19// You are a...

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<<È stato strano, sentivo la sua lingua in bocca>> Luna fece una faccia quasi schifata, sistemandosi i capelli con una mezza coda a causa del vento che ci colpiva in pieno la faccia.
Eravamo sugli spalti del campo di Quidditch, guardando i nostri ragazzi allenarsi.
C'erano anche Hermione e Pansy.

<<Anche detto un bel limone>> scherzò Pansy, mandando un bacio volante a Blaise che le aveva fatto l'occhiolino.

<<Ma quindi state insieme?>> cercai di parlare in mezzo alle nostre risate mischiate, lanciando una veloce occhiata al campo, cercando il numero 19.
Mattheo era come un secondo capitano, tutti ascoltavano lui e Draco. Era molto forte la squadra.

<<Credo di sì>> scrollò le spalle riflettendoci.

<<Non te l'ha chiesto?>> domandò Hermione praticamente urlando, stando a bocca aperta.
Lei e Pansy erano sconvolte, il divertimento era sparito.

<<No perché?>> la stavano facendo spaventare per niente, Nott era cotto di Luna.

<<Guardate che nemmeno a me Mattheo l'ha chiesto, l'ha confermato dopo, ma non vuol dire che non stiamo insieme>> l'ultima parola non la usavo mai, non riuscivo a credere di stare con lui. Avevo qualcuno nella mia vita che mi volesse sul serio.
Non ti vorrà mai, ci tieni troppo a quel ragazzo.

<<Come fai a stare con lui ancora non si sa>> ironizzò Hermione, sorridendo a Draco che la fissava sfacciatamente.

<<Cosa intendi?>> le risposi infastida, incrociando le braccia al petto.
Dovevano sparlare di noi due in continuazione.
Fanculo.

<<È comunque il figlio di tu sai chi>> si irrigidì al solo pensiero, distogliendo lo sguardo da Draco, portandolo solo su di me.

<<E quindi?>> Madison non arrabbiarti.
Come facevo a non farlo?

<<Hanno lo stesso sangue, dovresti stargli lontano solo per la tua sicurezza Mad>> era preoccupata per me, ma non era il modo giusto per dimostrarlo.

<<Tu sei figlia di due babbani e io di Bellatrix Lestrange una purosangue, come vedi andiamo comunque d'accordo, pur tu sia diversa>> sapevo di ferirla, infatti mentalmente mi maledii per averla trattata in quel modo. Odiavo nominare la distinzione di sangue, non aveva un senso logico, ma ero arrabbiata.

<<Mad>> mi richiamò Luna, stringendomi la mano di nascosto per non farmi aggiungere altro.

<<Io me ne vado>> mi scansai dalla presa della mia amica, cercando di non farle del male, alzandomi dagli spalti.
I ragazzi stavano tornando a terra, avrei aspettato Theo vicino al campo di volo.
Scesi le lunghe scale, arrivando vicino a un muretto, sedendomici sopra, con le cuffie alle orecchie.

<<Ciao tempesta, sei arrabbiata?>> Mattheo, ancora tutto sudato e con la divisa della squadra, si avvicinò a me, mettendosi in mezzo alle mie gambe. Mi tolse le cuffie, fermando la musica, come gli avevo insegnato.

<<Ho solo discusso con la Granger, niente di emozionante>> gli riferii, sentendo le sue mani sui miei fianchi, introdursi sotto la maglia della divisa.

<<Che diavolo credi di fare?>> lo fermai quando provò a baciarmi, spostandomi di lato.

<<Baciarti, non è molto difficile da capire>> ci riprovò, sbuffando quando mi allontanai un'altra volta.

<<Prima vai a farti una doccia, poi magari ne riparliamo>> alzò gli occhi al cielo, guardandomi come un bambino offeso.

<<Vieni con me allora>> mi afferrò il mento con le dita, osservando le mie labbra voglioso.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora