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POV MATTHEO

Ho sempre pensato che la morte fosse un evento della vita che torturasse l'essere umano da secoli. Il fatto di non sapere cosa ci sia dopo spaventa più della morte stessa. C'è chi crede che andremmo in paradiso o all'inferno, c'è chi sia convinto nel reincarnarsi in animale o in una classe sociale differente. Oppure di vivere come un fantasma e vedere le vite degli altri scorrere e aspettare di rincontrare le persone che più amiamo che ancora sono in vita. L'unica cosa che non si vuole è sapere la verità. Per quanto una parte del nostro cervello vorrebbe, quella curiosità ci intriga e aspettiamo che il destino ci faccia chiudere gli occhi e mostrarci la via per dove finiremmo.
Non mi ero mai preoccupo di trovare la strada giusta, ero già consapevole del fatto che io me ne sarei andato all'inferno se fosse esistito veramente. Il dolore mi caratterizzava e la mia anima sarebbe sempre venuta a conoscenza del male persistente. Ma in quel momento, mentre correvo alla ricerca disperata di Madison con Draco ed Hermione, la paura mi sovrastava. Conoscevo alla perfezione le intenzioni di mio padre.
Lui e i suoi seguaci erano arrivati ad Hogwarts.

Quella mattina era incominciata in modo strano, il braccio con il marchio bruciava e ne avevo parlato con Draco e Blaise, i quali mi avevano riferito lo stesso nella nostra Sala Comune. E poi avevamo sentito le gride, il terrore nell'aria, avevamo visto, appena usciti dalla nostra casa, i corpi di alcuni studenti in mezzo ai corridoi, per terra sdraiati, coperti di sangue.
Il primo impulso era stato quella di cercare Madison. Non mi importava nulla di diverso.

<<Dove cazzo si è cacciata?>> gridò il mio migliore amico, fermandosi per il troppo fumo circostante.
Tossì, calciando con i piedi dei pezzi di muro.

Avevamo controllato nella Torre di Astronomia, ma non c'era, stavamo tornando indietro, percorrendo la strada opposta.

<<E se...>> la Granger sospirò, passandosi una mano sul viso.

<<Se cosa?>> mi guardai intorno, ragionando su cosa potesse esserle successo.
La mia mente escludeva il fatto che le fosse accaduto qualcosa.
No, era impossibile. Era troppo presto. Mio padre aveva in mente di farla fuori più tardi e non cambiava idea su fatto del genere.
Odiavo quel mostro più di quanto odiassi ciò che mi avesse fatto fare.

<<Se l'avessero presa?>> Hermione puntò lo sguardo su me e Draco, fissandoci con insistenza e preoccupazione.

<<E come cazzo avrebbero fatto?>> quel corridoio era troppo vuoto. Dovevo mantenere la calma e ragionare.

<<Può farcela, in ogni caso>> Draco annuì a se stesso, cercando di crederci.
Madison era forte, ma come poteva sopravvivere se l'avessero torturata per un determinato periodo di tempo?

<<Non mi servono queste frasi già fatte, dovresti saperlo>> puntai la bacchetta contro il fumo, soffiandolo via con essa. Mi incamminai senza aspettare nessuno dei miei amici dietro di me, avevo visto qualcosa. Un lieve respiro affaticato si udiva in lontananza, in mezzo a dei mattoni sparpagliati la in giro.

<<Dove cazzo stai andando?>> la voce di Draco rimbombò tra le pareti a pezzi. Avevo scoperto una figura stesa sul pavimento. Più che messa in quel modo sembrava essere stata appena scaraventata. Il sangue le aveva ricoperto i vestiti e macchiato anche i capelli biondi ondulati.
Da li riconobbi non fosse la mia Madison, ma la cosa non mi rassicurò. Quella era Luna e Mad mi aveva scritto di essere con lei.
Hermione aveva ragione, l'aveva presa. Ne ero certo.

<<Correte>> le presi la nuca tra le mani, facendole da appoggio con un braccio dietro il collo. Draco e la riccia si catapultarono accanto a me, cercando di ascoltare i battiti del suo cuore che a malapena si percepivano. Era praticamente morta, come facesse ad essere ancora viva con le ferite che riportava non ne avevo idea. Era forte quella ragazza, diamine se lo fosse.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora