~ chiamami ~ part 15

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Eddie sì alzò stanchissimo quella mattina. Sì preparò quindi meccanicamente indossando un paio di jeans neri, una maglia e la sua felpa rossa.

Sì fermò davanti lo specchio del bagno dopo essersi lavato i denti e fissò nervoso il proprio riflesso.
I suoi capelli castani sembravano risentire di quella stanchezza, erano scompigliati anche se perfettamente puliti e profumati. Provò a metterli in ordine riuscendoci in parte.
Sospirò un po' sconfortato e sì portò una mano al petto. Il suo cuore batteva, una frequenza normale.
Strano, non sì sentiva normale.
Non aveva da un paio di mesi una vita che sì avvicinasse alla normalità.

Perché era vero che lui e Richie sì erano riavvicinati, ma non era come prima.
Per Eddie c'erano momenti di tenerezza e conferme di quell'amore che lo univa a Richie. Per quest'ultimo tutto sì svolgeva per la prima volta.
E a volte era tutto troppo.
L'euforia di quella notte e di quel bacio era durata un battito di ciglia.
La realtà era diversa.

~~
"Dimmi ....quello che sto pensando" sussurrò rubandogli un altro bacio
Richie lo trattenne ancora quando fece per scostarsi, baciandolo per minuti interi
"Potrei passare la mia intera vita così"
Sussurrò vicinissimo alle sue labbra, accarezzandogli  i capelli castani
"Anch'io" disse Eddie afferrandogli il viso con entrambe le mani, guardandolo dritto negli occhi ...
~~

Alzò improvvisamente gli occhi, stringendo i pugni e sì ritrovò a trattenere con forza le lacrime.
Stupidi ricordi di felicità !

Che continuavano a ripetersi senza sosta e senza pietà nella sua mente.

Sì specchiò ancora stanco ma .. sì scrutò con attenzione ... era un po' pallido, le sue labbra leggermente screpolate - affamate di baci, - le lentiggini sul nasino sì notavano a malapena e gli occhi erano contornati da occhiaie scure violacee.
Infine l'oramai famigliare senso di nausea arrivò, costringendolo a bagnarsi i polsi sotto l'acqua corrente e a prendere contemporaneamente profondi respiri.

•••••••

"Devo andare a lavorare, ma torno presto Richie"
"Eddie, non preoccuparti"
Disse il corvino seguendolo alla porta.
Eddie afferrò svelto lo zaino nel breve tragitto, sistemandosi ancora i capelli con una mano.Prima di uscire sì voltò rivolgendo un'occhiata tremendamente seria al ragazzo
"Chiamami, se hai bisogno di me"
"Non ti è permesso" gli ricordò boccaccia con un sorriso appena accennato "Non dovresti rispondere al cellulare durante l'orario di lavoro"
Eddie sentì gli occhi pizzicare, ma mantenne il contatto visivo
"Allora ti chiamo io Rich, se mi danno cinque o dieci minuti di pausa, ti chiamo"
Disse percependo la propria frustrazione vibrargli nella voce, cercò di ignorala
"Eddie, sta tranquillo. Sto bene"
"Lo so"
Fece per voltarsi nuovamente ma le parole del corvino lo bloccarono raggiungendolo come uno schiaffo in pieno volto
"Eddie, di sicuro non te ne sei accorto ma... Hai un po' di dentifricio sulle labbra"
Eddie sì voltò lentamente e Richie sussultò.
Il ragazzino stava tremando, gli occhi feriti e lucidi, le labbra appena socchiuse. Lo sorprese quando sì avvicinò d'un passo sollevandosi sulle punte dei piedi per poterlo baciare su una guancia.
"Ora io .. devo andare Richie" mormorò allontanandosi piano
Il corvino ricambiò lo sguardo e rimase un po' a guardarlo negli occhi scuri - sentendo prendere posto in lui un sentimento che gli era famigliare ma di cui non ricordava il nome - prima di chinarsi e baciarlo sulla fronte, proprio nel centro, facendolo sospirare mentre gli accarezzava con una mano la guancia destra
"Chiamami"

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