parliamo della vita ? ~ part 4

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La vita di Eddie delle volte somigliava a delle montagne russe. O a quella di un attore che passa da uno stato d'animo all'altro.
Un pazzo, un folle.
Forse il suo corpo, la sua statura piccola non erano in grado di contenere troppe emozioni contrastanti tutte in una volta.

"Tutto bene?"
Aaron era normale. O almeno Eddie avrebbe voluto e dovuto definirlo normale ma da una prima impressione Aaron era bellissimo.
Era perfetto, forte e con uno sguardo magnetico.
Con folti capelli biondo cenere tenuti lunghi, mossi e ribelli, occhi d'un azzurro intenso.
Un Dio greco
Eppure al tempo stesso  brillante, simpatico, irriverente.
Un mix incredibile
"Tutto bene?"
Richiese con inaspettata gentilezza vista anche la tarda ora
"Sì, grazie" rispose Eddie schiarendosi la voce

•••••••
Dopo alcuni minuti di conversazione successe quello che non sarebbe dovuto succedere.
"Perché non provare a conoscerci meglio?"
Fu la domanda rapida e precisa
posta con un sorriso luminoso
"E come?"
"Non lo so. Forse basterebbe uscire insieme una volta"
"Sei molto sicuro di te"
"Trovi? Credo di sì"
"Allora dimmi che cosa vuoi veramente..?"
•••••••
Il contatto era durato un battito di ciglia
Eppure il sapore che gli aveva lasciato sulle labbra umide, ne era la conferma schiacciante
Eddie prese un respiro profondo prima di parlare nuovamente
"Aaron ... sono sposato"
Aaron non disse niente, sì limitò a fissarlo con una strana luce negli occhi azzurri
"Davvero? Tu, sei sposato?" non c'era traccia di ipotetica rabbia nella sua voce. Era ancora una bella voce, roca e virile, decisa ma dolcemente delicata, una di quelle voci da attori, profonde e incisive, una voce vera .  Aaron sembrava non essere in grado di mentire.
Ma Eddie questa volta era irremovibile, nonostante l'alcol ingerito lo rendesse a tratti poco lucido
"Sì, lo sono"
"Sei sposato ma ... non porti la fede nuziale ?"
"Cazzo"
Il ragazzo castano imprecò mentalmente

Chiuse e riaprì gli occhi scuri resi lucidi e cercò con tutto se stesso di ricordare il punto esatto della casa in cui potesse trovarsi il prezioso anello e a questo punto Non dando più particolare importanza alla conversazione con  Aaron e neppure a trovare una buona scusa a quella mancanza
Limitandosi ad un alzata di spalle appena percettibile "Dovrai credermi Aaron"
"Dovrei ?"
"Dovresti" annuì con più sicurezza
Sì voltò verso l'uscita e prese la giacca
"Scusami " aggiunse tornando a guardarlo

••••••
Era rimasto qualche secondo fuori dal locale, sentendosi a disagio come non mai, poi aveva cominciato a camminare piano.

Ritrovò con lo sguardo attento la luna.
Di nuovo quella sensazione.
Forse, non cambiamo mai, crediamo solo di farlo. Forse, era l'alcol ingerito insieme all'ipotetica cazzata che stava per commettere. Avrebbe dovuto lavorare su questo. Ma non da solo.
Per il momento desiderava solo tornare a casa.

Ma la vita aveva altri progetti quella sera .

"Ehi scusami, sì proprio tu !"
Una voce squillante eppure decisa, a tratti autoritaria. La voce di una ragazza.
Avrà avuto poco più di vent'anni.
Occhi scuri, capelli castani leggermente ondulati. Indossava una minigonna di jeans con delle calze striate nere e stivaletti neri che arrivavano a metà polpaccio. La pancia era scoperta e la camicetta che sopra indossava era di un viola scuro con piccole rifiniture in lilla sull'orlo. Diversi braccialetti ornavano i suoi polsi.

Eddie sì voltò piano, assottigliando gli occhi e grattandosi la nuca
"Scusami?"
mormorò stanco
"Ti avrò chiamato un numero imbarazzante di volte, ma dove hai la testa? comunque hai dimenticato il portafoglio"
Disse la giovane sbrigativa porgendogli l'oggetto in questione
Eddie sbatté le palpebre pesanti un paio di volte prima di afferrarlo
"Oh grazie io-"
"Figurati!"  Lo interruppe, e gli tese una mano con un sorriso 
"Mi chiamo Myra. E tu?"

•••••••
"Myra, ti ringrazio ancora moltissimo per avermi riportato il portafoglio. Ma ora devo proprio andare"
Eddie avrà ripetuto quella frase ed altre similitudini un numero imbarazzante di volte
Ma quella ragazza sembrava essere determinata a non mollarlo.E doveva ammettere di non aver mai conosciuto una persona così insistente e allo stesso tempo astuta
"Eddie, mi stai ascoltando ?"
"Certo"
"Sei sempre così distratto?" Chiese ad un certo punto avvicinandosi maggiormente.
Eddie fece un passo indietro di conseguenza.
Sì trovavano appoggiati ad un tavolino alto all'aperto  in un'altra tavola calda, non particolarmente di spicco ma piacevole. L'intento iniziale del castano era stato quello di essere gentile e accomodante. Le doveva un favore, o meglio una gentilezza. Non sì aspettava di certo un terzo grado fatto con arguzia. Alternato da un resoconto della vita sentimentale della ragazza.
Assolutamente non richiesto.

Eddie non aveva mai sopportato chi parlava troppo, chi ad un primo incontro spiattellava la propria vita, i propri problemi e il resto, quasi a farsi compatire. E di certo non sopportava chi giudicava senza conoscere. In questo Myra seppur graziosa aveva una orribile somiglianza con sua madre.
••••••••
Senza che lui se ne rendesse pienamente conto, il discorso sì spostò su un altro livello

"Cosa hai fatto di male Eddie? Hai semplicemente dato un bacio a un ragazzo"
"Ho semplicemente dato un bacio al ragazzo sbagliato"
Aveva ribattuto, lasciandola per qualche secondo sbigottita mentre lo fissava.
"È una cosa che fai spesso? Baciare erroneamente?"
A quelle parole, un brivido percorse la schiena del ragazzo castano, le orecchie gli fischiarono e le labbra sottili tremarono quasi impercettibilmente
"No" rispose
La ragazza sorrise un accenno di malizia nello sguardo, poggiando la testa sulla mano e il gomito sul tavolino  ,schioccò la lingua  senza distogliere gli occhi dai suoi
  "Bugiardo" disse piegando la testa di lato

moments  reddie~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora