È sera, tarda sera.
Aveva ufficialmente smesso di fingere.
Era tutto finito.
Eddie camminava svelto, odiando il suono delle proprie scarpe sul selciato.
Un borsone alla mano, pochi pensieri in testa, il dolore nel petto troppo forte da spiegare a parole.
Era arrivato al limite, non avrebbe sopportato una parola in più uscire velenosa dalla bocca di quella donna, anche se era sua madre e le voleva bene. Ma l'aveva ferito, fin troppo.
Era arrivato al limite, lo sapeva fin dentro le ossa dove il dolore sì alimentava che prima o poi sarebbe accaduto ma
perché diavolo doveva fare così tanto male?
PERCHÉ ?
Chiuse per un istante gli occhi oramai stremati dal pianto
•••••••••
Richie correva, senza fiato.
Era tarda sera e tutto taceva a Derry, una calma quasi irreale.
Aveva paura
Il silenzio che sentiva intorno a sé, portava conseguenze che lui forse non avrebbe voluto poi così tanto conoscere.
Quindi correva, in maniche corte, la camicia svolazzante aperta e jeans e scarpe consumate dal tempo. Non era mai stato un ragazzo ricco, nonostante il lavoro da dentista del padre, non aveva avuto ne più ne meno di un qualunque altro ragazzo cresciuto a Derry.
Correva, perché c'era bisogno di lui.
"N-Non ce la faccio più Rich, sono arrivato al limite"
Il cuore perse un battito al ricordo delle parole del ragazzino al telefono e mentalmente sì chiese per l'ennesima volta se Eddie stesse bene.
••••••••••Aprì gli occhi al suono delle scarpe da ginnastica, incredibile come un suono simile al suo potesse trasmettere tanto.
E le lacrime presero a scorrere ancora una volta copiose sulle sue guance umide
"R-Rich !" Gridò, il cuore in gola
"Eds ! Dio mio, cos-"
Lo abbracciò forte, sì tenne stretto a lui con la paura di annegare nel dolore che provava
"Eds.." sussurrò Richie tra i suoi capelli castani
"Ti prego parlami"
"S-Sono andato v-via"
Mormorò tra le lacrime e i singhiozziIl corvino sì scostò appena cercando in quegli occhi scuri che tanto amava una muta risposta ma trovò solo dolore e paura ad attenderlo
"Eds, mi dispiace tanto" disse accarezzandogli le guance
"Non tornerò indietro"
Disse sicuro il ragazzino "Non posso vivere una vita che non mi appartiene, neanche lontanamente. Io sono questo"
"Eds.."
"Ho b-bisogno di te. Voglio sentirmi vivo, non v-voglio il d-dolore Rich"
Mai come in quel momento quel ragazzino gli apparve più forte e coraggioso ed al tempo stesso piccolo, indifeso, puro.
Asciugò con i pollici le sue lacrime, sfiorandogli le labbra sottili e tremanti
Condivideva la paura di Eddie, anche se in modo diverso
"Ti amo, da impazzire" gli sussurrò "Te l'ho detto ricordi: non devi preoccuparti, mi prenderò io cura di te" Terminò poggiando la fronte contro la sua
Eddie tremò appena, un sorriso sulle labbra finalmente mentre ricordava la scena in camera del ragazzo quella sera di un anno prima, non sì era mai sentito più protetto, ed anche se le parole erano le stesse il significato nascosto dietro quelle parole era molto diverso.
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moments reddie~
FanfictionDal testo: "Ho già intuito tutto Kaspbrak, non c'è bisogno" lo sorprese un po' il compagno ricambiando lo sguardo "Quella donna mette a dura prova la mia pazienza, facendo soffrire la persona più importante della mia vita e l'unica ragione che mi...