Ad ogni notte insonne seguiva un giorno estenuante. Al calare delle luci, quando nessuno abbisognava più di loro, si riunivano in una stanza. Tutti i dubbi venivano scandagliati più volte, finché tutti erano certi di non aver trascurato alcuna variabile. Non potevano permettersi di sbagliare. Non solo perché c'era la loro vita in gioco, ma soprattutto perché c'erano tutte le altre in ballo. Spingersi tanto oltre avrebbe causato conseguenze che si sarebbero riversate su tutti coloro che avevano scelto di aderire alla causa di Lauren. La causa stava diventando lotta e si sarebbe perdonata solo se la lotta fosse stata giustificata.«Non possiamo sbagliare.» Mormorava prima o dopo una riunione. I pensieri non si diradavano mai per davvero: un incendio non è fatto solo di fiamme, ma anche di polvere e cenere.
Camila si accertava che tutti i dettagli fossero impeccabili. Niente era lasciato al caso, nemmeno il caso stesso. Avevano vagliato tutte le possibilità, anche -e soprattutto- quelle peggiori, ed avevano trovato una soluzione per ognuna di esse. Era questione di ore prima che Lauren prendesse le redini del carro per far galoppare i cavalli della tenacia. Camila ripassava ogni punto, lo sviscerava di nuovo; lo studiava con precisione chirurgica, quasi come se ogni intuizione fosse un corpo che nascondeva ancora segni di lotta da individuare. Ma non ve ne erano. Tutte le pecche erano state fissate nel tempo e nella memoria. Tutti sapevano come agire e quando farlo, bisognava solo compiere il passo più difficile ora, quello più desiderato ma altrettanto temuto: ammettere di essere pronti.
Lauren presiedeva a capotavola. Eretta come la sua torre, impenetrabile quanto il muro. Gli astanti osservavano col naso all'insù la donna, tutti uniti da ansie e preghiere. «Il piano è terminato.» Sentenziò, nascondendo le mani dietro la schiena per eclissare le ventaure in rilievo. Il sangue scorreva forsennatamente nei gesti contenuti di tutti; sentivano il cuore rimbombare e si domandavano se l'indomani lo avrebbero sentito ancora. Tutti conoscevano la spiacevole dualità della risposta, ma nessuno si tirò indietro.
«Stanotte attaccheremo quando meno se l'aspettano, e proprio per questo dovranno ripiegare il più possibile, fino a cedere.» Il pugno serrato di Lauren si era arrossato sotto gli occhi di tutti: un altro Sole che prometteva vita o morte.
«So quanto tutti voi abbiate perduto per colpa di chi ci ha sempre ignorato.» Al suono di quelle parole, solo Normani virò leggermente il volto verso Camila. Nessuno degli altri parve ricordare la sua provenienza, tantomeno rimarcarla. «So che vorreste riprendervi tutto stanotte, ma non è quello che faremo. Stanotte daremo l'inizio a un'altra catastrofe, non voglio mentire. Ma stavolta, quando vinceremo, il Mondo aprirà gli occhi su una nuova era, su una nuova vita. E tutto questo dipende da noi! Dipende da quanto stasera saremo uniti, scaltri e rapidi.» Passò in rassegna ogni volto, scorgendo in ogni espressione un dubbio diverso ma un sentimento comune. «Non sottovalutate l'attacco di stanotte. Tutto si decide da questo momento in poi ed è tutto nelle vostre mani.» Indicò uno ad uno i ragazzi volontariamente reclutati per la missione. Alcuni di loro non avevano neppure raggiunto la maggior età, eppure sapevano già per cosa voler morire. «Io credo in voi. Tutti noi crediamo nel piano. Può andare solo in un modo: dimostreremo agli stronzi chi sono i veri bastardi.» Le mandibole si spalancarono in un grido valoroso, assieme alle bocche delle pistole, rivolte verso l'alto, rivolte verso un cielo che non li ascoltava più ma che quella notte avrebbe avuto orecchie solo per loro.
A tutti vennero concessi quindici minuti per prepararsi. In realtà era già tutto pronto, ma tutti avevano qualcuno da salutare. Quasi tutti. Camila aveva già proferito gli addii tempo addietro, ma non significava che non ne fosse rimasto alcuno da pronunciare. Salii sul tetto, dove la vista offriva uno scorcio sulla sua vecchia torre. C'erano tante persone che non avrebbe più abbracciato, tutte le altre avrebbero proteso le braccia solo per allontanarla. Scrutava l'ultimo alone aranciato all'orizzonte osservando tramontare una vita che non avrebbe rivisto più. Anni e anni cancellati dalla linea sottile rossa sul crinale di una nuova notte. Non era vero che aveva abbandonato tutto varcando il muro, il passo decisivo lo avrebbe compiuto quella sera. Ancora pochi istanti per consegnare l'esistenza dei suoi amici in mano al destino o, meglio, a qualcuno molto più inclemente del destino: la resistenza.

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Opposite Sides
FanfictionIl mondo conosciuto è cambiato per sempre. Le radiazioni hanno perforato il buco nell'ozono una volta per tutte, separando la civiltà in coloro che possono sperare in un domani e in coloro che devono decidere se impazzire a causa degli effetti colla...