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La prima volta che Camila aveva conosciuto Rose, risaliva ai primi anni di vita. Era stata l'unica a rivolgerle un sorriso invece che un inchino ed era stata subito simpatia. Non aveva mai pensato, né in quel momento né mai, che si sarebbero ritrovate a presentarsi un'altra volta, ma dall'altra parte del Mondo.

La pesantezza del silenzio gravava nella stanza, inducendo gli occhi di Lauren a spostarsi da un volto all'altro, rimpicciolendosi ad ogni scambio.

«Va tutto bene, Rose.» Disse pacata, tentando di affettare il marmo di silenzio con la lama della rassicurazione: «Camila è una dei nostri, puoi fidarti.» Accennò un sorriso, ma nessuna delle due si rasserenò.

Se Rose si era rifugiata nella comodità del dubbio, udendo il nome della ragazza aveva dovuto abbandonare il nascondiglio e affrontare la realtà. Esisteva una sola Camila in tutta l'isola ed era la bambina che aveva accudito fra le stanze dorate del palazzo, ma che ora cresceva in quelle polverose della Resistenza.

«Rose.» Si riscosse dal suo letargo, protendendo la mano verso di lei. Era tesa come una corda per ingannare il tremolio, ma proprio nella sua fermezza lo tradiva.

«Camila.» Le diede la mano. Rose la tolse di scatto.

Lauren si appoggiò contro il tavolo, a braccia conserte: «Quali sono le novità?»

Rose fece spola fra la corvina e Camila. Doveva ancora realizzare quale filo conduttore avesse unito le loro vite. Non sapeva se fidarsi, ma allo stesso tempo non riusciva a non abbassare gli occhi di fronte a Camila.

«Forse è meglio se io vado e...» Disse Camila.

«No.» La interruppe Lauren. «Come ho già detto, può fidarsi di te. Senza di te non ci sarebbe guerra. Non c'è niente che non possa dire in tua presenza.» L'occhiata acerba scoccata verso Rose fu uno dei tanti ordini a cui era abituata a obbedire.

Inspirò a fondo: «Il Re sta progettando un attacco. Sta cercando di scoprire il vostro quartier generale e di abbatterlo.» Deglutì: «Vuole selezionare dei ragazzi per riprendere gli studi e la produzione delle medicine.» Occhieggiò Camila di sottecchi. Abbassò la voce. «In più, sembra la principessa non stia più a castello.»

Lauren strabuzzò gli occhi: «Che significa?»

«È scappata.» Disse con la gola secca, evitando totalmente lo sguardo di Camila.

«Porca puttana.» Mormorò Lauren, sperduta nei suoi pensieri. «Come hai fatto a saperlo?»

«Il Re ha mandato una fanteria a cercarla...» Inclinò la testa verso Camila: «...per un po'.»   

«E poi?» Incalzò la corvina.

«E poi è saltato il muro. La fanteria serviva per altro.» Dichiarò, storpiando le labbra in una smorfia dispiaciuta.

Lauren si stropicciò gli occhi: «Se tu avessi avuto la possibilità di conoscerla, adesso sarebbe più semplice trovarla.» Sospirò.

Camila guizzò con lo sguardo nella sua direzione, altrettanto rapidamente tornò a guardare Rose: «Mai vista?»

Rose la fissò dritta negli occhi, ma fu Lauren a spiegare per lei: «Purtroppo a Rose non è mai stato concesso di vedere in faccia la principessa.»

Camila drizzò le spalle. Squadrò l'espressione della ragazza. Aveva sempre tradito suo padre, ma non era mai stata sleale con lei. Non aveva mai tratteggiato il suo volto nemmeno nell'immaginazione dei ribelli. Era dedita alla causa, ma fedele all'affetto per Camila. Avrebbe voluto abbracciarla. Aveva sempre avuto un'amica a palazzo e non l'aveva mai saputo.

Opposite SidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora