42// Fight

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Ciò che accadeva attorno a me era solo una nube incomprensibile. Non vedevo e non sentivo con chiarezza. Era tutto bloccato dalla mia poca forza di volontà. Mi ero ritrovata nuovamente a terra, priva di forza, sovrastata dalla paura.
Il mio corpo chiedeva pietà, sentivo il sangue scivolare giù dalla mia narice e inumidirmi le labbra, il collo bruciava a causa del quasi strangolamento che avevo appena ricevuto, gli occhi invece faticavano a restare aperti, ero addolorata, tutto mi faceva male.
Però la mia mente era fissa a quella voce.
La voce di mia madre.
Come faceva ad essere la?
Perché aveva detto quelle parole?
Chi era davvero? Forse Voldemort mi stava ingannando ancora, insieme a mio padre si erano messi d'accordo per fregarmi e farmi soffrire. Non ci sarei cascata, non di nuovo, in ogni caso neppure avevo la forza.

<<Tempesta, apri gli occhi>> il suono rauco e disperato, proveniente dalle labbra di Mattheo mi fece battere le ciglia, percorrendo con lo sguardo tutto il suo corpo, in cerca di qualche ferita profonda.
Stava bene, o almeno lo speravo.

<<Sei qui>> faticavo a parlare, ma lui mi dava la forza per andare avanti.

<<Sono sempre qua>> provò ad allungare una mano verso di me, spostandomi dal bel mezzo di un combattimento fra mia madre e Voldemort.
Mi sedetti piano accanto a lui, alzando il busto verso un muretto per appoggiarci la schiena.

<<Sei legato>> avevo notato il polso rossiccio e ricoperto di un rivolo di sangue per aver sforzato dato che mi aveva spostato.
Dovevo aiutarlo, aveva bisogno di me, tutta la mia famiglia ne aveva.

<<Non devi sforzarti, devi tenere le forze per lui>> mi guardò negli occhi, accarezzandomi piano una guancia, sfiorandola lentamente con i polpastrelli.

<<Vinciamo insieme Theo>> annuii, sbarrando gli occhi per rivelare quelli blu, sentendo già una leggera scarica di adrenalina in più.
Lotta Madison, fallo per te, per Mattheo, per Luna, per Draco e per i tuoi genitori.
Luna ero sicura fosse ancora viva, lei mi avrebbe aiutata da lontana, come aveva sempre fatto.
Yin e Yang.

<<Insieme>> ripeté quella parola subito dopo averlo liberato. Era bastata una lieve saetta e il meccanismo magico si era distrutto.

Gli afferrai la mano e tolsi lo sguardo da lui solo per puntarlo sulla scena posta davanti a me.
Bellatrix, vestita da capo a piede di nero, con i suoi capelli ricci dello stesso colore del suo abito lungo e in seta, occhi altrettanto scuri e bacchetta tesa su Voldemort, combatteva contro il padre del mio ragazzo, scagliandogli addirittura maledizioni imperdonabili che le avrebbero fatto perdere punti contro il Ministero, ma in quel momento non pensai che a lei imporrasse parecchio.
Quella era davvero mia madre?
Più la osservavo e più me ne rendevo conto. Gli occhi come l'oscurità erano uguali ed io non sapevo se odiarla o esserle grata per aver salvato me e Mattheo.
Era tutto fin troppo surreale.

<<Guarda un po'>> il Signore Oscuro bloccò un incantesimo a mia madre, spingendola a terra con la forza della sua mano.
Lei mi guardò preoccupata, scambiandosi un'occhiata con Narcissa che era dalla parte dei mangiamorte.
Era una bugiarda pure lei.

L'unico giovane Malfoy dalla nostra parte era Draco, che era rimasto a terra, pur slegato, tenendo gli occhi puntanti sui due. Sapeva già che sarebbe accaduto, non ne era affatto sorpreso.

<<La ragazzina è sveglia, ma non per molto>> puntò la punta della sua bacchetta contro di me, avvicinandosi di qualche passo mentre io e Mattheo ci mettevamo entrambi in piedi.

<<Sono stanca di te e dei tuoi giochetti>> strinsi i pugni, dovevo accumulare forza. Quella sera per qualcuno di noi sarebbe stata l'ultima battaglia.
Sperai vivamente di non essere io, ma non ero nelle migliori condizioni e non mi fidavo delle mie capacità al cento per cento, però ci dovevo provare, dovevo lasciare che la ninfa al mio interno vincesse.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora