Eddie sì sedette all'angolo del letto, il telefono ancora tra le mani, sì mordicchiò l'interno guancia
"Non dovrebbe importarmi" mormorò con voce bassissima
Richie alle sue spalle lo osservò intensamente, attendendo in silenzio
"Perché continua a chiamarmi Rich? Perché continua a rovinarci la vita ?"
Il corvino sì avvicinò stringendolo da dietro, ed Eddie intrecciò una mano con la sua strettamente
"Perché? Che senso ha farmi soffrire ancora?"
Seguirono alcuni istanti di profondo silenzio.
Le telefonate della signora K. non erano semplici. Eddie ne usciva puntualmente distrutto.
Non che sua madre chiamasse proprio tutti i giorni, ma aveva il dono di rovinare i momenti belli.
Una qualsiasi ricorrenza in qualche modo speciale nella vita del figlio... un venerdì pomeriggio al cinema con suo marito ad esempio. Oppure semplicemente una serata tranquilla come quella.
"Mi dispiace" disse Richie
Perché puntualmente anche lui soffriva parte di quel dolore che lacerava Eddie.
Quello È un dolore strano ma che ben conosce.
Un dolore che l'ha accompagnato da quando suo padre è venuto a mancare e sua madre l'ha rinchiuso dentro una campana di vetro.
"Sta tranquillo Eds... ricordi? Non permettiamo al passato di intaccare il nostro futuro, non perdiamo la speranza. Tu sei il ragazzo più coraggioso che conosco"
"E tu hai sempre una soluzione a tutto"
"Che vuoi dire?"
"Non voglio più pensarci Rich"
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moments reddie~
FanfictionDal testo: "Ho già intuito tutto Kaspbrak, non c'è bisogno" lo sorprese un po' il compagno ricambiando lo sguardo "Quella donna mette a dura prova la mia pazienza, facendo soffrire la persona più importante della mia vita e l'unica ragione che mi...