33// Monster

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Parte due.

<<Su provalo, poi se non ti piace lo cambiamo>> propose Luna, allungando il braccio per passarmi il vestito che aveva optato per me.
I gemelli avevano organizzato una festa nella nostra Sala Comune e la mia amica mi aveva obbligato ad andarci.
Anche a lei non faceva impazzire l'idea di tutta quella gente ma voleva farmi distrarre.
Non sarebbe mai stato possibile.
Il dolore non mi lasciava tregua.

Presi il vestito, togliendo la divisa che ancora indossavo, mettendo quel pezzo di stoffa.

<<Sei stupenda Mad>> Luna si alzò in piedi, spostandomi i capelli di lato davanti allo specchio.

Non era brutto, forse troppo poco per me, ma non mi stava male.
Su di te è orrendo.
Aveva le spalle scoperte, mentre le braccia erano coperte, con uno scollo a forma di cuore non ampio. Nella scollatura c'era un piccolo fiocco quasi invisibile, messo lì per dare un tocco di particolarità.
La gonna era composta da grinze e fortunatamente non era così corto, più o meno copriva quasi tutta la coscia.
I punti dove avevo più cicatrici.
Le avevo coperte con un incantesimo le altre, non volevo mostrarle a tutti.
Ti vergogni di te stessa Madison?
Si.
E la colpa di chi sarà?
Tua vero?
Sta zitto.
Guarda il tuo riflesso, sei inguardabile.

<<Fidati di me, sei una meraviglia>> mi accarezzò una guancia, lasciandoci un bacio sopra.
Era l'unica persona che mi era rimasta e dalla troppa paura di perderla neanche riuscivo a guardarla in faccia.
Luna l'aveva capito ma non si lamentava, sapeva che ci stavo provando. Le avevo raccontato ogni cosa su me, Mattheo e Draco. Mi era rimasta accanto e ascoltata tutta la notte, abbracciandomi e spronandomi a mangiare. Era la mia luce nell'oscurità più profonda. Era la mia voce nel più totale dei silenzi. Era la mia stella quando non trovavo il cammino. Era la mia famiglia quando non ne avevo più una.

<<Grazie>> abbozzai un sorriso forzato. La voglia di essere felice era morta.
Non lo sarai mai.
E se ti dicessi che ormai ci ho fatto l'abitudine?
Sarebbe solo la verità.

<<Ti vuoi truccare? Magari ti faccio qualcosa ai capelli non so>> mise un dito sotto al mento, immaginando che acconciatura farmi.

<<Va bene così, non mi va>> con lei riuscivo a tirare fuori il meglio di me. Non potevo essere cattiva, Luna era troppo buona.
Non la meriti infatti.

<<Posso qualcosa sugli occhi almeno? Poco poco ti prego>> mise il broncio come una bambina.

<<D'accordo>> un minimo di trucco non mi avrebbe fatto del male.
Non mi andava di dirle ancora di no.

<<Vediamo un po'...>> prese in mano del correttore, iniziando ad applicarmelo sulla faccia.
Dopo aver terminato tutta la base, aggiungendo diversi prodotti, passò poi agli occhi, utilizzando tonalità scure, accentuando i miei occhi.
Infine mise del semplice rossetto beige sulle labbra.

<<Finito>> esclamò esaltata, saltellando.
Era felice con poco lei.
Le bastava un piccolo gesto per rendere la sua giornata perfetta.

<<Wow>> quando mi specchiai, quasi non riuscii a riconoscermi. Quella non sembravo neanche io.

<<Ma non doveva essere "poco poco"?>> la guardai, facendomi scappare una piccola risata. La prima vera dopo aver letto quella lettera.

<<È poco>> rise anche lei, finendo di applicarsi del mascara sulle ciglia.

<<Andiamo? Theodore è già lì con gli altri>> sussurrò le ultime parole, abbassando lo sguardo.
Ci saranno i tuoi fantastici amici. Dici che ora ti uccideranno? Magari davanti a tutti.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora