Nessun Mondo conosce la paura prima della guerra. Il loro Mondo stava per conoscerle entrambe. Credevano che la guerra potesse provenire solo dal cielo; nessuno, prima di allora, credeva che il vero nemico si trovasse sulla stessa terra dove camminavano i loro figli. Il muro li aveva divisi, ma ci voleva ben altro per dominarli.Le fiamme avevano smesso di ardere, ma gli abitanti temevano le macerie più di qualsiasi incendio. Tutti tranne Camila. Le lingue rosse l'avevano illusa di un vivo calore, mentre il freddo cemento le ricordava solo la morte e la tomba che aveva scavato ai suoi piedi.
Negli ultimi giorni si era distratta. Aveva impiegato tutte le sue energie nei lavori al quartier generale, rincasando troppo stanca per dar adito ai pensieri. Si distendeva ripassando unicamente i propositi per il giorno dopo. Nel buio delle sue quattro mura, la solitudine le faceva da cuscino. Nei sogni, però, incontrava tutte le sue Erinni. Venivano a vendicare le sue colpe, ma soprattutto smentivano un perdono che non sarebbe mai arrivato. Quando era scappata dal palazzo, sapeva cosa voleva ma non era consapevole a cosa davvero andasse incontro. Adesso era oltre la consapevolezza: bastava varcare un confine una sola volta per non temere più quello successivo. Camila ne aveva già oltrepassati troppi per chiedersi quale sarebbe stato il prossimo, ma gli altri ribelli aspettavano da troppo tempo quel momento per assomigliarle.
Lauren aveva concesso tre giorni di riposo a tutti. Tre giorni di silenzio in cui ciò che avevano fatto non venne neppure nominato. Era la più grande vittoria conseguita negli ultimi anni e Lauren taceva. Camminava nei corridoi come se niente fosse, mangiava parlando del meteo, discuteva delle scorte racimolate con calma stoica. I ragazzi sbirciavano da sotto le loro visiere consumate la corvina, enunciando frasi celebrative solo dopo il suo passaggio, frasi che Lauren non si azzardava nemmeno a sussurrare. Normani, frustrata da quel silenzio indolente, sbottò con Dinah. Non era possibile che il loro leader non pronunciasse una parola in merito -o di merito- al crollo del muro. Avevano vinto, cazzo. Ma soprattutto avevano dimostrato di poter vincere. Qualcuno doveva dirlo a tutti coloro che avevano perso molto più di quanto un trionfo potesse restituirgli. E quel qualcuno doveva essere Lauren. Ma lei sceglieva il silenzio.
Dinah acquietò Normani e tentò di farla ragionare, ridimensionando la sua rabbia. Però anche lei, in cuor suo, stringeva i pugni. Normani era offuscata dalla malattia e dall'impulsività, ma Dinah no. Sapeva cosa stava succedendo ed era il momento di cambiare le cose. Bussò alla porta di Lauren ed entrò, indipendentemente dalla risposta. La corvina era seduta alla sua scrivania, stava scarabocchiando la mappa consegnatole da Camila, quella dove aveva disegnato gli ipotetici avamposti che il Re avrebbe schierato per difendersi dopo il primo attacco.
Dinah si avvicinò lentamente. Lauren la fissò senza distogliere lo sguardo. Intuiva la rabbia dietro i suoi occhi pacati e non la biasimava. Il tempo stringeva, soprattutto per Normani e Dinah, la quale si era ripromessa di far vedere all'amica il Mondo Nuovo dalla terra e non dal cielo.
Tese le braccia sulla scrivania e le disse austera: «È pronta.»
Lauren corrugò la fronte, mentendo anche a sé stessa: «La mappa?»
«No.» Disse recisa Dinah. «Lei.»
Il suo sguardo perentorio intercettò quello consapevole di Lauren. La corvina annuì una sola volta. Tutto quel silenzio non era servito per riflettere, ma per alleggerire i colpevoli delle loro colpe. E in quella parte di Mondo c'era una sola persona a sentirsi in colpa per i danni collaterali.
Dinah uscì dalla stanza lasciando Lauren da sola con i suoi pensieri. Aveva atteso tre giorni per festeggiare, tre giorni per rispetto al dolore di Camila, ma ora non poteva aspettare oltre. La guerra li attendeva e loro non potevano tardare.

STAI LEGGENDO
Opposite Sides
FanfictionIl mondo conosciuto è cambiato per sempre. Le radiazioni hanno perforato il buco nell'ozono una volta per tutte, separando la civiltà in coloro che possono sperare in un domani e in coloro che devono decidere se impazzire a causa degli effetti colla...