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Shawn aveva impiegato una settimana per esaminare e memorizzare la routine di suo padre. Stilava la lista delle provviste la sera tardi, a lume di candela. A malapena intravedeva la penna scrivere sul foglio, mentre lo spiava nel silenzio della notte. Più di una volta si era domandato se suo padre non si fosse davvero accorto di nulla o se stesse solo interpretando la parte. Non aveva trovato risposta e i giorni a venire gli avevano tolto il tempo di cercarla. Doveva agire entro mercoledì, perché Camila aveva concertato il piano d'azione per il giorno successivo. Se lui avesse fallito, l'intera operazione sarebbe fallita.

Bernard soffiò sulla candela come ogni sera; stavolta si spegneva una fiammella, ma si accendeva comunque una luce nel buio. Shawn si nascose dietro l'angolo, mentre suo padre attraversava il corridoio. Auscultò ogni passo, faticando a discernerli dal proprio battito. Aveva contato gli scalini ogni giorno. E ogni giorno si era fermato a ventidue. Ventidue passi a divederlo dal passato, quarantaquattro a lanciarlo verso l'irreparabile. Si assicurò la porta della camera si chiudesse, ma fece trascorrere comunque del tempo prima di affacciarsi sulla tromba delle scale. Non c'era nessuno ad attenderlo, solo una scelta. Non era troppo tardi per tirarsi indietro, poteva ancora tornare nella sua stanza, rimboccarsi le coperte sopra al naso e addormentarsi. Ma i sogni non lo avrebbero risparmiato.

Nei giorni precedenti, Camila aveva convinto Alejandro a invitare Shawn a palazzo per riprendere le sessioni di studio. I libri restavano aperti, ma le righe ignorate. Nei loro bisbiglìi progettavano la disfatta dello stesso tetto sotto il cui si incontravano. Shawn, sulla soglia del palazzo, inerpicava lo sguardo verso le guglie, temendo la loro vicinanza al cielo potesse garantire una confidenza stretta con Dio. Quello che stava facendo era imperdonabile, o forse quello che aveva fatto prima di allora lo era già? Lo stava per scoprire.

Colto dall'istinto, scese il primo gradino, premurandosi di essere leggiadro come un fantasma. Ogni scricchiolio generava uno scenario diverso, ma nessuno dal finale idilliaco. Lui non era come Camila, lo sentiva nel cuore galoppante e nel respiro sibilante. Lui non era pronto ad affrontare le conseguenze a cui lei lanciava una sfida diretta. Non era pronto a scuotere i dadi, tenzonando un suo stesso amico: il destino. Camila, invece, aveva già lanciato tante mani, per ora senza ritrovarsi legate le sue.

Shawn gettò un'ultima occhiata al denso buio in cima alle scale. Inalò a pieni polmoni e abbassò la maniglia con uno strattone deciso. Vi si nascose al suo interno, restando in ascolto contro l'uscio ma solo del suo stesso respiro. Nessun rumore provenne al di là della porta. Shawn socchiuse gli occhi. Non gli parve vero cosa stava facendo. Non c'era tempo da perdere. Lasciò i pensieri per dopo, se "dopo"fosse filato tutto liscio.

La scrivania era sommersa di documenti, ma solo la pila centrale riguardava le pratiche da sveltire per il giorno seguente. Shawn scartabellò tra quelle. Non sapeva cosa stava cercando, Camila gli aveva solo detto che lo avrebbe riconosciuto una volta trovato. Grande indizio, grugnì, non sapendo se fossero le sue dita a muoversi più velocemente sulla carta o il sangue nelle arterie.

Andiamo, maledizione, inveì al limite della sopportazione. Percepiva i tessuti muscolari sfilacciarsi come gli angoli dei documenti fra le sue dita.

«Beccato!» Esultò sommessamente, controllando la porta alle sue spalle. Estrasse il foglio dal faldone ed apportò le modifiche proprio come Camila gli aveva illustrato. Un semplice numero su un pezzo di carta avrebbe salvato centinaia di vite, ma poteva condannarne una: la sua. Si sbrigò a riordinare tutto, nascondendo il documento fra gli altri.

Aprire la porta dell'ufficio fu più pauroso di richiuderla. Lanciò rapide occhiate ad entrambi i lati del corridoio, senza incontrare altro che oscurità.

Ventidue passi a divederlo dal passato, quarantaquattro a lanciarlo verso l'irreparabile... E sessantotto per tornare a respirare. Sorrise scivolando sotto le coperte, anche se il sollievo non sarebbe sopravvissuto all'alba: un nuovo giorno avrebbe portato nuovi ostacoli e timori.

Opposite SidesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora