POV SCONOSCIUTO
Diluviava, la pioggia bagnava il terreno, stare nel bosco a quell'ora del pomeriggio faceva schifo.
Avevo sempre odiato quella scuola, se le circostanze non mi avessero obbligato non ci sarei mai andato.
Colma di studenti, di quei professori del cazzo e poi c'era lei.
Dovevo farle provare ogni dolore possibile, tutto quello che riuscivo a fare dovevo.
Meritava di soffrire. Di morire.Camminai spedito, stringendo il manico del coltello per l'adrenalina. Non uccidevo da troppo.
Mi mancava vedere il sangue della vittima, sentire le sue urla in preda al dolore, l'odore dei cadaveri...
Il marchio sul braccio bruciava, ma era piacevole, questo dolore l'avrei sopportato per il mio signore.Appena arrivai, dovetti muovermi con calma, per non destare sospetti e non far scappare quell'essere.
Sembrava un mostro di faccia.
Mi faceva schifo.
Ecco perché quell'esperimento finito male era affezionata a quel Thestral.
Entrambi assomigliavano alla morte, la raffiguravano.Intercettai l'animale con il nastro blu sulla zampa sorridendo.
Odorava di quella ragazzina, riuscivo a sentire quel dannato profumo anche da dietro un cespuglio lontano.Mi avvicinai lentamente, sempre meno passi per arrivare da lui.
Dal caro Atlantic.Gli altri mostri iniziarono a spostarsi, non mi conoscevano e si spaventavano.
Dovete avere paura bastardi.
Amavo vedere il terrore negli occhi delle vittime. Quasi quanto amavo lei.
Il solo pensiero di quella che credevo la mia donna mi fece fermare un secondo. La rabbia aumentò quando ricordai come mi aveva usato. Dovevo vendicarmi.
Era tutta colpa sua.Andai davanti all'animale, afferrandogli una zampa per non farlo scappare.
<<Sta fermo>> gridai, trascinandolo lontano mentre si dimenava e faceva dei versi per chiedere aiuto.
<<Non scapperai mai>> risi, mettendo una mano attorno al suo collo per stringerlo.
<<Chiama pure la tua padrona, così la ucciderò una volta per tutte. Ho già aspettato abbastanza>> gli diedi un forte calcio sul muso, facendogli uscire del sangue.
Sentivo già il dolore perforare l'anima di quella ragazzina.<<Mostro>> affondai il coltello nella direzione del cuore, guardando una lacrima scivolare giù dagli occhi dell'animale.
Patetico.Tolsi il coltello, conficcandoglielo un'altra volta, questa volta nella pancia, solo per fargli male e lasciarli più segni.
Era morto ormai e non potevo essere più felice.Osservai le mie mani sporche del suo sangue, pulendomi con un incantesimo per non destare sospetti.
Slegai il nastro dalla zampa di quella creatura ormai senza vita. Avevo appena avuto un'idea.
Povera Madison, si sarebbe solo chiusa in se stessa. Magari avrebbe provato a uccidersi persino da sola, cosa che non sperai. Volevo farla fuori con le mie stesse mani.POV MATTHEO
Camminai verso i corridoi per dirigermi verso la Sala Comune.
Non vedevo Madison dall'ora di pranzo e mi stavo preoccupando.
Aveva detto che sarebbe andata nel bosco con Luna ma poi l'avevo persa di vista.
Era un casino quella ragazza, però mi ero innamorato lo stesso di lei.
Era così dannatamente bella e non se ne rendeva conto.
Quelle cicatrici la rendevano uguale a me, eravamo legati a prescindere.
Io e lei.Involontariamente sorrisi, stavo diventando veramente un coglione, avevo sempre odiato l'amore e i sentimenti in generale, ma con Madison era tutto diverso.
Entrai nella Sala Comune della mia casa, salendo le scale per andare verso la camera di Mad.
Mi mancava da impazzire e volevo capire dove si fosse cacciata.
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The true pain // Mattheo Riddle
Fanfiction🔞LA STORIA CONTIENE SCENE ESPLICITE, LINGUAGGIO VOLGARE, SCENE DI MALTRATTAMENTO🔞 🎞SOTTO REVISIONE🎞 Madison Lestrange non sa cosa voglia dire essere felici o semplicemente provare amore verso qualcuno. Dopo il disastro di quella tragica notte...