27// Bathtub

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Il tempo era volato, nel vero senso della parola, erano passate due settimane dall'accaduto.
Dalla morte del piccolo Thestral.
Mattheo mi aveva aiutato, non si era allontanato da me nemmeno un attimo e la cosa non mi dispiaceva affatto. Passavamo le notti a parlare e a stare abbracciati come se in tutto il mondo ci fossimo solo noi.
Stavo un po' meglio, ma il dolore non era sicuramente passato.
Avevo seppellito Atlantic con Theo, Luna, Draco, Theodore, Ethan e Lupin. A quest'ultimo gli avevo parlato della mia relazione con Mattheo e del mio ormai ex animale, mi aveva abbracciato ed era stato vicino a me tutto il tempo. Quanto avrei voluto fosse lui il mio vero papà.

<<Non lo so, sono indecisa. Tu che dici?>> mi risvegliò dai miei pensieri Luna.
Stavamo guardando l'allenamento di Quidditch dei ragazzi, sedute sugli spalti a chiacchierare su non so cosa.

<<A che proposito?>> la guardai, scusandomi con lo sguardo.

<<Non mi stavi ascoltando vero?>> incrociò le braccia al petto, facendo la finta offesa.

<<No>> ero sincera, non ero tipa che si copriva la mano se lanciava il sasso. Se facevo qualcosa, soprattutto di sbagliato, lo dicevo per far arrabbiare la gente. Con Tonks era divertente, diventava tutta rossa e gridava come una pazza. Solitamente dopo che Sirius e Lupin mi insegnavano degli incantesimi io li provavo sui suoi oggetti preferiti.

<<Ho detto se dovrei comprarmi dei nuovi vestiti, ho voglia di fare shopping, ma allo stesso tempo no>> sbuffò, giocando distrattamente con la cerniera del suo zaino.

<<Perché non ti va?>> lanciai un'occhiata a Mattheo, vestito con la divisa della squadra che sfrecciava in aria sulla scopa.

<<Ho sonno>> sorrise a Nott, mandandogli un bacio volante.

<<Andiamoci insieme un altro giorno>> proposi ridacchiando, alzandomi dal posto dov'ero seduta.
Avevano finito di allenarsi, erano da quasi tre ore sedute sugli spalti.

<<Va bene. Hanno finito?>> fissò i ragazzi scendere, mettendosi in piedi.

<<Si>> mi incamminai con Luna verso i ragazzi, salutando distrattamente gli altri della squadra.

Luna corse tra le braccia del suo ragazzo, baciandolo dolcemente.
Io andai spedita verso Theo, ignorando alcuni occhi addosso dei maschi vicino a lui. Fulminò con lo sguardo i suoi compagni, afferrandomi per i fianchi.
Fece scontrare i nostri petti, baciandomi davanti a tutti in modo abbastanza rude.
Era abbastanza geloso.

<<Coglione sei tutto sudato>> mi staccai, facendo una faccia disgustata. I capelli erano appicciati alla fronte, aveva pure un po' di terra sulla guancia e sulla maglietta, come minimo era colpa di Draco.

<<Non riesci proprio a non insultarmi eh?>> alzò gli occhi al cielo stringendomi la vita. Mi avvicinò maggiormente a lui, guardandomi negli occhi per non spaccare la faccia ai ragazzi dietro di noi.
In realtà non capivo se mi guardavano perché una Lestrange e un Riddle stavano insieme o perché ai loro occhi potevamo ucciderli da un momento all'altro.
Siete uguali ai vostri genitori, due mostri.

<<È divertente e poi è la verità Riddle>> provai ad allontanarmi, ma non me lo permise, anzi per tenermi ferma abbassò le mani sul mio fondoschiena, stringendolo.

<<Levati>> mi dimenai, spingendolo per le spalle. Aveva il suo solito ghigno stampato sulle labbra, voleva averla sempre vinta.

<<Non ho voglia>> sussurrò vicino al mio orecchio, passando la lingua sul lobo.

<<Sai di cosa ho voglia invece?>> mi lasciò dei baci sul collo, andando più in basso.

<<Vai a farti una doccia e poi ne parliamo>> alzai il viso con sfida.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora