolta il sorriso era dedicato al sollievo provato nel non dover seppellire un altro corpo.
«Grazie, Evans.» Gli diede una pacca sulla spalla, lasciandolo tornare ai suoi doveri.
Normani sospirò grevemente quando il ragazzo richiuse la porta alle sue spalle. «Porca troia.»
«Tutto bene, tranquilla.» La rassicurò, rivestendosi.
«Tutto bene un cazzo, Dinah.» Sbottò, per l'ennesima volta in quella mattinata. «Non sarebbe dovuto succedere. Camila doveva proteggerti.» Ringhiò.
«Camila aveva le frecce contate.» Cantilenò ormai conoscendo a memoria il ritornello delle lamentele dell'amica.
«Una per salvare il culo a Lauren l'ha avuta però.»
«E ha fatto la scelta più giusta.» Dinah si voltò lanciando un'occhiata ammonitrice alla ragazza.
Normani serrò la mascella, sostenendo lo sguardo sbieco finché non le fu più possibile. Abbassò gli occhi verso il pavimento, ancora borbottando però.
«Normani, questa è una guerra. A tutti gli effetti adesso.» Fece una pausa, ponderando il peso di quella verità. «Qualcuno non si salverà e non puoi sapere se saremo tu, io o Evans o chi per lui. Camila non poteva salvarci tutti, ha fatto il possibile e tu non puoi fargliene una colpa.» Intercettò il suo sguardo per accertarsi il messaggio arrivasse a destinazione. «Io me la sono cavata con uno sfregio, a qualcuno sarebbe potuta andare molto peggio. Ha fatto la scelta più giusta. Se mi avesse evitato una cicatrice, ma fosse morto qualcun altro, l'avresti incolpata anche di quello. Smettila di odiarla per colpe non sue. Dobbiamo lottare tutti insieme per vincere questa guerra, per favore.» Non slegò i suoi occhi dal nodo dei suoi finché Normani non annuì.
In fondo sapeva che Dinah aveva ragione, ma lei non era a conoscenza del patto stretto durante la notte con Camila. Si era fidata di lei, ma non aveva ottenuto lealtà. La sua promessa erano state parole al vento. Per questo tentasse di accontentarsi delle spiegazioni di Dinah, le mani si stringevano ancora pensando a Camila. Una promessa spezzata era più grave della sua stessa vita, anch'essa spezzata.
Camila era stata convocata da Lauren. Si stava dirigendo verso la sua stanza, ripassando involontariamente la nottata passata. Gli eventi si ripetevano come musica nella sua testa. Un tormentone di piombo e schiamazzi che la teneva sveglia da ininterrotte ore. Aveva ripensato alla sequenza di fatti che avevano prodotto l'evento più angosciante. La mano toccava la faretra, le ciglia sbattevano da una parte all'altra rallentando il respiro ma aumentando l'agilità. Il suo corpo si tendeva istintivamente verso Lauren, come fosse naturale proteggerla, più che oneroso; un impulso atavico radicato in terreni più profondi del dovere.
Il boato dello sparo le rimbombava nelle orecchie e il viso di Dinah, storpiato dal dolore, emergeva anche nel buio. Aveva scatenato una guerra, ma aveva imparato solo dopo che per vincerla bisognava comunque sacrificare qualcosa. O qualcuno. E ora temeva anche che più grande fosse il sacrificio meno soddisfacente sarebbe stato il trionfo. Se avesse perso anche Dinah quella notte -per colpa sua soprattutto- non avrebbe più guardato il Mondo con gli stessi occhi, nemmeno il Nuovo Mondo per cui lottava sarebbe stata una degna ricompensa. Il suo cuore batteva domandosi quanto ancora poteva sopportare in nome di un regno che sarebbe sorto sulle ossa dei suoi compagni. Qualcuno sarebbe morto, ma Camila avrebbe preferito inginocchiarsi al Re piuttosto che sapere chi la guerra avrebbe portato con sé nella polvere del mattino. Quali catene era disposta a tollerare in nome della libertà? E quali avrebbero avuto le chiavi per viverla?
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Opposite Sides
FanfictionIl mondo conosciuto è cambiato per sempre. Le radiazioni hanno perforato il buco nell'ozono una volta per tutte, separando la civiltà in coloro che possono sperare in un domani e in coloro che devono decidere se impazzire a causa degli effetti colla...