Più correva più la strada si faceva lunga.Era scesa nel ventre dell'oblio a sfidarlo e l'oblio si era fatto terra per dirle che avrebbe accettato ogni tenzone, ma invece di lederlo lo avrebbe solo ingigantito. Era come sferrare pugni contro un muro che prima o poi le si sarebbe sbriciolato addosso.
Sofia aveva già sofferto troppo, sia il suo corpo che la sua volontà non avrebbe attutito altri colpi del destino. Che poi, di fatale, esisteva solo il piombo, tutto il resto erano casualità messe in fila come soldati ad un'esecuzione: prima o poi tutte sarebbero cadute.
A Camila parve di involarsi e districarsi faticosamente, come quando aveva affrontato il bosco con Lauren la prima volta. Ogni viticcio la frenava, ogni ramo la intralciava, ogni radice la rallentava. Ma la strada era brulla. Gli unici viticci erano le sue paure, gli unici rami erano le prospettive nefaste, e le uniche radici che crescevano, scavavano casa in fondo al suo dolore.
Entrò nell'edificio con foga. I pochi ragazzi impegnati a catalogare scatole e armamenti, la rimirarono di tralice. Camila si fermò. L'affanno le rimbombava nelle orecchie, l'ansia le appannava la vista. Si orientò sorda e cieca, seguendo il suo istinto piuttosto che i sensi. Il sangue pompava forsennatamente, ma invece di perdere ne recuperava ad ogni slancio. L'adrenalina era la sua boccata d'ossigeno.
Gradino dopo gradino, il corpo non decelerava. Solo i pensieri sfinivano i suoi muscoli, così i muscoli si erano fatto acciaio. Raggiunse il corridoio dove risiedeva Sofia. La profondità si raddoppiava, dovendola percorrere tutta. Le porte tutte uguali, le pareti sterili, ornate solo dal rosicchiare del tempo, la riportarono indietro, al laboratorio. Non avrebbe mai pensato che aprendo una porta vi avrebbe scovato sua sorella al di là; adesso, invece, temeva di trovarla vuota.
L'ansito si allentò ad ogni passo fino ad ammutolirsi, quasi anche il respiro stesso fosse intimorito. Incasellava un passo dopo l'altro come un funambolo sospeso sul nulla; se Sofia non si fosse trovata lì, era nel nulla che Camila sarebbe sprofondata.
Si arrestò di fronte al suo uscio. Un'occhiata lanciata sotto di sé, un solo piede sulla corda della vita. Bussò. Si sporse. Il vuoto quasi la chiamava, ma tenne gli occhi sulla porta. Nessuno andò ad aprire. Trattenne il respiro. Bussò di nuovo. La corda sotto il suo piede traballava impetuosamente. Sarebbe bastato solo un'altra piccola vibrazione e sarebbe precipitata.
L'uscio si aprì lentamente. Sofia si strofinò gli occhi, assonnata: «È presto, ma che...»
Camila non la lasciò terminare. Le gettò le braccia al collo, stringendola forte a sé. Tastava la sua schiena con la smania angosciosa di chi ancora doveva realizzare il peggio fosse passato.
Lo stupore di Sofia si sommò alla precedente diffidenza, così mentre le pupille si sbarravano le braccia si afflosciavano. Camila riprese coscienza e, avvampando, fece un passo indietro.
«Mi dispiace... É che ero molto preoccupata.» Dirlo ad alta voce le riempì il petto di sollievo: il male più grande era alle spalle.
«Per cosa?» Inarcò un sopracciglio Sofia.
Camila riprese fiato: «C'è stata una spedizione e i ragazzi del laboratorio non sono rientrati.» Deglutì. Credeva che lo scenario peggiore fosse quello di non poter più guardare negli occhi sua sorella, ma non aveva messo in conto di osservare il terrore direttamente dagli stessi occhi.
«È qui.» Balbettò Sofia. Dalle spalle cadde come un mantello uno stuolo di brividi. La pelle tremava come un tamburo e il suo cuore galoppava talmente frenetico da udirne il ritmo.
«No, Sofia.» Camila allungò una mano, ma la ritrasse subito, ricordandosi che il suo tocco non era la pace bensì il ricordo della guerra. Sofia ne aveva già combattuta una propria e ogni ferita riportata dal campo di battaglia, era un luogo dove Camila era stata bandita.
STAI LEGGENDO
Opposite Sides
FanfictionIl mondo conosciuto è cambiato per sempre. Le radiazioni hanno perforato il buco nell'ozono una volta per tutte, separando la civiltà in coloro che possono sperare in un domani e in coloro che devono decidere se impazzire a causa degli effetti colla...