11// Trust me

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<<Ma che stai dicendo?>> ridacchiai, disegnando un piccolo fulmine nel bordo del libro di Astronomia con la matita. Ero con Luna nella mia Sala Comune, avevamo passato tutta la giornata insieme. Non c'erano lezioni e stavamo comunque facendo i diversi compiti che ci avevano assegnato. Era sempre rimasta con me, avevo imparato a conoscerla e stavo davvero bene con lei.

Avevamo cenato in Sala Comune, era andata a prendere la roba da mangiare e con il consenso della Mcgranitt eravamo rimaste sole sedute sui divani verdi.

<<Dovresti baciarlo, anche qui davanti a tutti>> scrollò le spalle parlando di Mattheo, voleva a tutti i costi che ci parlassi ma io non potevo, dovevo semplicemente ignorarlo. A lui non interessavo e si sarebbe stancato prima o poi.
Non piaci a nessuno, è ovvio che farà così.

<<Tu sei fuori, con Theo ho chiuso, non ci sarà mai niente tra noi>> la guardai provando a convincere più me stessa che lei.

<<E allora perché lo chiami ancora Theo?>> sghignazzò, con un sorriso vittorioso sul viso. Ero davvero un idiota.

<<Volevo dire Mattheo, vabbè è uguale>> portai la mia attenzione sul libro, ignorando la risatina di Luna. Mi ero fregata da sola.

<<Non vedo l'ora di dirti "avevo ragione io" quando vi metterete insieme>> se solo non avessi avuto paura.
Non succederà mai.
Sei debole.

<<Non lo dirai, mi dispiace>> le lanciai una veloce occhiata, sentendo le voci del gruppo arrivare. Avevo ignorato anche loro per tutta la giornata, purtroppo respingevo sempre le persone a cui tenevo di più. Avevano organizzato la festa per me e io me ne ero andata come una stupida. Forse non mi avrebbero nemmeno più voluta vedere. Non li biasimavo infondo.

<<Porca puttana la testa>> George si lanciò brutalmente nel divano, seguito dagli altri.
La sbornia del giorno dopo era così, mio padre era sempre ubriaco e la mattina seguente se la prendeva ancora di più con me per "far passare il dolore" recandone a me.

In mezzo al gruppo c'era anche Mattheo, che si mise davanti a me, fissandomi. Il suo sguardo mi metteva in soggezione, soprattutto dopo esserci baciati, ma feci finta di nulla, parlando con i ragazzi.

<<Avete bevuto così tanto?>> chiesi, mangiando una caramella gommosa portate da Luna. Suo padre le aveva spedito un altro pacco gigante pieno di schifezze e le avevamo divorate in pochissimo tempo.

<<Si cazzo, era la prima festa e ho fatto un casino>> Draco seduto accanto a me dal troppo mal di testa appoggiò la testa sulla mia spalla.

<<Chi è?>> domandò mio cugino, osservando Luna che era rimasta in silenzio ad ascoltare con uno strano sorriso sul viso.

<<È Lunatica Lov-...>> si fermò Blaise appena vide il mio sguardo arrabbiato su di lui.
Grandissimo coglione.

<<Si chiama Luna Lovegood. È mia amica>> sorrisi verso la bionda al mio fianco, rubandole un'altra caramella. Non le avrebbero mai fatto del male, non ora che c'ero io al suo fianco.

<<Io sono Theodore Nott, piacere di conoscerti bellezza>> si presentò quell'idiota, avvicinandosi a lei, baciandole la mano. Luna arrossì, guardandomi non sapendo che fare.

<<Sfrutta l'occasione>> sussurrai, ripetendole quello che mi aveva detto a me alcuni giorni prima.

<<Ciao>> bisbigliò Luna, togliendo la mano dalla sua, riportando l'attenzione sul libro.
Non aveva capito quello che le avevo detto.

Risi, portandomi una mano vicina alle labbra, incrociando per sbaglio gli occhi di Mattheo con i miei. Oltre ad essere arrabbiato era anche deluso oserei dire. Era strano, non capivo a pieno quegli occhi, erano tormentati da un dolore all'interno, proprio come il mio.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora